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Periodi istorici e topografia delle valli di Non e Sole nel Tirolo meridionale/Topografia della Valle di Sole

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Topografia della Valle di Sole

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Topografia della Valle di Non - Quartiere di là dell'acqua Indice Generale

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TOPOGRAFIA

DELLA VALLE DI SOLE.

[p. 133 modifica] La Valle di Sole, in latino Vallis Solis, ed in tedesco Sulzberg, forma il terzo quartiere; confina a mattina colla Valle di Non, da cui è separata per mezzo del torrente Pescara. Pretendono questi popoli di essere menzionati nel citato trofeo di Augusto riferito da Plinio sotto il nome di Focunates; giacchè dicono esister tutt’ora il residuo d’un Villaggio una volta grande, denominato Fucine; ed altresì in molti altri luoghi, come a Dimaro, Mezzana, e Vermiglio, si ravvisano le reliquie d’antichi forni per colar il ferro, e delle fucine per lavorarlo. Il Cluverio 1 nell’Italia antica colloca quì li Rugusci, popoli alpini nominati nel trofeo, e soggiogati sotto Augusto. Resta incerto l’antico nome, ma non già il dominio romano sopra questa Valle, perchè situata tra li Camuni, ossia Val Camonica, e li Nauni, ed alle fauci delle alpi retiche, da’ moderni col citato celebre geografo ora chiamate trentine. La popolazione di questa Valle, se la si separa da quella della Valle di Non, viene calcolata a quattordicimila abitanti circa. Giace in buona parte in pianura; ma soggetta a frequenti inondazioni di rapidi torrenti: non produce grano al bisogno della popolazione; ma abbonda di pascoli. L’industria degli abitanti di partire nell’inverno, e passare nell’Italia, onde sostentarsi, produce l’effetto che circola più danaro; cagiona però qualche sconcerto nel sistema morale, e generalmente sono inclinati al metodo italiano. Non cresce vino, che nella Pieve di Livo: alla gente di agricoltura conviene cibarsi molto di latte, che serve anche di bevanda, e le acquavite di corroborativo: sono assai attenti alla coltura de’ prati per far allievi di bestiami d’ogni specie, ed economi nel vivere. Il clima è assai rigido, ma più nella Pieve d’Ossana, ove frequenti anni cade la neve in tanta quantità, che dal gelo rassodata, appena nelle pianure si squaglia alla metà di Aprile, senza parlare delle alte montagne, ed alpi, ove la vetretta è per così dire perenne. I torrenti producono pesci squisiti, che sono le trote, ma in poca quantità: la moltiplicazione di questa specie viene rovinata dalle frequenti inondazioni, e dall’avidità de’ pescatori, che colle reti pigliano i pesci minuti. Nelle selve generansi li selvatici descritti nell’Introduzione. Legnami ve ne sono d’ogni sorta; ma faticosa, e difficile è la tradotta de’ medesimi. Non mancano malghe, ove fassi un ottimo burro, che sì spedisce a Trento, ed in Val di Non; non così perfetto è però il formaggio. Si fabbrica un’altra spezie di formaggio col latte di pecora, e di capra detto Casati: quelli di pecora particolarmente vengono con avidità ricercati fuori del Paese.

La Pieve d’Ossana è la più ragguardevole, sì per la sua estensione, che per la popolazione della Valle; la sua vastità è di cinque ore circa in lunghezza, e conta seimila abitanti, che occupano vent’uno Villaggi tra grandi e piccioli. Vi si nota Vermiglio, ultimo Villaggio, che distende il suo distretto fino al monte Tonale, da cui è distante due ore, il quale divenne memorabile dopo [p. 134 modifica]la difesa fatta dagli austriaci nell’anno 1799 contro i francesi, che per questa parte volevano invadere il Tirolo. Il monte, ove d’ordinario soffia un vento impetuoso, e nell’inverno cade una quantità di neve, e vi sono nebbie continue, ha un’amena pianura tutta prativa, che arriva a sette e più miglia italiane di lunghezza, e quattro circa di larghezza; il fieno che produce è il sostentamento della campagna di Vermiglio. Ma prima d’arrivare al monte conviene passare per tre picciole disastrose Valli, dette di Pregion, di Final, e di Strino, e nel piano si s’incontra in quella del Merlo. Sulla sommità del monte vi è un locatore con una picciola casa, e chiesa: l’anno 1580 portava il titolo di ospedale di S. Bartolommeo, e già nel Sinodo tenuto in Trento da Enrico III. Vescovo nell’anno 1336 tra li ventiquattro piovani sottoscritti delle Valli, dopo quello di Ualsane, ora Ossana, si legge Riprando rettore di Tonale. Notizie istoriche Tom. II. pag.696. In poca distanza da questa chiesa si ritrova il confine della Repubblica Italiana, per l’innanzi veneta. Nel Villaggio poi dopo l’anno 1777 fu eretto un dazio imperiale regio di confine. Il picciolo ruscello detto la Vermigliana che sorge in Tonale, e sotto il medesimo va a perdersi in un ramo del Noce, sembra aver dato il nome al Villaggio.

