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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1234

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[p. 21 modifica] avuto ed avrebbero le stesse armonie e renderebbero le stesse consonanze, che in un batter d’occhio si ravviserebbero dal forestiero, come dal nazionale e dal contemporaneo ec. Quando, per lo contrario, il forestiero, non solo non vi trova alcuna conformità coll’armonia della versificazione sua nazionale, [p. 22 modifica]nazionale, ma bene spesso non si accorge né si può accorgere che quella tale sia versificazione, se non se n’accorge per la materia e per essere scritta in linee distinte o per la rima, che non ha punto che fare col ritmo né colla misura (28 giugno 1821).


*    Alla p. 1226, margine, fine. L’analisi delle cose è la morte della bellezza o della grandezza loro e la morte della poesia. Cosí l’analisi delle idee, il risolverle nelle loro parti ed elementi e il presentare nude e isolate e senza veruno accompagnamento d’idee concomitanti le dette parti o elementi d’idee. Questo appunto è ciò che fanno i termini, e qui consiste la differenza ch’é tra la precisione e la proprietà delle voci. La massima parte delle voci filosofiche, divenute comuni oggidí e mancanti a tutti o quasi tutti gli antichi linguaggi, non esprimono veramente idee che mancassero assolutamente ai nostri antichi. Ma come è già stabilito dagl’ideologi