Or che a Parnaso intorno

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Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Intestazione 28 luglio 2023 75% Da definire

Deh qual mi fia concesso O inclita Ferrara
Questo testo fa parte della raccolta Canzoni lugubri di Gabriello Chiabrera
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II

PER LATINO ORSINO

DELLA MENTANA

Che dopo molto guerreggiare morì di gocciola.

Or che a Parnaso intorno
     Cogliendo io giva del fiorito Aprile
     Qual più gemma è lucente,
     E ne sperava adorno
     5Ad onta della morte il crin gentile
     Dell’Italica gente,
     Già, lasso me, già non credea repente
     Far di lagrime un fiume,
     E pianger dell’Italia un sì bel lume.
10Ma non sì tosto ascende
     Febo sul dorso a’ suoi destrier focosi,
     Che insuperabil sorte
     Piega grand’arco, e ’l tende,
     E spinge incontra noi strali dogliosi,
     15E saette di morte:
     Forte è fra’ venti procellosi e forte
     Scoglio fra l’onda insana;
     Ma non è forte la letizia umana.
O chiaro, o nobil Duce,
     20Ben dietro Marte rivolgesti il piede
     Per sentier di sudore;
     Ma qui tra l’aurea luce
     Non fu man pronta a dispensar mercede
     Al degno tuo valore;
     25Ed or, che orrida, morte in tetro orrore
     Ha tuo guardo sepolto,
     Nè pur pietate in tua memoria ascolto.
E forse fatta ingrata
     La bella Italia alla maggior fortezza
     30De’ Cavalieri egregi?
     O pur stima beata
     Per se medesma la virtute, e sprezza,
     Che altri l’adorni e fregi?
     Già lungo il Xanto infra Tindarei regi
     35Non fece Achille altero
     Sull’ossa di Patròclo un tal pensiero.
Poscia che i mesti uffici
     A fine ei trasse, e co’supremi ardori
     Fornì gli atti funesti,
     40Disse: o Principi amici,
     Son di vera virtù premio gli onori
     Per l’Anime celesti:
     Su dunque l’armi, e sè medesmo appresti,
     E con amiche prove
     45Gli onor ciascun del mio Guerrier rinove.
Quinci bellezze elette,
     Reïne d’Asia incatenate offerse
     A’ giostrator vincenti;
     Offerse armi perfette,
     50Spoglie di gemme e di grand’or cosperse;
     Ed aratorj armenti:
     Così dardi volanti, archi possenti,
     E corridor veloci
     Mossero in prova i Cavalier feroci.
55Ma or di qual pietate,
     O son di qual onor tuoi merti in terra,
     O buon Latin, graditi?
     Qual è, che pompe armate
     Ti sacri? o Roma, che il tuo cener serra,
     60Pur a pregiarlo inviti?
     È forse assai, che di Savona a i liti
     In solitaria riva
     Altri ne canti lagrimoso, e scriva?