Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2348

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[p. 185 modifica] piú antica dell’altra e propria degli antichi latini, ed ha sapore antico, e nondimeno si trova, come vedi, anche in Virgilio ec. e nondimeno vive nelle lingue moderne; segno ch’ella fu propria continuamente del conservatore dell’antichità, dico il volgare. E credo che la troverai anche assai spesso nelle iscrizioni di qualunque tempo, che erano o composte o incise da uomini volgari, nelle medaglie, ne’ latino-barbari ec., de’ quali vedi il glossario (12 gennaio 1822).


*    Alla p. 1107, principio. In quel luogo però di Virgilio Ecl., I, vers. 52-3, Fortunate senex! hic inter flumina nota Et fontes sacros frigus captabis opacum, il verbo captare é vero continuativo nel senso stesso di prendere, e vuol dire starai prendendo il fresco. Né ha già che far nulla col frequentativo (13 gennaio 1822).


*    Alla p. 2222, margine. Quest’uso di dire, per esempio, erat invece di esset o fuisset, è un’enallage molto frequente ne’ latini, anche ottimi, scrittori; frequente ed elegante in italiano ancora, e principalmente nei nostri piú antichi ed eleganti scrittori, precedendola o accompagnandola o seguendola ec. la particella condizionale, siccome pure in latino, a questo modo: