Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3341

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[p. 328 modifica] Pretto idiotismo e sgrammaticatura. Or vedilo altresí, se non fallo, appo Svetonio in Iul. Caes., c. XXXIX, § 4 e appo gli autori quivi allegati dal Pitisco ec. (2 settembre 1823). Vedi p. 3544, 3557.


*    I limiti della materia sono i limiti delle umane idee (3 settembre 1823).

*    Alla p. 3235. Instigo as da instinguo is, onde instinctus a um e instinctus us. Il semplice è stinguo (onde anche exstinguo, restinguo, distinguo ec.) e di questo verbo ho detto altrove in altro proposito. Quelli che derivano instigo da insto ec. molto s’ingannano. Gli altri verbi da noi raccolti in questa categoria mostrano ch’ei viene da instinguo come jugo da jungo ec.1 Chi volesse che insidior (fors’anche si trova insidio) venga a dirittura da insideo piuttosto che da insidiae (la qual voce in tal caso verrebbe non da insideo ma da insidior) lo mostrerebbe appartenente a questa categoria, e in tal caso sarebbe da notare ch’ei non nascerebbe da un verbo della terza, ma (da un anomalo) della seconda (3 settembre 1823). Potrebbe però anche venire da insido is.2 Invideo, invidia, invidiare italiano ec. (3 settembre 1823). [p. 329 modifica]

Note

  1. Osservisi che instigo propriamente è continuativo per la significazione, perocché instinguo propriamente significa l’atto del pungere, e quindi dello spingere, dell’indurre, ma instigo significa lo stimolare, lo stare attorno, il far ressa per indurre. L’instinguere è lo scopo dell’instigare.
  2. È però piú verisimile che venga da insidiare (di cui vedi p. 3350). Altrimenti farebbe piuttosto insidor aris, come sedo as da sedeo (o da sido is), del che altrove.