La tempesta (Shakespeare-Angeli)/Atto quarto
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ATTO QUARTO.
SCENA UNICA.
D’innanzi alla grotta di Prospero.
Entrano Prospero, Ferdinando e Miranda.
Prospero. |
Ferdinando. |
nella lussuria, non potranno ch’ io |
Ariele. |
Ferdinando. |
Arco e la messaggera, vuole che per un poco |
Iris. |
Cerere. |
Prospero.
Iris.
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Prospero.
Ferdinando.
Miranda.
Prospero.
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senza base di questa visione, Ferdinando e Miranda.
Prospero.
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Ariele.
Prospero.
Ariele.
Prospero.
Ariele.
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d’un subito le orecchia ed aguzzato Prospero.
Ariele.
Prospero.
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Calibano.
Stefano.
Trinculo.
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Stefano.
Trinculo.
Calibano.
Trinculo.
Stefano.
Trinculo.
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Stefano.
Calibano.
Stefano.
Trinculo.
Calibano.
Trinculo.
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Stefano.
Trinculo.
Calibano.
Stefano.
Trinculo.
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Stefano.
Trinculo.
Calibano.
Stefano.
Trinculo.
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Stefano.
Prospero.
Ariele.
Prospero.
Ariele.
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Prospero.
Exeunt. . |
- ↑ [p. 187 modifica]Gigli e peonie erano simboli della castità. Così il Lyte nel suo Herbal ci fa sapere che «un genere di peonie è da qualcuno chiamato maiden or virgin peonie». Se poi si vuol osservare che i gigli e le peonie non crescono contemporaneamente, si risponderà che di queste inesattezze botaniche molte se ne trovano nell'opera di Guglielmo Shakespeare, come i «garofani che Aprile apporta» nella canzone del Measure for Measure, i «gigli d'ogni qualità» che descrive nel Winter's tale come figli della primavera, contemporanei alle giunchiglie, alle primole e alle violette, ed altre fantasie poetiche del genere. Si aggiunga che alcuni comentatori antichi invece di lilied brims leggono twilled brims, cioè margini ricamati o trapuntati di peonie.
- ↑ [p. 187 modifica]Tutto l'intero brano, che è proverbiale nella letteratura inglese, non sarebbe originale secondo lo Steevens, il quale lo fa derivare da una scena della Tragedy of Darius di Lord Sterline, tragedia che sarebbe stata pubblicata l'anno della morte della Regina Elisabetta (1603).
- ↑ [p. 187 modifica]L'originale ha has played the Jack with us. «Jack of latern» è il nome popolare del fuoco fatuo [p. 188 modifica]che secondo la tradizione faceva deviare i viaggiatori dalla via retta per precipitarli nei pantani su cui ondeggiava.
- ↑ [p. 188 modifica]Il testo ha barnacles che secondo lo Skinner sarebbe l'Anser Scoticus. Voleva la tradizione d'allora quest'anitra nascesse da un albero i cui frutti giunti a maturità si aprivano lasciando cadere l'anitroccolo sull'acqua. Il Collins ci fa sapere che «Esistono in alcune parti della Scozia settentrionale certi alberi su cui crescono frutti a forma di conchiglia i quali cadendo sull'acqua si trasformano in anatre e sono chiamate barnacles». L'errore, del resto, era accettato dai più celebri naturalisti del tempo, così che non solo si trova riprodotto nella Cosmografia di Sebastiano Münster, ma anche il nostro dottissimo Aldrovandi lo accoglie nella sua ornitologia, dando per fino il disegno dell'albero portentoso!
- ↑ [p. 188 modifica]Era credenza comune che una muta di cani spettrali seguita da uno sconosciuto cacciatore, scorrazzasse la terra seguendo qualche dannato peccatore. Così ritroviamo la caccia selvaggia nel canto XII dell'Inferno dantesco e nella novella di Nastagio degli Onesti del Decamerone. Così venne accettata dagli scrittori di magìa come si può vedere del Treatise of spectres di Pietro de Loier, tradotto dal francese e pubblicato in Inghilterra nel 1605.