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Nuovo vocabolario siciliano-italiano/PL

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PI PO

[p. 748 modifica] Placabbili. add. Atto ad esser placato: placabile. Sup. placabbilissimu: placabilissimo.

Placamentu. s. m. Il placare: placamento.

Placardu. s. m. T. lib. Avviso grande stampato, che si affigge nelle cantonate: cartellone, pappiello (Rigutini). (Fr. placard).

Placarduni. accr. di placardu.

Placari. v. a. Abbonire, quietare, calmare: placare. P. pass. placatu: placato.

Placatissimu. sup. di placatu: placatissimo.

Placca. s. f. Lamina non molto spessa, che serve per vari usi: piastra. || Quello scudetto che serve per ornamento in checchessia: borchia. (Fr. plaque).

Placchicedda. dim. di placca: piastretta, borchietta.

Placebbu. Latinismo che vale lusinghe, compiacenza: placebo.

Placenta. V. secunnina.

Placenti. V. A. add. Che piace: piacente. || Allegro (Caruso).

Plachè. s. m. Metallo sul quale è stato applicato argento: metallo argentato. (Fr. argent plaqué).

Placidamenti. avv. In modo placido: placidamente.

Placidissimamenti. avv. sup. Placidissimamente.

Placidizza. s. f. Qualità e stato di ciò che è placido: placidezza.

Plàcidu. add. Non agitato, non commosso, queto, piacevole: plàcido. Sup. placidissimu: placidissimo.

Placiri. V. A. per piaciri V.

Plàcit. V. placidu.

Plagas. Latinismo usato nella frase dirinni plagas, dirne coma: dirne plagas.

Plaja. V. praja (Scob.).

Plana. s. f. Foglio di carta in cui si mette in veduta checchessia, con buon ordine: mappa. || Nel lotto, quaderno con dentro i numeri giocati dal pubblico.

Planu. V. simplici.

Plataneddu. dim. di platanu: platanetto.

Platanitu. s. m. Luogo di platani: plataneto.

Plàtanu. s. m. T. bot. Albero alto, dritto di tronco, con iscorza liscia, grigia; ramoso nella cima, che è ampia e folta; foglie alterne, picciolate, palmate, dentate, appuntate; fiori in amenti globosi: plàtano. Platanu L.

Platanuni. accr. di platanu.

Platèa, Platìa. s. f. La parte bassa nel teatro, dove stanno gli spettatori: platea.

Platiedda. dim. di platea.

Plàtinu. s. m. Metallo più pesante di tutti, grigio e duttile, difficile a fondersi, e non si ossida all’aria: plàtino.

Platonicamenti. avv. In modo platonico: platonicamente (Mort.).

Platònicu. add. Si dice dello amore, quando non è sensuale, ma puro: platonico.

Plattiamentu. s. m. Burla, beffa: soja.

Plattiari. v. a. Adulare beffando: sojare. || Adulare, secondare con piacevolezza per venire a fine di checchessia: piaggiare. || Per tergiversare. Che sia dal Fr. plat per goffo, triviale?

Plattina. V. orubeddu.

Plausacciu. accr. Gran plauso (D. B.).

Plausibbili. add. Che ha apparenza [p. 749 modifica] soddisfacente: plausibile. Sup. plausibbilissimu: plausibilissimo.

Plausibbilità. s. f. Qualità di ciò che è plausibile: plausibilità.

Plausibbilmenti. avv. In modo plausibile: plausibilmente.

Plàusu. s. m. Applauso, segno di approvazione: plàuso.

Plazza. s. f. Stipendio de’ soldati: piazza. Per cui piazza morta si dice la paga che tira il capitano per quel soldato che non ha.

Plebbagghia, Plebbaglia. pegg. di plebe: plebaglia. || E spesso danno questo nome alla gente che non ha altra colpa che d’esser povera.

Plebbèu. add. Di plebe: plebeo. || Vile, basso: plebeo. || sost. Uomo della plebe: plebeo.

Plebbi. s. f. La parte del popolo più povera, e abbrutita perchè da tutti calpestata: plebe.

Pleca. V. plica.

Pled, Pleddi. s. m. Scialle da uomo per tener calde le spalle: spallino, fascettone. (Inglese, plaid: sorta di mantello de’ montanari Scozzesi).

Pleggiu. s. m. Quegli che promette per altrui, obbligando sè e il suo avere: mallevadore. || La cosa data in malleveria: pegno, sicurtà. || farisi pleggiu, entrar mallevadore: mallevare. || cu’ è pleggiu e nun paga nun si chiama pliggirìa, chi entra mallevadore e non paga non fa malleveria. V. preggiu. (Inglese, pledge: pegno).

Pleju. V. pleggiu.

Plenàriu. add. Pieno: plenario. E si dice di certe indulgenze che vendono o regalan i preti.

Plenilunari. add. Del plenilunio: plenilunare (Mort.).

Plenilùniu. s. m. Luna piena: plenilunio.

Plenniputenziariu. s. m. Quegli che ha piena facoltà di trattare con altro Stato: plenipotenziario.

Pleonasmu. s. m. T. gram. Ridondanza di parole, che raddoppiate rendono ornamento al parlare, sebbene qualche volta viziano: pleonasmo.

Plibbaglia. V. plebbaglia.

Plica. s. f. Malattia che consiste nello stravasamento della parte più sottile del sangue, che invade il vano de’ capelli: plica. (Mort.). || Per piega.

Plicari. V. piegari.

Plichiceddu. dim. di plicu.

Plicu. s. m. Quantità di lettere o scritti rinvolti, sigillati sotto la stessa coperta: plico.

Pliddiceddu. dim. di pleddi.

Pliggiari. v. intr. Promettere per altrui obbligando sè: mallevare. || Prov, cu’ pleggia paga, o cu’ pleggia per autru paga per sè stissu: chi sta per altri paga per sè. || V. anco priggiari P. pass. pliggiatu: mallevato. V. anco preggiari. (Inglese To-pledge: dar in pegno, mallevare).

Pliggiaturi. V. pleggiu.

Pliggirìa. s. f. Promessa del mallevadore, sicurtà: malleveria. || dari pliggiria: dar malleveria. || Prov. gabbelli nun pigghiari nè priggirìa, si tu nun voi muriri in priggiunìa: chi entra mallevadore entra pagatore. (Da pleggiu o preggiu).

Plui. V. A. per cchiù V. (Salom. da Lentini).

Plurali. s. m. Il numero del più: plurale.

Pluralità. s. f. Il numero maggiore: pluralità.

Pluviali. add. Appartenente a pioggia: pluviale.

Supplemento

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