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Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti politici e ricordi, 1933 – BEIC 1844634.djvu/394

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388 indice
Capitolo VII |||
 p. 15

[Quanto siano ili una republica necessarie le accuse a mantenerla in libertade.]

Capitolo VIII |||
 p. 16

[Quanto le accuse sono utili alle republiche, tanto sono perniziose le calunnie.]

Capitolo IX |||
 p. 18

[Come egli è necessario essere solo a volere ordinare una republica di nuovo, o al tutto fuor degli antichi suoi ordini riformarla.]

Capitolo X |||
 p. 19

[Quanto sono laudabili i fondatori d’una republica o d’uno regno, tanto quelli d’una tirannide sono vituperabili.]

Capitolo XI |||
 p. 21

[Della religione de’ romani.]

Capitolo XII |||
 p. 22

[Di quanta importanza sia tenere conto della religione, e come la Italia, per esserne mancata mediante la Chiesa romana, è rovinata.]

Capitolo XIV |||
 p. 24

[I romani interpretavano gli auspizi secondo la necessitá, e con la prudenza mostravano di osservare la religione, quando forzati non la osservavano; e se alcuno temerariamente la dispregiava, punivano.]

Capitolo XVI |||
 p. 24

[Uno popolo, uso a vivere sotto uno principe, se per qualche accidente diventa libero, con difficultá mantiene la libertá.]

Capitolo XXIII |||
 p. 28

[Che non si debba mettere a pericolo tutta la fortuna e non tutte le forze; e per questo, spesso il guardare i passi è dannoso.]

Capitolo XXIV |||
 p. 31

[Le republiche bene ordinate costituiscono premi e pene a’ loro cittadini, né compensono mai l’uno con l’altro.]

Capitolo XXV |||
 p. 32

[Chi vuole riformare uno stato anticato in una cittá libera, ritenga almeno l’ombra de’ modi antichi.]

Capitolo XXVI |||
 p. 32

[Uno principe nuovo, in una cittá o provincia presa da lui, debbe fare ogni cosa nuova.]

Capitolo XXVIII |||
 p. 33

[Per quale cagione i romani furono meno ingrati contro agli loro cittadini che gli ateniesi.]