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Per non usar era di polver lordo

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Niccolò de' Rossi

Aldo Francesco Massera XIV secolo Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu sonetti Per non usar era di polver lordo Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Onni meo millantar, e zò, ch'eo fiabbo Sempre che la bella gola se sflibba
Questo testo fa parte della raccolta XX. Messer Niccolò Rosso
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XXVII

Il suo amore ha la radice in un caldo desiderio sensuale.

Per non usar era di polver lordo
lo core mio, e di rúzene sporco,
quando Amor gli scridò: —Se eo non torco
4la tua durezza, ben mi terrò gordo. —
E, pigliandolo quasi tutto stordo,
tagliollo per longo dicendo: —Eo corco
tego custei, e nel mezzo la inforco,
8si che ver’me piú non ti mostri sordo.
Se zò te displaze, reprendi gli odi,
che vólse pur mirar le belle gambe,
11unde lor frutto ormai tu l’adocli. —
Allora quel eluse le parte entrambe,
e rispose: —Signor, eo ti ringracio,
14poi che di star cum lei per ti me sacio. —