OSSANA la Pieve posta in eminenza con poche case, la canonica, e la chiesa parrocchiale, è di mediocre struttura. Vi esiste un vecchio castello di tal nome, feudo mensale, e posseduto dalla famiglia Benelli di Trento. Il detto castello ne’ rimoti tempi, come si ricava dall’Urbario antico canonicale, apparteneva alla famiglia Heydorf, la quale tra le antiche famiglie nella matricola del Tirolo viene annoverata, ed ora questa famiglia si crede estinta.

Al castello Ossana tra la nobiltà tirolese annovera il Conte Brandis 2 li nobili di Ursana, pria Conti di Valcamonica. Erano essi fuggitivi, ed arrivati in questo paese si scrivevano solamente de Fedricis: il castello dallo scrittore viene chiamato Ursana, e presero il titolo dal medesimo. Questa famiglia ora esiste in Valcamonica, non sapendosi se sia del medesimo ceppo. Mainardo Conte del Tirolo l’anno 1290 occupò colle sue truppe il castello, e lo fortificò. Francesco de Ursana prese in moglie Caterina Contessa di Lodron, e secondo il citato autore morì l’anno 1560. 3 Per altro secondo il Brandis nella sua storia pag. 185. nella guerra veneta accaduta per la famosa lega di Cambrai, il castello di Ursana in Val di Sole fu assalito dai veneti, il che cagionò in Bolzano un gran timore, e si pensò ad una valida difesa da questa parte. Cessò però il timore per la vittoria riportata dagli alleati sopra li veneti li 14 Maggio 1509. Quest’invasione deve aver dato luogo all’abbandonamento di questo castello dalle famiglie Friderici de Ursana, così denominate nella matricola de’ nobili tirolesi, ed indi posseduto dalla famiglia de’ Heydorf fosse lasciato in balia della Mensa vescovile di Trento; mentre il Vescovo Udalrico III. ricuperò [p. 135 modifica]dall’ Arciduca Sigismondo le giurisdizioni di Val di Non , e Val di Sole. 4

Secondo il Brandis , Friderico de Orasanna cesse in perpetuo il diritto di apertura all’Arciduca Sigismondo l’ anno 1440. 5 Non venendo nell’ irruzione fatta da’ Franchi , ed accennata da Paolo Diacono , nominato tra li castelli devastati in questi contorni , il medesimo convien credere , che a que’ tempi non esistesse. Da’ rogiti di Gio: Migazzi notajo di Cogolo dei 3 Luglio 1463 appare , che la famiglia Fedrici a detto tempo possedeva questo castello , detto anche di S. Michele dalla cappella di tale titolo.

Pelizzano , è un Villaggio posto in un’ amena pianura. Da questo verso sera in poca distanza principia la Valle di Pejo ristretta , ove conviene marcare Comasine , nel cui monte verso mattina si ritrova una feconda miniera di ferro , inferiore però a quello di Val Camonica : si può arguire , che già fosse stata scoperta nell’ anno 1632 : fu però dipoi abbandonata ; ma venti anni sono essendo stata nuovamente intrapresa la cava , presentemente vi si ritrova con florido negozio.

Cogolo , Villaggio , fu l’ antico soggiorno della famiglia de’ Conti Migazzi , ora passati in Germania.

