Nuovo vocabolario siciliano-italiano/PL
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Placabbili. add. Atto ad esser placato: placabile. Sup. placabbilissimu: placabilissimo.
Placamentu. s. m. Il placare: placamento.
Placardu. s. m. T. lib. Avviso grande stampato, che si affigge nelle cantonate: cartellone, pappiello (Rigutini). (Fr. placard).
Placarduni. accr. di placardu.
Placari. v. a. Abbonire, quietare, calmare: placare. P. pass. placatu: placato.
Placatissimu. sup. di placatu: placatissimo.
Placca. s. f. Lamina non molto spessa, che serve per vari usi: piastra. || Quello scudetto che serve per ornamento in checchessia: borchia. (Fr. plaque).
Placchicedda. dim. di placca: piastretta, borchietta.
Placebbu. Latinismo che vale lusinghe, compiacenza: placebo.
Placenta. V. secunnina.
Placenti. V. A. add. Che piace: piacente. || Allegro (Caruso).
Plachè. s. m. Metallo sul quale è stato applicato argento: metallo argentato. (Fr. argent plaqué).
Placidamenti. avv. In modo placido: placidamente.
Placidissimamenti. avv. sup. Placidissimamente.
Placidizza. s. f. Qualità e stato di ciò che è placido: placidezza.
Plàcidu. add. Non agitato, non commosso, queto, piacevole: plàcido. Sup. placidissimu: placidissimo.
Placiri. V. A. per piaciri V.
Plàcit. V. placidu.
Plagas. Latinismo usato nella frase dirinni plagas, dirne coma: dirne plagas.
Plaja. V. praja (Scob.).
Plana. s. f. Foglio di carta in cui si mette in veduta checchessia, con buon ordine: mappa. || Nel lotto, quaderno con dentro i numeri giocati dal pubblico.
Planu. V. simplici.
Plataneddu. dim. di platanu: platanetto.
Platanitu. s. m. Luogo di platani: plataneto.
Plàtanu. s. m. T. bot. Albero alto, dritto di tronco, con iscorza liscia, grigia; ramoso nella cima, che è ampia e folta; foglie alterne, picciolate, palmate, dentate, appuntate; fiori in amenti globosi: plàtano. Platanu L.
Platanuni. accr. di platanu.
Platèa, Platìa. s. f. La parte bassa nel teatro, dove stanno gli spettatori: platea.
Platiedda. dim. di platea.
Plàtinu. s. m. Metallo più pesante di tutti, grigio e duttile, difficile a fondersi, e non si ossida all’aria: plàtino.
Platonicamenti. avv. In modo platonico: platonicamente (Mort.).
Platònicu. add. Si dice dello amore, quando non è sensuale, ma puro: platonico.
Plattiamentu. s. m. Burla, beffa: soja.
Plattiari. v. a. Adulare beffando: sojare. || Adulare, secondare con piacevolezza per venire a fine di checchessia: piaggiare. || Per tergiversare. Che sia dal Fr. plat per goffo, triviale?
Plattina. V. orubeddu.
Plausacciu. accr. Gran plauso (D. B.).
Plausibbili. add. Che ha apparenza soddisfacente: plausibile. Sup. plausibbilissimu: plausibilissimo.
Plausibbilità. s. f. Qualità di ciò che è plausibile: plausibilità.
Plausibbilmenti. avv. In modo plausibile: plausibilmente.
Plàusu. s. m. Applauso, segno di approvazione: plàuso.
Plazza. s. f. Stipendio de’ soldati: piazza. Per cui piazza morta si dice la paga che tira il capitano per quel soldato che non ha.
Plebbagghia, Plebbaglia. pegg. di plebe: plebaglia. || E spesso danno questo nome alla gente che non ha altra colpa che d’esser povera.
Plebbèu. add. Di plebe: plebeo. || Vile, basso: plebeo. || sost. Uomo della plebe: plebeo.
Plebbi. s. f. La parte del popolo più povera, e abbrutita perchè da tutti calpestata: plebe.
Pleca. V. plica.
Pled, Pleddi. s. m. Scialle da uomo per tener calde le spalle: spallino, fascettone. (Inglese, plaid: sorta di mantello de’ montanari Scozzesi).
Pleggiu. s. m. Quegli che promette per altrui, obbligando sè e il suo avere: mallevadore. || La cosa data in malleveria: pegno, sicurtà. || farisi pleggiu, entrar mallevadore: mallevare. || cu’ è pleggiu e nun paga nun si chiama pliggirìa, chi entra mallevadore e non paga non fa malleveria. V. preggiu. (Inglese, pledge: pegno).
Pleju. V. pleggiu.
Plenàriu. add. Pieno: plenario. E si dice di certe indulgenze che vendono o regalan i preti.
Plenilunari. add. Del plenilunio: plenilunare (Mort.).
Plenilùniu. s. m. Luna piena: plenilunio.
Plenniputenziariu. s. m. Quegli che ha piena facoltà di trattare con altro Stato: plenipotenziario.
Pleonasmu. s. m. T. gram. Ridondanza di parole, che raddoppiate rendono ornamento al parlare, sebbene qualche volta viziano: pleonasmo.
Plibbaglia. V. plebbaglia.
Plica. s. f. Malattia che consiste nello stravasamento della parte più sottile del sangue, che invade il vano de’ capelli: plica. (Mort.). || Per piega.
Plicari. V. piegari.
Plichiceddu. dim. di plicu.
Plicu. s. m. Quantità di lettere o scritti rinvolti, sigillati sotto la stessa coperta: plico.
Pliddiceddu. dim. di pleddi.
Pliggiari. v. intr. Promettere per altrui obbligando sè: mallevare. || Prov, cu’ pleggia paga, o cu’ pleggia per autru paga per sè stissu: chi sta per altri paga per sè. || V. anco priggiari P. pass. pliggiatu: mallevato. V. anco preggiari. (Inglese To-pledge: dar in pegno, mallevare).
Pliggiaturi. V. pleggiu.
Pliggirìa. s. f. Promessa del mallevadore, sicurtà: malleveria. || dari pliggiria: dar malleveria. || Prov. gabbelli nun pigghiari nè priggirìa, si tu nun voi muriri in priggiunìa: chi entra mallevadore entra pagatore. (Da pleggiu o preggiu).
Plui. V. A. per cchiù V. (Salom. da Lentini).
Plurali. s. m. Il numero del più: plurale.
Pluralità. s. f. Il numero maggiore: pluralità.
Pluviali. add. Appartenente a pioggia: pluviale.
Supplemento