Quando il dormente si sveglierà/XI. Il vecchio che sa tutto

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XI. Il vecchio che sa tutto

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Herbert George Wells - Quando il dormente si sveglierà (1899)
Traduzione dall'inglese di Anonimo (1907)
XI. Il vecchio che sa tutto
X. La battaglia nelle tenebre XII. Ostrog

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Capitolo XI.

Il vecchio che sa tutto.

Una tosse vicino a lui lo tolse ai suoi pensieri; si voltò vivamente e scorse una piccola figura umana tutta curva, seduta qualche passo più in là nell’ombra.

— Avete notizie? — domandò la voce molto acuta e ansante d‘un uomo vecchissimo. Graham esitò.

— Nessuna, — rispose.

— Io resto qui fino a che i lumi si riaccendano, fece il vecchio. — Questi bricconi sono dappertutto!

Graham approvò distrattamente; ed intanto cercava di esaminare il vecchio a cui le tenebre nascondevano il viso. Egli desiderava rispondere, parlare, ma non Sapeva da che parte cominciare.

— Miseria e dannazione, — esclamò il vecchio tutto ad un tratto. — Miseria e dannazione! Cacciato dalla mia camera in mezzo a tutti questi pericoli. — È duro, — avventurò Graham, — è duro per voi.

— Le tenebre... Un vecchio perduto nelle tenebre! E il mondo intero divenuto pazzo; guerra e combattimenti! La polizia battuta e la canaglia sparsa dappertutto. Perchè non fanno venire qualche negro per [p. 132 modifica]proteggerci? Io non voglio più arrischiarmi nelle oscure gallerie....sono caduto sur un cadavere!... In compagnia siamo più sicuri.... se la compagnia è buona nondimeno, — e fissò Graham senza alcun imbarazzo. Tutto ad un tratto si alzò e si ravvicinò. Apparentemente l’esame era stato soddisfacente e il vecchio si assise come un uomo che si sente contento di non essere più solo. — Eh! — riprese, — questi sono in fede mia, dei tempi terribili! Guerra e combattimenti, e dei morti dappertutto.... degli uomini in pieno vigore che sono massacrati nelle tenebre.... I miei figli! Ne ho tre. Chissà dove saranno questa sera? — E tacque; poi riprese con voce tremolante: — Chissà dove saranno questa sera?

Graham cercava di rivolgergli delle domande che non tradissero la sua ignoranza. Di nuovo, la voce del vecchio ruppe il silenzio.

— Questo Ostrog vincerà.... vincerà; e ciò che il mondo diventerà con lui nessuno lo può sapere. I miei figli sono impiegati ai motori a vento tutti e tre.... Una delle mie nuore è stata la sua amante per qualche tempo. La sua amante! Noi non siamo delle persone ordinarie; e con tutto ciò mi hanno espulso, mi hanno gettato sulla strada alla ventura questa sera, perchè me la sbrighi con la grazia di Dio. Io sapeva prima della maggior parte degli uomini, ciò che si preparava.... Ma queste tenebre! E cadere sopra un cadavere nella notte!

E si udiva il suo soffio asmatico.

— Ostrog! — esclamò Graham in un tono lusinghiero.

— Il più famoso conduttore che il mondo abbia mai veduto, — rispose il vecchio. [p. 133 modifica]

Graham si lambiccava il cervello. Egli azzardò:

— Il Consiglio ha pochi amici fra il popolo?

— Pochi e meschini amici ancora. Hanno fatto il loro tempo. Eh! essi avrebbero dovuto regolarsi bene i tristi. Ma due volte hanno barattato le elezioni, e Ostrog.... Ora il conflitto è scoppiato e niente può arrestarlo, niente; due volte hanno eliminato Ostrog....

Ostrog il gran conduttore. Mi hanno parlato della sua collera nel momento, era terribile. Che il cielo li protegga! perchè niente sulla terra può salvarli, ora che egli ha sollevato contro di essi le compagnie del lavoro. Tutta la tela turchina armata è in marcia. Egli andrà fino alla fine.... andrà fino alla fine.