Pejo , distante un’ ora da Cogolo all’ estremità della Valle , e due ore dalla sua imboccatura , è luogo alpestre , e che termina con un’ orrida vetretta , ove si ritrova l’ angusto passo della Sforzella , che conduce nella Valle Tellina , ma praticabile solamente nell’ estate , ed a certi tempi. Non lungi da Pejo si ritrova anche il Moltoz , monte che comunica con Tonale , e perciò fu anche questo passo custodito negli anni 1796 1797 e 1800 , nel qual anno seguì la zuffa da noi riferita. La Valle propriamente viene da un ramo del torrente Noce divisa : alla destra di questo sotto il Villaggio scaturisce una fonte d’ acque minerali , che secondo le sperienze chimiche , senza parlare degli antichi , fatte nell’ anno 1763 dal direttore della facoltà medica d’ Innsbruck de Sterzigner , sono ricche di sostanze di ferro , vitriolo , e zolfo più potenti dall’ altra sorgente di Rabbi , onde si devono prendere con cautela , ma resistono meglio alla tradotta.

Circa il tempo preciso della scoperta delle acque minerali di Pejo nasce dubbio , per avere ommessa la data quelli , che le esaminarono. Abbiamo un libretto senza luogo di stampa , ed anno : "De admirando Dei dono, sive de facultatibus acidularum in Valle Solis Episcopatus Tridentini repertarum." Tra li altri medici , che esaminarono queste acidole , si annovera Arnoldo Blanchkenbach di Colonia : questi si ritrovava in Venezia , e partito da quella città col N. U. Francesco Uldramanno , dopo quattro giorni di viaggio pervenne a Cogolo , ed indi alla fonte di Pejo. 6 Erasi in [p. 136 modifica]Germania divulgata la fama di questa fonte per il giudizio fatto dal Collegio medico dell’ Elettore di Baviera , al quale presiedeva Gian Giacopo Maffei di Lavis : questi , come appare da un diploma di Ferdinando III. dell’ anno 1656 , avea conseguita nell’ anno 1648 la carica di medico di Corte , onde circa questo tempo devesi contare la scoperta di questa fonte.

Mezzana , Villaggio mediocre , fu la patria del Padre Antonio Maturi. Questi avea servito in Italia sotto il Principe Eugenio ; abbandonata poi la milizia si fece religioso riformato di S. Francesco nella Provincia trentina di S. Vigilio ; nell’ anno 1720 si portò a Costantinopoli come missionario : l’ anno 1727 fu promosso al Vicariato Apostolico di Smirne , nel 1731 al Vescovato di Sira , due anni dopo all’ Arcivescovato di Nattia , e finalmente nell’ anno 1747 da Benedetto XIV. fu nominato Vicario apostolico di tutte le Isole dell’ Arcipelago : morì li 16 Aprile 1751.

Le altre Ville sono : Degiano , Mastellina , Almazzago , Mestriago Piano , Ronzio , Menas , Ortisè , Castello , Termenago , Cusiano , Fucine ; nella Valle di Pejo : Celentino , e Celadizzo. Le inondazioni seguìte dopo quella dell’ anno 1757 divenute più frequenti recarono gravi danni alle campagne , li rubbioni de’ monti distrussero molti edifizj e case , ed il torrente Noce alle Fucine non lasciò che poche case del Villaggio.

MALE’ , Maletum , Pieve in mezzo della Valle di Sole , è situata in una mediocre , ma dilettevole pianura alla sinistra del torrente Noce : vi si ritrova la chiesa parrocchiale con un convento di cappuccini eretto nell’ anno 1742 dopo molti contrasti. Vi cresce ogni sorta di grano , e si coltivano anche li gelsi , ma con poco vantaggio , come abbiamo osservato nell’ Introduzione ; non produce però vino. Ne’ tempi antichi esisteva un castello ; anzi alla riva del torrente si scoprono vestigia di un castello diroccato , detto oggidì il Castellaccio , del quale si ragionò nella Storia. 7

Croviana , picciolo Villaggi poco distante da Malè , offre un ameno passeggio. Nel secolo XV. vi esisteva la cospicua famiglia de’ Baroni de Pezen : questi fabbricarono un bel palazzo , ora di ragione de’ Conti di Thunn di castel Brughiero. Bartolommeo Barone de Pezen fu Internuncio cesareo pel corso di dieciotto anni a Costantinopoli : col suo testamento degli 11 Maggio 1605 registrato nella cancelleria di Praga lasciò il fondo per sei alunni , [p. 137 modifica]ora mantenuti nel seminario vescovile di Trento. La famiglia in seguito s’ estinse.

