Poesie varie (Pascoli)/1882-1895/A Vittorio Emanuele

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Re Vittorio: immobilmente
ti vediamo grandeggiare,
non nel Pantheon silente
ma in cospetto al nostro mare.
Tu sei desso, il buono, il forte...
chi parlò della tua morte?
7Sei tornato: ave, gran Re.

Te così vedemmo in testa
di spossati battaglioni
tra il fragor della tempesta
e la romba dei cannoni.
Il gentil sangue latino
salì teco a San Martino,
14e l’Italia ebbe il suo Re.

Tornerai, sempre. La scolta
chiami all’Alpi i figli tuoi:
ti vedremo un’altra volta

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grande e fosco avanti a noi.
Sopra i suoni e le fanfare
la tua voce udrem squillare:
21Figli andiamo — Eccoci, o Re. ―

Livorno, 1892. Per musica.

Note

  1. [p. 234 modifica]era destinato per una festa di Livorno e doveva essere cantato avanti il monumento del gran Re. La strettezza del tempo impedì al maestro di fare la musica.