Poesie (Parini)/VI. Versi sciolti/IX. Filli

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IX. Filli

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IX

FILLI

Idillio.

Morbo crudele avea rapito a Filli,
sposa d’un anno giovinetta, il primo
unico dono de’ suoi casti amori;
misero! a Laure della dolce vita
5esposto a pena, e subito con molto
e del padre e di lei tenero pianto
inviato a la tomba. Eran due lune,
lassa! ch’ella il piagneva. Era un mattino
del vago maggio: e sola ella sedeva
10dinanzi all’uscio de la sua capanna;
e d’un altro bambin soave al grembo
peso facendo, a lui porgea dal seno
con piacer misto di tristezza il latte.
Spettacol grato! Il sol nascea dall’alto
15del colle; e giú per lo pendio del colle
largo torrente versava di luce,
che la fresca rugiada in infinite
rompea scintille: e zefiro spirando
la tremula facea chioma de’ pioppi
20susurrar dolcemente, e il primo velo
increspar de lo stagno. Al sol novello
tutto parea chieder la vita. I fiori,
l’erbe, le piante con visibil gara
bevean spirto e vigore: e gli animali
25chi qua chi lá, qual d’un, qual d’altro cibo
non piú per sé che per l’amata prole

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ivan cercando. L’anitra vagante
con largo piè su per lo stagno i figli
insegnava tuffarsi entro a le chiare
30onde a pescarne il vitto. 11 cumul denso
de la pula spandea con le materne
zampe la chioccia; e crocitando anch’ella
chiamava i figli a ricca mensa: e quelli
solleciti affrettando i picciol corpi
35con lieto pigolar venieno a lei.
il rossignolo, il cardellin, la cara
ospite rondinella, intorno a i pieni
de la sobole lor nidi aleggiando,
l’esca cercata per molta campagna
40dividevan solerti. Altrove poi
l’otri villose del suo petto offriva
al capretto la capra: e col grondante
capezzol sopra il novo parto starsi
godea la mansueta vaccarella.
45A si teneri aspetti il cor di Filli
sospirava commosso: ed ella i lumi
di lagrime bagnando a sé dicea:
— Povera Filli! ecco a le madri tutte
è dato di nodrir la propria prole;
50e tu pasci l’altrui. — Diceva; e quasi
pentita del suo dir, dolce inchinando
gli occhi al bambin che le pendea dal seno,
premea la poppa con le dita: e quegli,
pago del novo scaturir del latte,
55gli occhi loquaci mitemente al volto
di lei volgeva; e grato esser parea
del caro stame ond’ei tessea la vita.
Cosí Filli si stava: ed ecco in questa
venir Nerèa.