Dimaro , Villa all’ opposta riva del Noce , dalla quale si passa in una grande selva , è abbondante di ogni sorta di legna , ed ha quattro ore di lunghezza , detta la Selva di Campei. Separa la Valle di Sole da quella li Rendena ; alla sommità vi sono due piccioli laghi , dal quali sorte il torrente Meledro , che sotto Dimaro si scarica rapidamente nel Noce ; produce trote squisite , ma cagiona danni ragguardevoli. La selva è poco sicura , e viene di frequente infestata da’ ladri.

Cavizzana , luogo situato pure alla destra del Noce , ha fertili montagne con ogni sorta di legne : si abbrucia quì un’ eccellente calcina , che serve alli contigui distretti.

Terzolàs , alla sinistra del torrente , è situato in amena pianura ; vi si ritrova un regolato acquedotto , che serve per irrigare i prati , e le campagne : quì si divide la strada , che conduce a Rabbi.

Caldès è un Villaggio ragguardevole con un castello delli Signori Conti di Thunn della linea di castel Brughiero : anticamente esisteva in questo luogo la cospicua famiglia di Kaldes , che si ritrova ascritta alla matricola tirolese : tal casato si estinse , e secondo il Brandis pag. 50. venne a mancare circa l’ anno 1579 ; e l’ ultima di questo ceppo passò in maritaggio con un Conte di Thunn di castel Brughiero , al quale venne a cadere tutta la riguardevole eredità dell’ estinta famiglia.

Verso sera due ore distante da Malè si apre la Valle di Rabbi ripiena di masi , e di malghe. Questa è giurisdizione feudale della mensa di Trento , e già dall’ anno 1492 appartiene alli Signori Conti di Thunn di C. Brughiero che alternano la giurisdizione colla linea di C. Caldès : avendosi lasciato ad un masadore l’ antico giurisdizionale castello della Rocca 8 situato sopra un monte contiguo , fu trasportata la giudicatura nello stesso castello di Caldès. Il prodotto della Valle è il burro , che riesce ottimo , e l’ allievo de’ bestiami , ma manca quasi affatto di grani , onde colli formaggi , e co’ vitelli conviene procacciarsegli a Trento , e ne’ luoghi circonvicini.

Il torrente Rabbiès divide la Valle : questo trae la sua origine da diversi ruscelli , che scolano dalle vetrette , i quali all’ estremità della Valle si uniscono in un solo , e formano un solo torrente , il quale riceve gli altri ruscelli da’ monti , indi per il tratto di ben due ore rapidamente scorrendo , a Pondasi si precipita nel Noce. Nell’ escrescenze ricevendo tanti rubbioni cagiona danni ragguardevoli : produce ottime trote con macchie giallastre , ma in poca quantità. La caccia è il divertimento maggiore. [p. 138 modifica]

Vicino all’ estremità di questa Valle, alla sponda del torrente in ristrettissima pianura, ed a pian terreno scaturisce una copiosa sorgente di acque minerali assai frequentate nelli mesi di Luglio e di Agosto tanto da quelli circonvicini, che dai lontani. Servono ancora ad uso di bagni, ed in tempo di pioggia l’ acqua è serena: queste acidole sembra che abbiano qualche sotterranea connessione con quelle di Pejo; ma sono meno forti, e tenute per più omogenee. L’ accennato direttore Sterzigner le descrive come ricche di terra marziale vitriolica, di molto sale alcalino, e medio, che li chimici in esteso significato prendono per una combinazione degli acidi, e che vi sia qualche copia di zolfo. La scoperta di queste acidole sembra di qualche anno posteriore a quelle di Pejo: nell’ opuscolo citato a quell’ articolo non si fa menzione di Rabbi; solamente nell’ anno 1671 comparve in Trento un opuscolo li 18 Febbrajo dedicato a Sigismondo Alfonso Conte di Thunn, Vescovo di Bressanone, ed indi di Trento: Nova apparitio saluberrimi acidularum fontis in Valle Rabbi, di Gio: Gaspare Papi di Pressano, ove ripete la scoperta recentemente fatta di questa fonte. Monumenta Eccles. Trident. pag. 242. Vol. 3. Presentemente le acidole di Rabbi vengono più frequentate di quelle di Pejo, luogo troppo alpestre. Oltre li descritti Villaggi, la Pieve di Malè comprende li seguenti: Carciado, Presson, Montès, Bolentina, Moclassico, Magràs, Pondasio, Arnago, e Samoclevo.

