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Le connotture de Roma

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Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti letteratura Le connotture de Roma Intestazione 12 maggio 2025 75% Da definire

La sperienza der vecchio L'invito der Papa
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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LE CONNOTTURE DE ROMA.

     Naturale ch’arfine se so’[1] rrotti
Li connotti de tutti li bbottini:
Subbito che sse[2] fa ttutto a ccazzotti[3]
Pe’ schiaffasse[4] in zaccoccia li quadrini.

     Si[5] er Governo ordinanno li connotti,
Nu’ li fascessi[6] mette[7] accusì ffini,[8]
Nun vederessi[9] mo sti pissciabbótti[10]
Schizzà ffòra cqua e llà ddove cammini.

     Ecco cosa succede a li paesi
Dove er vino dà in testa a cchi ccommanna:[11]
Le funtane nun butteno du’ mesi.

     Più[12] de li funtanoni de San Pietro?
Da che er Papa sta llà, tte pare, Nanna,[13]
Ch’abbino l’acqua de quarch’anno addietro?[14]

16 giugno 1834.

Note

  1. Si sono.
  2. Si.
  3. Alla peggio.
  4. Schiaffarsi: ficcarsi.
  5. Se.
  6. Facesse.
  7. Mettere.
  8. Fini, per “sottili, fragili.„
  9. Vedresti.
  10. Il pisciabótte è, propriamente, “un innaffiatoio da strade;„ qui si prende questo vocabolo per significare “quegli zampilli d’acqua che spicciano fuori dalla terra o dai muri per dove corrono condotture guaste.„
  11. [Gregorio XVI aveva fama di gran bevitore; e per contrapporlo a Gregorio Magno, lo chiamavano Gregorio Bevo.]
  12. [Il più, in questo caso, vale: “ne vuoi una prova più forte di quella che ti dànno i fontanoni ecc.?„]
  13. [Marianna.]
  14. Dacchè Leone XII, imitato da’ successori, tornò ad abitare il Vaticano, quelle due maravigliose fontane cominciarono a scemare il volume dell’acqua che le rende tanto imponenti. Se ne attribuì la cagione all’abbassamento del Lago di Bracciano o Sabatino, da cui ne deriva l’acquidotto.