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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3245

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[p. 269 modifica] o dichiarato i piú grandi, alti, intimi misteri che si conoscano, della natura e delle cose, come altrove ho diffusamente esposto (22 agosto 1823).


*    In conferma del sopraddetto si osservi che i piú profondi filosofi, i piú penetranti indagatori del vero, e quelli di piú vasto colpo d’occhio, furono espressamente notabili e singolari anche per la facoltà dell’immaginazione e del cuore, si distinsero per una vena e per un genio decisamente poetico, ne diedero ancora insigni prove o cogli scritti o colle azioni o coi patimenti della vita che dalla immaginazione e dalla sensibilità derivano, o con tutte queste cose insieme. Fra gli antichi Platone, il piú profondo, piú vasto, piú sublime filosofo di tutti essi antichi, che ardí concepire un sistema il quale abbracciasse tutta l’esistenza, e rendesse ragione di tutta la natura, fu nel suo stile, nelle sue invenzioni ec. cosí poeta come [p. 270 modifica]tutti sanno. Vedi il Fabricius in Platone. Fra’ moderni Cartesio, Pascal, quasi pazzo per la forza della fantasia sulla fine della sua vita; Rousseau, Mad. di Staël ec. (23 agosto, udita la morte del Papa Pio VII che fu a’ 20 di questo, 1823).