La Pieve di Livo divide la Val di Sole da quella di Non per mezzo del torrente Pescara già di sopra descritto. Livo è il luogo principale situato in amena pianura, ha prati in abbondanza, ed un acquedotto per irrigarli. La chiesa parrocchiale giace in qualche distanza, ove si ritrovano le due picciole Ville di Varol, e Scana. Ritroviamo ne’ secoli di mezzo una famiglia di Livo nominata nelle notizie trentine; ma questa mancò, e non si sa a chi siano passati li suoi beni.

Preghena è Villaggio contiguo a Livo, situato in eminenza. Le descritte Ville formano il Mezzalone di Livo; producono ogni sorta di grani, ed anche del vino, ma questo d’ infima qualità. La Valle di Bresimo con piccioli altri Villaggi non è molto distante, ed è fertile per i pascoli, e per le malghe. Poco distante dalla Villa scaturisce da un cengio una sorgente d’ acqua, che ha un principio minerale: questa fu osservata già da venti anni, non è frequentata, e converrebbe fare maggiori scoperte. Il torrente Barnes, ossia Bresimo, all’ estremità della Valle da un picciolo lago detto Trent, e da una malga trae la sua origine, scorre con grande fracasso, e si scarica indi nel Noce: questo è scarso di pesce. Convien avvertire, che in vicinanza si ritrova il monte Pin, che appartiene a Preghena; questo è abbondante di erbe botaniche.

Alla metà del monte si ritrova l’ antico castello di Altaguardia (Alta specula): un’ Abbazia di tal nome esiste nella Baviera; e nelle Notizie trentine T. I. pag. 242. Alberto Vescovo di Trento stabilisce la concordia tra li feudatarj delle Valli l’ anno 1371, tra’ quali viene nominato Sanguveriano de Altenbard. Questa famiglia s’ è poi estinta senza sapersi il tempo, e li feudi sono passati alli Conti di Thunn. [p. 139 modifica]

Le così dette Cappelle sono una serie di picciole Ville situate alle falde de’ monti, ove ora passa la nuova strada che conduce in Val di Sole, dopo che alcuni anni sono si è costruito il nuovo ponte a Mostizol più mirabile per l’ arte, che per l’ architettura. Vi è ancora la Villa di Cis maggiore di queste, che ha delle colline che producono un vino mediocre.

Concluderemo la Topografia colla sovrana Patente de’ 25 Dicembre 1803: contiene questa dieciotto articoli. Assicura in essa il Sovrano ai due Distretti di Trento, e Bressanone li stessi vantaggi, che godono li sudditi delli Stati ereditarj. Nel quarto si dice, che la situazione geografica delle diverse giurisdizioni rende necessaria una nuova ripartizione delle medesime e dei distretti da subordinarsi agli Ufficj Circolari di Roveredo, Trento, Bolzano, e Pusteria. In ordine al nuovo Circolo di Trento la finale tabella assoggetta al medesimo principiando da Mezzotedesco alla destra, e da Königsberg e Grumes alla sinistra dell’ Adige, sino al principiare del Circolo di Roveredo (il confine viene formato dall’ esterna Pretura di Trento) tutte le giurisdizioni, e Valli, che formano questo Circolo nuovo di Trento; eccettuate le Giudicarie, che furono poste al Circolo di Roveredo.9

Maggiore si è l’ estensione del Giudizio de’ Nobili, che principia con Termeno, ed Egna all’ Adige, e termina ai confini dell’ italiano Tirolo. Questi due Dipartimenti uniti sotto un sol Presidio in Trento portano il nome di Cesareo Regio Giudizio Provinciale, ed unitovi Capitaniato Circolare ai Confini d’ Italia. Da questo si può provocare alli Dicasteri dell’ Austria superiore in Innsbruck, e da questi alli supremi di Corte, e di Giustizia in Vienna.

Al Giudizio Provinciale sono soggetti li nobili, ecclesiastici, ed esenti; gli altri rimangono interinalmente sotto le attuali prime Istanze.

