Mille volte ne chiamo il dì mercede
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Mille volte ne chiamo il dì mercede,
Dolce mia donna, chè dovunque sia
La mente mia desïosa vi vede;
Et il mio cor da ciò non si desvìa,
Ch’è sì pien tutto d’amor e di fede5
Per voi, ch’ogn’altra novitate oblìa,
In vostra signorìa sì son distretto,
Che morte e vita aspetto
Di me, qual più vi piace,
Pur ch’abbia in su ’l finir la vostra pace,10
E certo sì verace amor mi stringe,
Che già ’l cuor non s’infinge
D’amare ad un rispetto;
Ma tanto ho più d’angoscia e men diletto.
Ahimè! spesso m’assale Amor pungendo
In ogni parte il cor, sì che gridare
Mi fa — Mercè! mercè! — forte piangendo;
E poi c’ho pianto, comincio a cantare,
Sempre grata mercede a voi chiedendo,5
Che di bellezza al mondo non ha pare.
E tal vita d’amore ogn’ora porto,
Chè di voi mi conforto
Membrando quand’io canto,
E sovviemmi di me quand’io fo pianto;10
Ch’io riconosco tanto il mio destino,
Che non potrìa Amor fino
Far ch’io venissi in porto
Del mio voler, così n’è ’l tempo corto.
Sì m’è crudel nemica la ventura,15
Ch’ogni ragione ogni ben mi contende
E strugge quello in che pongo ogni cura;
Perchè pietate da mercè discende,
E mercè da pietà, ch’altronde indura
Il core quanto più gentil voi prende.20
E se ’l vostro non m’imparte a bastanza
D’una greve possanza,
Non è se non ria sorte
Che m’è invidiosa e più crudel che morte.
Dunque perchè sì forte e spesso grido25
Amor? però ch’io sfido
Con la vostra possanza
Vincer, se si mantenga quest’usanza.
Vola, canzone mia, non far soggiorno;
Passa ’l Bisenzio e l’Agna,30
Riposandoti appunto in su la Brana
Dove Marte di sangue il terren bagna;
E cerca di Selvaggia ogni contorno:
Poi di’ — Senza magagna
Mio signor farà presto a voi ritorno.35