Indi restò un istante silenzioso.

— Questo Dormente, — insinuò egli, poi s’arrestò.

— Sì.... ebbene? — domandò Graham.

La voce senile s’abbassò in un bisbiglio confidenziale e il viso pallido e confuso s’approssimò:

— Il vero Dormente....

— Sì, — disse Graham.

— È molto tempo che è morto.

— Che? — fece Graham vivamente.

— Sono degli anni che è morto.... degli anni....

— Non è possibile, — gridò Graham.

— Davvero, è come io vi dico. Egli è morto. Il Dormente che si è svegliato, essi l’hanno cambiato durante la notte. Un povero diavolo che hanno falsificato, e al quale hanno fatto perdere la testa; ma io non devo dire tutto ciò che io so, non m’importa ch’io dica tutto, — e brontolò delle parole inintelligibili. — Ma il secreto era troppo pesante per lui: — Io non conosco punto quelli che l’hanno immerso nel sonno.... era avanti il mio tempo.... ma io conosco [p. 134 modifica]l’uomo che gli iniettò gli eccitanti e che l’ha risvegliato. Vi era sei sorti sopra una.... il risveglio o la morte. Risvegliare o uccidere.... Questa è la maniera di Ostrog.

Graham fu sì costernato che dovè interromperlo, fargli ripetere le parole, interrogarlo di nuovo in una maniera vaga avanti d’esser sicuro dell’infamia di ciò che il vecchio affermava. Così il suo risveglio non era stato naturale. Era questa una follia senile di quel vecchio, o vi era in ciò qualche verità? Frugando nei punti più oscuri della sua memoria, ritrovò un’impressione che poteva al bisogno passare per il ricordo degli effetti di un eccitante. E gli venne l’idea che forse il caso gli aveva procurato un incontro ottimo, che alla fine egli avrebbe potuto conoscere qualche cosa dell’età nuova.

Il vecchio respirò un istante penosamante e sputò, poi la voce tremula, la piccola voce reminiscente riprese:

— La prima volta l’hanno spossessato, io ho seguito tutto l’affare.

— Spossessato chi? — interrogò Graham. — Il Dormente?

— Il Dormente? No! Ostrog. Egli era terribile, terribile, e gli promisero allora, e gli promisero formalmente per la prossima volta.... insensati.... di non avere avuto più paura di lui. Ora tutta la Città è sotto ai suoi piedi, noi siamo la polvere che egli schiaccia.... la polvere che schiaccia. Fino a che egli se ne mischiò i lavoranti si contentavano di tagliarsi la gola fra loro, o d’assassinare qua o là un chinese o un agente della Polizia del Lavoro, e noi ci lasciavano in pace. L’assassinio! Il furto! Le tene[p. 135 modifica]bre! Tali cose non si sono viste da dodici dozzine d’anni. Eh! eh! va male per i piccoli, quando i grandi s’azzuffano, va male.

— Dite che non ci è stato.... che cosa?... da una grossa d’anni?

— Eh? — fece il vecchio e borbottò qualche cosa come «smozzicare le parole» obbligando Graham a ripetere tre volte la sua domanda. Poi riprese: — Dei combattimenti e delle stragi con le armi alla mano, e degli imbecilli che si sfiatano in nome della libertà, e tutto ciò che segue.... Nella mia vita, non ci è stato niente di uguale.... Si ricomincia come nel tempo antico.... è certo.... quando il popolo di Parigi si è sollevato.... saranno più di quattrocento anni.

Ecco ciò che non si e più visto da.... ma così va il mondo. Bisognava che ciò accadesse. Io lo so; io lo so. Sono cinque anni che Ostrog lavora e ci è stato la discordia, l’imbroglio, la fame, delle minacce, delle grandi parole, delle armi, delle vesti di tela turchina e delle recriminazioni. Tutto s’imbroglia e si sconnette; e adesso eccoci: la rivolta e la strage.... Il Consiglio è al termine del suo giro.

