Pagina:Bartoli - Dell'uomo di lettere II.djvu/178

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T

Temerita di chi, non intendendo le opere della Natura, s’argomenta di comprendere i misterj della Fede II. 73

Tempj antichi: accomodavano l’Ordine dell’Architcttura alla natura del Dio di cui erano 88

Terra: veduta dalle stelle, sembra sì disprezzevole all’animo, come piccola a gli occhi I. 16

Timor di morire: é malattia mortale 42

U

Uccidere un figlio, e abbrugiar’un libro, azioni paragonate come ugualmente difficili II. 46

Umori che servono all’ingegno: che tempra debbano avere 97

Uomo di guerra: essere migliore rozzo che letterato, opinione d’alcuni I. 58

Uomo posto in mezzo al mondo, perché lo consideri II. 77

V

Varietà de gl’ingegni: onde sia 96

Vecchiaja: non iscusa dallo studiare per giovamento altrui 114

Verità: non mai sterile di nuove cognizioni 13

Vilta d’animo é vantar le cose sue, e lodarsi 70

Virtù: poco prezzata nel Mondo I. 5

Vita nostra: per grandi affari, é troppo brieve II. 77

Volto severo: non fa il Principe maestoso I. 52