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Pagina:Bartoli - Dell'uomo di lettere II.djvu/177

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Pellegrinaggi: utili alle Scienze|||
Pentimento tardo di chi sfida a scrivere un nemico miglior di sè|||
Personaggi finti dalla Poesia: insegnano e muovono niente meno, che se fossero veri|||
Platone: prima Pittore, poi Filosofo|||
Poesia lasciva: doppiamente colpevole ne’ Cristiani|||
Poeti lascivi: trovano in uomini sensati più biasimo d’impurità, che lode d’ingegno|||
Possidonio: infermo, d’animo fortissimo|||
Povertà: dice molte miserie in un sol nome|||
In uom savio diventa onorata|||
Povertà filosofica, difesa da Apulejo|||
Prigione: non è prigione a chi sa uscirne coll’animo|||
Serve di scuola a’ Letterati|||
Principe: senza lettere, non è interamente Principe|||
Principj di tutte le cose, difficili|||

R

Ricchi: ignoranti, invidiano i Poveri letterati|||
Ripulimento di ciò che si compose: è necessario|||
Rubar si può con buona coscienza da gli altrui scritti in tre maniere|||

S

Santità: cresce di pregio in un’uomo di Lettere|||
Senza Lettere, sembra migliore|||
Sapienza obligata all’esilio|||
Savj antichi: avarissimi del tempo, per avidità di studiare|||
Savio: infermo, come sia forte d’animo|||
Sceglier da gli Autori che si leggono il meglio, e trasportarlo a suo uso, è cosa di buon giudicio|||
Scipione: esule da Roma, come visse|||
Scuse de’ Poeti lascivi|||
Sfera d’Archimede|||
Selva di molte cose: apparecchio necessario per comporre|||
Sfere celesti armoniose|||
Sccrate: di Scultore diventa Filosofo|||
Stasicrate: offerisce ad Alessandro di scolpirlo in un monte|||
Statua d’Alessandro: indorata da Nerone, e con ciò disformata|||
Stile: tronco e concettoso, lodato da alcuni|||
Riprovato da altri|||
Soverchiamente concettoso, non serve nè agli affetti|||
Nè alla ragione|||
Studio: intorno a materie inutili, studio da pazzo|||