— Voi a quanto pare, siete bene informato su tutte queste cose, — notò Graham.

— Io dico ciò che ho udito da fonte sicura, e non solamente ciò che borbottano le macchine parlanti.

— Sicuramente! — disse Graham, domandandosi ciò che poteva essere una macchina parlante. — E voi siete certo che Ostrog ha organizzato la ribellione e che è lui che ha fatto risvegliare il Dormente....

unicamente per provare il suo potere, per vendicarsi di non essere stato ammesso nel Consiglio?

— Tutti sanno ciò, mi pare, — rispose il vecchio, [p. 136 modifica]— eccettuato.... gli imbecilli, ben inteso. Egli voleva essere il padrone, in una maniera o in un’altra.... nel Consiglio o no. Pure quelli che non sapevano niente, sanno questo, e ora eccoci con i cadaveri dappertutto, nelle tenebre. Ma da dove uscite voi per non aver sentito parlare della rivalità di Ostrog e delle Verneys? E per quale ragione allora avremmo noi questo sconvolgimento? Il Dormente? Voi credete che il Dormente sia effettivo e che si sia risvegliato da sè solo.... eh?

— Io sono un uomo pacifico più vecchio di quello che non sembri, e smemorato, — aggiunse Graham. — Una quantità d’avvenimenti.... sopratutto quelli che hanno avuto luogo in questi ultimi anni..... Se io fossi il Dormente, a dirvi il vero, io non potrei essere meno bene informato su queste cose....

— Eh? voi siete vecchio? Voi non avete l’aria d’esserlo tanto; ma è vero che tutte le persone non hanno la memoria sveglia come me, alla mia età.... Però le cose di tanta importanza! Voi non siete così vecchio come me.... non vi avvicinate alla mia età. In fede mia, non dovrei giudicare gli altri secondo me stesso.... io sono giovane per un uomo sì vecchio, e può essere benissimo che voi siate vecchio - essendo sempre giovane.

— È vero, — approvò Graham. — La mia esistenza è stata bizzarra, io so pochissime cose; e la storia! Praticamente io non so la storia. Il Dormente o Giulio Cesare è tutt’uno per me e m’interessa di sentirvi parlare del passato.

— Io sono al corrente di certi affari, — assicurò compiacentemente il vecchio, — so qualche, piccolo fatto, ma.... ascoltate! [p. 137 modifica]

I due uomini si chetarono e prestarono l’orecchio. Un colpo sordo risuonò, seguito da una scossa che fece tremare i loro sedili. Dei passanti s’arrestarono, dissero qualche cosa fra loro; e il vecchio ansioso di informarsi rivolse alcune domande a un uomo che si avvicinava da quella parte. Graham incoraggiato da questo esempio si alzò e si accostò ad altri. Nessuno sapeva ciò che era successo. Ritornò al suo posto e trovò il vecchio borbottante delle vacue interrogazioni a bassa voce. Per qualche tempo non articolarono sillaba. La sensazione di questa lotta gigantesca sì prossima e pertanto così lontana opprimeva l’immaginazione di Graham. Il vecchio, diceva forse il vero? Ciò che raccontavano tutte quelle persone era esatto? Gli insorti avevano il vantaggio? Ovvero erano tutti nell’errore, e le innumerevoli guardie rosse non cacciavano tutto davanti a loro? Ad ogni istante il fiotto della mischia poteva riversarsi in quel quartiere silenzioso e trascinare di nuovo Graham. Era utile per lui d’informarsi più che poteva mentre che aveva agio di poterlo fare. Si volse subitamente verso il vecchio pronto a fargli mia domanda che non osò proferire, ma questo movimento istigò il vecchio a riprendere il suo monologo.

