Pagina:Martini - Trattato di architettura civile e militare, 1841, I.djvu/352

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Pavimento (II. 10), nel valore d’un’altezza di piano in una casa.

Peduccio (titolo di figure al lib. III. 7). Vedi gocciola, che è sinonimo.

Pendulo (Prologo al libro I), traslato latino, dubbioso, incerto.

Perfettore (II. 2), dal latino perfector.

Pianello (V. Es. 16), piccolo ripiano di scaletta.

Postcamera (II. 11), retrocamera.

Puteo (IV. 3), lanterna della cupola.


Reverso (V. 5), arco riverso, col colmo all’ingiù. (V. 10, e V. Es. 9) Entrata riversa, che presti più volte il fianco ai difensori di una fortezza.

Ricinto (III. 3), adiettivo di corniciamento che senza interruzione ricinga un edificio. Notato dal Baldinucci.

Riposticolo (II. 8), ripostiglio. Ed al capo 10 ripositorio dal latino repositorium.

Rocchetto (V. 11), cilindro a fusi che ingrana, frequentissimo nelle macchine.

Rugolare (V. Es. 52), idiotismo di ruzzolare.


Scalamento (V. 8), lo scalare.

Scalone (II. 2), scaglione, gradino.

Scarpare (V. 8), fare la scarpa alle mura.

Solaro (II. 1), dal latino-barbaro solarium, piano (IV. 2), nel valore di pavimento.

Sossello (II. 8), murello lungo la facciata de’ palazzi. Malamente da subsellium.

Spassare (V. Es. 16), togliere il passo, levando la superficie da porvi il piede.

Superficiale, lume (titolo ad alcune piante di case nel lib. II), proveniente da finestre od occhi orizzontali come quello del Panteon: così G. Cavalcanti (Storie lib. VI, 17) chiama superficie l’apertura a fior di terra di certe carbonaie di campagna.


Tavola (IV. 6), fregio sopra lo stipite: per similitudine, dall’essere liscio