Vai al contenuto

Naiade

Da Wikisource.
Giovanni Prati

Olindo Malagodi 1876 Indice:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. II, 1916 – BEIC 1901920.djvu sonetti Naiade Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Humor A mio padre
Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
[p. 217 modifica]

LXXXIII

NAIADE

Non gemma oriental fregia il tuo volto,
ninfa, che nulla senti e nulla vedi,
marmorea ninfa, che ad albergo hai tolto
quete brune muscose eremi sedi.
Di roseo lume è il tuo bel corpo avvolto;
carezzati da fresca onda i tuoi piedi;
te chiaman l'aure; e da stupor son còlto,
se giá le chiome ai zeffiri non cedi.
Te venturosa, perché sei di sasso,
né udir t’incontra né parlar d’amore,
scelerato ludibrio in questa riva!
Anch’io, beata, d’ascoltar son lasso
ciò che turba la mente e affanna il core.
E piacenti dir questo a te non viva.