— Eh! ma come le cose prendono il loro verso! Questo Dormente in cui tutti gli imbecilli hanno riposto la loro speranza, io so la sua storia tutta intera.... Io sono stato sempre buono per le storie. Quando ero fanciullo.... e ciò non ci ringiovanisce.... io leggeva molti libri stampati. Non lo credereste, senza dubbio voi non ne avete mai veduti.... Essi marciscono o cadono in polvere al punto che l’Amministrazione sanitaria li brucia, e ne fa un’eccellente [p. 138 modifica]lisciva per il bucato; ma avevano del buono malgrado la loro bruttezza. S’imparava molto là dentro: invece queste macchine parlanti nuovo trastullo.... non vi sembrano un nuovo trastullo, eh? sono facili a capirsi.... e facili a dimenticarsi. Ma io ho seguito tutta la storia del Dormente dal principio.

— Voi non potete credere, — disse Graham lentamente, — fino a che punto io sia ignorante..... Sono stato sì immerso nei miei propri affari.... la mia situazione è stata sì strana che io non so niente della storia del Dormente. Chi era egli?

— Eh! — fece il vecchio, — io lo so, io lo so.

Era un individuo qualunque che si era innamorato d’una donna allegra, il misero! e cadde in catalessia.... Quelle vecchie cose che si aveva altre volte.... quelle cose nerastre.... fotografie al nitrato.... che lo mostrano tale e quale era addormentato, sarà più di una grossa e mezza d’anni.... una grossa e mezza!

— Innamorato d’una donna allegra.... il misero, — si ripetè piano piano Graham, poi ad alta voce: — Sì.... benissimo! Continuate.

— Bisogna che sappiate che aveva un cugino chiamato Warming, un uomo solitario senza figli, che fece una grossa fortuna speculando sulle strade.... le prime strade in Eadhamite. Ma ne avete sicuramente inteso parlare? No, come mai? Egli comprò tutti i brevetti e fondò un’immensa Compagnia per il loro esercizio. In quei tempi vi era una quantità d’imprese separate e compagnie d’affari. In ventiquattro anni le sue strade abbatterono quelle ferrate.... quei mezzi di trasporto di tempo fa. Comprò ad un tratto tutte le strade; ferrate e le eadhamite... e siccome non voleva dividere i suoi beni e la sua fortuna, nè am[p. 139 modifica]mettere degli azionisti, lasciò tutto al Dormente istituendo un Consiglio d’amministrazione che aveva scelto e formato lui stesso. Egli sapeva allora che il Dormente non si sveglierebbe, ma che continuerebbe a dormire e dormire fino alla morte. Lo sapeva benissimo e poi, pàffete! Un Americano che aveva perduto due figli in mare aumentò il patrimonio con un’altra fortuna immensa. I commissari di Warming si sono trovati fin da principio alla testa d’una fortuna mobiliare e immobiliare che si elevava a più di dodici miriadi di leoni.

— Come si chiamava egli?

— Graham.

— No, voglio dire l’Americano.

— Isbister.

— Isbister, — esclamò Graham, — ma io non conosco neppure questo nome.

— Naturalmente! — disse il vecchio. — Naturalmente, non s’impara gran cosa nelle scuole d’oggi; ma io so tutto quello che occorre sapere su di lui. Era un ricco Americano, originario d’Inghilterra e lasciò al Dormente una fortuna più grande ancora di quella di Warming. Come l’aveva acquistata? lo ignoro. Una specie di preparato per dipingere i quadri a macchina.... Questa fortuna l’ha unita a quella del Dormente ed è con ciò che il Consiglio ha cominciato; dapprima era solamente un comitato d’amministratori.

— E come questa fortuna si è accresciuta?

