Poichè di morte in preda avrem lasciate
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Eustachio Manfredi
XI
Poichè di morte in preda avrem lasciate
Madonna ed io nostre caduche spoglie,
E il vel deposto, che veder ci toglie
L’Alme nell’esser lor nude, e svelate:
5Tutta scoprend’io sua crudeltate,
Ella tutto l’ardor, che in me s’accoglie,
Prender dovrianci alfin contrarie voglie;
Me tardo sdegno, e lei tarda pietate.
Se non ch’io forse nell’eterno pianto,
10Pena al mio ardir, scender dovendo, ed ella
Tornar sul Cielo agl’altri Angioli accanto:
Vista laggiù fra Rei questa rubella
Alma, abborrir vieppiù dovrammi; io tanto
Struggermi più quanto allor fia più bella.