Nel X. articolo vengono abolite le amministrazioni del Giudizio de’ Nobili in Bolzano, che con il resto del Tirolo viene unito con quello d’ Innsbruck, e poi quello di Roveredo viene incorporato con Trento.

Nel XV. articolo si comandava, che nella procedura criminale si dovrà regolarsi dietro il nuovo Codice Penale dei 3 Settembre 1803.

A tenore dell’ articolo XVI. la giurisdizione ecclesiastica in oggetti civili, e criminali viene nei predetti due Distretti abolita.

Nell’ articolo XVIII. si comanda, che questa nuova organizzazione nei due Distretti di Trento, e Bressanone debba avere il suo principio col primo di Marzo 1804. [p. 140 modifica]

Dopo terminata la stampa di quest’ Opera ci pervenne da esser aggiunto alla fine dell’ Articolo: Cles Borgo, pag. 102, quanto segue:

"Li 20 Settembre 1804 scavando a caso nei Campi neri situati sopra le case di piazza a sera del Borgo, fu ritrovata la seguente Iscrizione incisa in una picciola pietra :

M . PROPE
RTIUS . TERTI
E . M . P . Q . F . SAT
DON . P . V . S


Questa Iscrizione è stata interpretata dal Proprietario di questi Campi il Consigliere del Giudizio Provinciale ai Confini d’ Italia Agostino de’ Torresani nella seguente maniera:

Marcus . Propertius . Tertius . Et . Marcus . Propertius . Quartus
Filius . Saturno . Dono . Posuerunt . Voto . Soluto.

  1. Lib. cap. XV. §. V. e cap. XXII. §. VI.
  2. Part. II. n. 181.
  3. Loc. cit. n. 234.
  4. Monumenta Trident. pag. 163.
  5. Part. II. n. 181.
  6. Quattuor ab hinc annis , mira Dei Providenzia reperto , & singulari admodum Ill. D. Christophori Migatii industria , & solerzia indigitato. Dice d’ esser partito da Venezia il 1 Luglio , ma tralasciò l’ anno. Il Mariani mette la scoperta all’anno 1650 pag. 600.
  7. Tra Carciato e Cavizzana il primo lunedì dopo la fiera di Storo di Santa Giustina in un prato si tiene un mercato detto Marcà del Bosco ; conviene accennarlo solamente per la sua antichità. Il Barone de Hormayer , nella introduzione alla Storia lodato , nel suo documentario n. CXLVIII. pag. 347. dimostra , che il diritto di questo mercato apparteneva a quelli di Riva. Il Documento ch’ egli riporta , e che riguarda l’ infeudazione di varj diritti a favore di quelli di Riva , porta la data del 1274 26 Febbrajo in Burgo Ripæ , e contiene le seguenti parole :

    "Similiter in mercato Buschi in Valle Solis non sit ausus aliquis vendere panem , vel vinum , nisi modus ponatur in his per homines de Ripa , & nullus Beccarius faciet , vel occidet carnes , nisi ipsi homines de Ripa , vel ipsorum nuntius."

    Non si ritrova il nome del Vescovo , onde conviene alla funesta epoca di Ezzelino , o al principio di Enrico II. Vescovo di Trento , e che non fosse stato confermato.

  8. Il castello della Rocca fu fabbricato secondo il Brandis part. II. n. 219. nel secolo XIII. da quelli della famiglia di Caldès , ed è probabile , essendo situato vicino a Sanmoclevo , che detto luogo portasse tal nome cangiandolo in Rocca dalla Torre poi fabbricata. Intorno a questo castello , ed ai feudi allo stesso aspettanti , tra il Vescovo Udalrico III. e li possessori del medesimo nacque quistione , che terminossi con compromesso , e lando portato da Niccolò di Firmian Capitanio all’ Adige l’ anno 1492. Notizie di Trento part. I. Vol. III. pag. 357.
  9. Porta la tabella nella Valle di Non, e Sole separatamente: 1mo. Terzolàs; questa Villa contiene alcune case, che sono feudo della casa de’ Ferrari. 2do. Castel Valler riguarda la fiera di Santo Spirito, ed in Ploà sotto la Villa di Tassullo si comprendono un mulino, una casa rustica, campagne, praterìe, e boschi, oltre il maso di Campo, ed il maso così detto della casa nuova. 3zo. Castel Belasi conviene riferirlo per il maso Cressin.