Poich'al desir, che rimirarti ognora
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XVI
AL MEDESIMO.
Poich’al desir, che rimirarti ognora,
Filli, mi costringea, tu stringi il freno,
Acciò senza tua vista il cor non mora
4La pietade d’amor non mi vien meno;
Ei mi mostra tua guancia in bella aurora,
E tua fronte serena in ciel sereno,
Ed in nubi gentil, che ’l Sole indora,
8Tua bionda chioma, ed in bei gigli il seno:
O pur de’ tuoi begli occhi il vago lume,
Ond’esce il giorno di mia vita oscura,
11Ne gli alti lumi ha di mostrar costume:
Ma crescendo conforto a mia ventura
In ogni antro, in ogni alpe, in ogni fiume,
14E dovunque riguardo, il mi figura.