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La faccenna de premura

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Giuseppe Gioachino Belli

1835 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti letteratura La faccenna de premura Intestazione 2 novembre 2022 25% Da definire

La bbotta der zor Pippo La povera mojje
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

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LA FACCENNA DE PREMURA

     “Sor Cremente, e cche nnova da ste parte?„
“Vado cqui de premura in quer portone
Dar curiale c’assiste er mi’ padrone
A pportajje a ffà vvéde1 scerte carte.„

     “Ciavete2 avuto ggnente a l’astrazzione?„3
“No, pprese4 un terno in ner libbro dell’arte,5
Ché mm’inzoggnai6 san Pietro e Bbonaparte;
E ppoi me ne scordai com’un cojjone.

     E vvoi, sor Checco, avete vinto ggnente?„
“Psé, sse spìzzica sempre quarche ccosa.„
“Dio ve l’accreschi.„ “Grazzie, sor Cremente.„

     “Bbe’? e nun pagate un cazzo a li cristiani?„
“Venite a bbéve7 un mezzo a Ppiazza Rosa.„
“E ddar curiale?„ “Ciannerò8 ddomani.„

25 settembre 1835

Note

  1. A portargli a vedere.
  2. Ci avete: avete.
  3. Estrazione de’ lotti.
  4. Presi.
  5. Libro delle sorti, de’ sogni.
  6. Mi sognai: sognai.
  7. Bere.
  8. Ci anderò.