— Eh! ma voi siete poco al corrente.... Il denaro attira il denaro.... e dodici cervelli valgono meglio di uno. Hanno manovrato abilmente, hanno fatto camminare la politica con il denaro, e hanno continuato ad accrescere queste ricchezze con l’aggio e il [p. 140 modifica]monopolio.... ed aumentarono, aumentarono E per lungo tempo i dodici commissari tennero secreto l’accrescimento della fortuna del Dormente; per mezzo di nomi falsi di società fittizie ed altri simili espedienti. Il Consiglio s’impossessò di tutti i valori, delle azioni, delle ipoteche, comprò i partiti politici e stipendiò tutti i giornali. Informandovi su queste vecchie storie, voi vedrete come il Consiglio abbia acquistato il suo potere e le sue ricchezze. Dei bilioni e bilioni di leoni alla fine.... la fortuna del Dormente; e tutto ciò proveniva da un capriccio.... dal testamento di questo Warming e da un accidente capitato ai figli d’Isbister.... Gli uomini sono strani, — riprese il vecchio dopo un po’ di silenzio. — La cosa incredibile per me è che il Consiglio abbia potuto lavorare d’accordo per sì lungo tempo, ed erano pertanto dodici! Ma hanno formato delle combriccole sul principio per meglio manovrare.... poi le hanno abbandonate per riprendere la loro indipendenza. Nella mia gioventù, parlare del Consiglio era come quando un ignorante immagina di parlare di Dio. Noi non credevamo che potessero far male, non sapevamo niente delle loro mogli e di tutto il resto. Ora sono divenuto più saggio.... Gli uomini sono strani, — riprese il Vecchio. — Voi siete giovane e ignorante, e io.... vecchio di settant’anni e che potrei, e non ci sarebbe niente di sorprendente, avere dimenticato tutto.... sono io. che vi informo. Settant’anni, settant’anni, sento e vedo, sento meglio di quello che non veda, ragiono chiaramente, e mi tengo al corrente di tutto ciò che succede. Settant’anni! La vita è straordinaria. Avevo vent’anni quando è nato Ostrog e me lo ricordo lungo tempo avanti che si fosse cacciato alla testa [p. 141 modifica]dei motori a vento. Ho veduto molti cambiamenti....

Io pure ho indossato la blouse turchina e infine sono arrivato a vedere questo schiacciamento, queste tenebre, questo tumulto e dei morti accumulati nelle strade. È lui.... è lui l’artefice di tutto ciò; — e la sua voce non fu più che un bisbiglio inarticolato di lodi indirizzate a Ostrog.

Graham pensava.

— Vediamo, — diss’egli, — se non sbaglio.... — Stese una mano e si dispose a contare sui diti.

— Il Dormente è stato addormentato....

— È stato cambiato, — rettificò il vecchio.

— E durante questo tempo la fortuna di lui s’accrebbe fra le mani di dodici commissari fino a che è arrivata ad impossessarsi della proprietà del mondo.

I dodici commissari, in virtù di questa proprietà sono divenuti veri padroni del mondo, perchè sono la potenza che dispensa il denaro, precisamente come erano gli antichi parlamenti.

— Eh! — disse il vecchio, — dite bene.... è un buon paragone.... Voi non siete così....

— Ed ecco che questo Ostrog ha subitamente messo in rivoluzione il mondo svegliando il Dormente.... al cui risveglio nessuno, se non i superstiziosi e il basso, popolo, ha creduto.... risvegliandolo perchè egli esiga che gli si consegni la sua proprietà.... dopo tutto questo tempo.

— È strano, — disse il vecchio che aveva accolto questa relazione con un accesso di tosse, — di trovare un uomo che conosca queste cose per la prima volta questa sera.

— Sì, — rispose Graham, — è strano.

— Arrivate da una città di piaceri? — domandò il [p. 142 modifica]vecchio. — Tutta la mia vita, io ho voluto.... (e rideva). Alla mia età ancora, mi piacerebbe divertirmi un poco.... mi contenterei di vedere in tutti i casi, — e borbottò una frase che Graham non capì.

— Il Dormente.... quando si è svegliato? — domandò tutto ad un tratto Graham.

