Oimè, che belle lacrime fûr quelle
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Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime
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[Le lacrime.]
Oimè, che belle lacrime fûr quelle
che ’l nimbo di desio stillando mosse,
quando il giusto dolor che il cor percosse
salí poi su nelle amorose stelle!
Rigavon per la dilicata pelle
le bianche guance dolcemente rosse,
come chiar rio faria che in prato fosse
fior bianchi e rossi, le lacrime belle.
Lieto Amor stava in l’amorosa pioggia,
come uccel, dopo il sol, bramate tanto
lieto riceve rugiadose stille.
Poi, piangendo in quegli occhi ov’egli alloggia,
facea del bello e doloroso pianto
visibilmente uscir dolci faville.