Lezioni di analisi matematica/Capitolo 16/Paragrafo 105

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Capitolo 16 - Dimostrazione rigorosa dei risultati precedenti

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Capitolo 16 - Dimostrazione rigorosa dei risultati precedenti
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§ 105. — Dimostrazione rigorosa dei risultati precedenti.

Per dimostrare1, p. es., che

,

basta provare che il secondo membro è una funzione additiva di la cui derivata vale del secondo membro è esteso all'intervallo , o alla somma degli intervalli che su una retta (luogo dei putni aventi l'ascissa sono determinati da . E, se è somma di due campi parziali , e indichiamo con e gli intervalli determinati sulla da e da , sarà e quindi:

(1)   .

È da avvertire che può darsi benissimo che l'una o l'altra delle si annulli, cioè che non abbia intervalli interni [p. 342 modifica]a od a . In tal caso l'integrale corrispondente del secondo membro di (1) si deve naturalmente considerare come nullo.

Se ne deduce facilmente che:

,

ossia che il valore di

(2)                                        

corrispondente ad un'area somma delle aree parziali è uguale alla somma di valori (2) corrispondenti alle aree . Quindi (2) è funzione additiva di .

Si noti ora che, se ed sono il massimo ed il minimo della nel campo ,, il valore di (2) per il campo è compreso tra

,


.

Dimostriamo ora che:

Il valore di

                                                                      (3)

esteso a un campo vale l'area di .

Cominciamo col supporre che sia incontrato in due punti al più di ogni parallela all'asse delle . Lo deve essere esteso all'intervallo determinato da su una retta , cioè (se ) deve essere uguale a 2. Cosicchè

(4)    . [p. 343 modifica]Ora è l'area del rettangoloide limitato dall'asse delle , delle due ordinate passanti per <math<A</math> e per (cfr. fig. 41) e della curva , mentre è l'area del rettangoloide limitato dalle stesse rette e dalla curva (fig. 41). Fig. 41. La differenza del terzo membro di (4) vale quindi la differenza tra le aree dei due rettangoloidi, cioè l'area di

c.d.d.

Se è decomponibile in più campi , il contorno di ciascuno dei quali è incontrato al più in due punti da una retta (come avviene nei casi più comuni) l'integrale (3) esteso a ha un valore che, come sappiamo, è la somma dei valori corrispondenti ai campi ed è quindi ancora uguale all'area di , c. d. d. (Per semplicità escludiamo le aree , che non si possono decomporre nel modo citato).

Ne segue dubito il nostro teorema; infatti il quoziente ottenuto dividendo (2) per l'area , cioè per (3), è compreso, per quanto già vedemmo, tra ed , ossia un valore che assume in un punto di . Se dunque tutti i punti di tendono a un punto , tale quoziente tende al valore di in . perciò è la derivata di (2)</math>.

Ia Osservazione.

In modo simile col simbolo esteso a un solido si intende, se è continua, quel numero che si ottiene integrando la lungo il segmento, o i segmenti che su una retta sono determinati da <math<\tau</math>, e integrando poi l'integrale così trovato nell'area proiezione di sul piano .

Se , tale integrale è il volume di . In generale esso è quella funzione additiva di , che ha per derivata .

IIa Osservazione.

La definizione di derivata di una funzione additiva ha profonda analogia con la definizione di derivate di una funzione [p. 344 modifica]di una o più varabili. Tale profonda analogia si può rilevare per altra via anche dalle considerazioni seguenti.

Sia una figura piana; e sia una funzione additiva dei pezzi di . Consideriamo quei pezzi , che sono rettangoli coi lati paralleli agli assi coordinati, di cui un vertice è un punto fisso di di coordinate è il vertice opposto è un punto mobile . Per tali si ha, detta la derivata di , che è una funzione delle . E la derivata della funzione coincide con la derivata mista della . L'sser. che chiude il § 80 (pag. 272), corrisponde perciò al teorema della media per le funzioni additive.

Questo risultato si estende subito ai campi a tre dimensioni notando, che posto

, si ha .

Esempi.

I. Si calcoli il volume V dell'ellissoide .

Calcoliamo il volume del semiellissoide posto nella regione . Tale semiellissoide si può considerare come un cillindroide avente per base sul piano l'ellisse , e determinato dalla superficie .

I valori tra cui varia la di un punto di su una retta . sono chiaramente .

Quindi:

.

[p. 345 modifica]In modo simile si ha

donde .

II. Se l'asse delle è verticale volto in basso, e è una parete piana verticale di una vasca piena d'acqua, posta nel piano , e se l'asse delle coincide col pelo libero dell'acqua, la spinta idraulica sostenuta da vale (§ 100, , es. III°)

esteso ad .

Si applichi questa formola al caso che sia un rettangolo o semicerchio col diametro sull'asse delle .

Note

  1. Nel corso di questa dimostrazione faremo, come si vedrà, alcune ipotesi sul campo , e sul suo contorno, che sono del resto pochissimo restrittive in pratica. Appunto perciò alcune di essere sono enunciare soltanto a piè di pagina. Questo teorema vale del resto in casi estremamente più generali di quelli qui considerati.
  2. Si ammette che ed siano funzioni continue della .