— Sono tre giorni.

— Dove è ora?

— L’ha con sè Ostrog. È fuggito dal Consiglio non saranno quattro ore. Ma, mio caro signore, dove eravate dunque in quel momento? L’hanno condotto nel, salone dei contratti.... e là si sono battuti. Da una parte e dall’altra della città non si parla che di questo avvenimento. Tutte le macchine parlanti lo dicono e dappertutto Io dicevano e lo gridavano. Pure gli idioti che sostengono il Consiglio lo ammettevano. Tutti si precipitavano per vederlo; tutti correvano alle armi..,. Eravate ebbro o addormentato? ed anche ora? Ma no, voi scherzate! Sicuramente fingete. È appunto per arrestare il grido delle macchine parlanti e impedire che il popolo si raduni, che hanno, interrotto le correnti elettriche e ci hanno gettati in queste maledette tenebre. Vorreste pretendere che...?

— Ho inteso dire che erano andati a liberare il Dormente, — attestò Graham. — Ma.... ancora una volta, siete sicuro che sia con Ostrog?

— Ed è ben guardato! — affermò il vecchio..

— E il Dormente? Siete sicuro che non sia autentico? Io non ho mai udito parlare di....

— Oh! sì, tutti gli imbecilli lo credono.... come se non vi fossero delle migliaia di cose di cui non si sente mai parlare. Io conosco troppo bene Ostrog per questo. Ve l’ho detto? Sono in qualche modo parente d’Ostrog, per parte di mia nuora. [p. 143 modifica]

— Suppongo....

— Ebbene?

— lo suppongo che non ci sia nessuna probabilità che questo Dormente possa far valere i suoi diritti. Penso che non sarà che un trastullo nelle mani d’Ostrog o del Consiglio, appena che la lotta sarà terminata

— Nelle mani d’Ostrog.... certamente. Perchè non sarebbe un trastullo? Considerate un poco la sua posizione: tutto è fatto per lui, tutti i piaceri possibili.

Perchè vorrebbe fare valere i suoi diritti?

— Che cosa sono le Città di piaceri? — domandò Graham a bruciapelo.

Il vecchio gli fece ripetere la domanda, e allorquando ebbe ben compreso- le parole di Graham lo spinse col gomito violentemente.

— È troppo alla fine, — disse egli. — Voi vi burlate d’un vecchio. Io supponeva di già che ne sapeste più a lungo- di quello -che mi date ad intendere.

— Forse.... ma noi perchè continuerei a simulare così? No, io non so che cosa sia una Città di piaceri.

Il vecchio si mise a ridere famigliarmente.

— C’è di più, — continuò Graham. — Io non so neppure leggere i vostri caratteri; io non conoscola moneta di cui vi servite, io ignoro quali paesi stranieri esistano all’infuori di questo. Io non so dove sono, non so contare e non so dove trovare da mangiare, da bere e da ripararmi.

— Andiamo, andiamo, se vi dessero un bicchiere di qualche bevanda, la mettereste in un orecchio, o in un occhio?

— Io vorrei che mi informaste sopra tutte queste cose. [p. 144 modifica]

— Oh! — esclamò il vecchio. — Va bene, un signore vestito di seta può distrarsi a una piccola commedia, — e la sua mano avvizzita carezzava il braccio di Graham.

— La seta, la seta.... Va bene, va bene! Ma nonostante vorrei esser l’uomo che hanno messo al posto del Dormente. Trascorrerà un bel tempo l’opulenza e il piacere. Ha una figura sì curiosa.... Quando lasciavano andar tutti a vederlo, ho preso dei biglietti e ci sono andato anch’io. Questo Dormente sostituito era l’immagine del vero, tale e quale le fotografie lo figuravano, giallo e sbiadito. Ma lo rifanno e lo mettono a posto. Che mondo- strano! Pensate un poco a una tale fortuna.... Io m’aspetto che lo mandino a Capri. È il miglior posto per un esordiente.

