Que' dolci primi miei pensieri, ond'io
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xliv
[Vana speranza di sfuggire ai tormenti d’Amore.]
Que’ dolci primi miei pensieri, ond’io
nutriva il cor ne’ suoi piú gravi danni,
ritornar sento, e le prime arti e inganni,
e ’l dolce aspro disio, suave e rio.
Lasso! quant’era folle il creder mio,
che per maggior pensieri e per piú anni
credea fuggir dagli amorosi affanni,
non conoscendo bene il mio disio!
Ma, come fèra in qualche oscuro bosco
crede fuggire e corre alla sua morte,
sendo ferita dallo stral col tosco,
cosí credea fuggir correndo forte
all’incognito male: or s’io il conosco,
lieto consento alla mia dura sorte.