La tosse lo riprese, poi si mise a borbottare i suoi rimpianti per i piaceri e i godimenti che non conoscerebbe mai.

— Che fortuna che ha! Tutta la mia Vita sono restato nella Città sperando che venisse il mio turno.

— Ma come potete essere sicuro che egli sia morto? domandò d’improvviso Graham.

Il Vecchio gli fece ripetere queste parole, poi spiegò: — Gli uomini non vivono più di 120 anni. Non è nell’ordine delle cose, io non sono un imbecille e se degli sciocchi possono credere questo, io no.

L’assicurazione di quest’uomo irritava Graham.

— Che siate o no sciocco, questo non toglie che vi troviate in errore su ciò che riguarda il Dormente

— Come lo sapete? Io credevo che non conosceste niente, neppure le Città di piaceri....

Graham riflettè un istante e dichiarò:

— Sono io il Dormente. [p. 145 modifica]

E dovè ripeterlo, dopo di che tutti e due restarono silenziosi.

— Ecco ciò che non dovreste dire, scusate, perchè potrebbe cagionarvi delle noie per il tempo che corre, — replicò alla fine il Vecchio.

Graham alquanto imbarazzato, affermò ancora che egli era il Dormente.

— Io vi dico che sono il Dormente. Sono degli anni e anni che mi addormentai in un villaggio fabbricato di pietre al tempo in cui ci erano delle siepi, dei villaggi, e degli alberghi e che tutta la campagna era divisa in piccole porzioni, cioè in piccoli campi. Non avete mai sentito parlare di quei tempi? E sono io, quello che voi vedete e che mi sono risvegliato quattro giorni fa.

— Quattro giorni! Il Dormente! Ma essi l’hanno il Dormente; l’hanno e non lo vogliono- lasciar andare. Che storie! Per tanto abbiam parlato assai ragionevolmente fino ad ora.... Vedo come se ci fossi; Lincoln come guardiano dietro a lui; e non lo lascieranno andar solo! Si può esser sicuri di questo. Ma siete un bel tipo, un bel capo ameno, e capisco ora perchè smozzicate le parole in una maniera Così curiosa ma.... — s’arrestò tutto ad un tratto e Graham potè distinguere il suo gesto, — come se Ostrog fosse uomo da lasciare il Dormente correre per le strade solo> No. non si può venire a raccontarmi questo; come se io credessi.... Dove volete arrivare? Vediamo.... noi parlavamo del Dormente.

Graham si alzò.

— Ascoltate, — gli disse francamente. — Io sono il Dormente.

— Voi siete imo strano burlone, — sogghignò il [p. 146 modifica]vecchio; — e vi dissimulate là, nell’ombra, pronunciando male le parole e raccontando una favola. Ma....

L’esasperazione di Graham si convertì in ilarità.

— È assurdo! — esclamò, — è assurdo! Questo sogno deve finire, altrimenti diviene di più in più diabolico. Eccomi perduto in queste maledette tenebre, anacronismo di duecento anni.... cercando di persuadere un vecchio che il Dormente sono proprio io-. Ouf!

Ebbe un momento d’irritazione e si mise a fuggire a gran passi. Il Vecchio gli corse dietro.

— Eh! ma non ve ne andate! — urlava egli. — Io sono un vecchio stupido, lo so; restate, non mi lasciate in questa oscurità.

Graham esitò, e s’arrestò. Improvvisamente comprese la sciocchezza che aveva commesso svelando il suo segreto.

— Io non voleva offendervi dicendo che non vi credevo, — spiegò il vecchio avvicinandosi. — Non vi è malizia in questo. Chiamatevi il Dormente se così vi piace. È un inganno stupido....

Graham gli voltò bruscamente le spalle e continuò la sua strada.

Per un momento il vecchio si provò a seguirlo zoppicando; poi lo richiamò più volte, indi le sue chiamate s’affievolirono e Graham non lo vide più.