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Rime varie (Alfieri, 1903)/CCLXV. Alla signora Teresa Mocenni

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CCLXV (1796). Alla sig.a Teresa Mocenni in morte del cavaliere Mario Bianchi

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CCLXV (1796). Alla sig.a Teresa Mocenni in morte del cavaliere Mario Bianchi
CCLXIV. Donna o tu che all'età vegnenti appresti CCLXVI. Asti antiqua Città che a me già desti

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CCLXV (1796).

ALLA SIG.a TERESA MOCENNI

in morte del cavaliere Mario Bianchi.

Sollievo al duol del dianzi estinto amico,
Donna, non v’ha. So, che il dolor verace
S’innaspra più, quanto più fassi antico,
Non sazio mai del lagrimar tenace.

Dunque in gelidi detti or non m’intríco,
Ragion portando ove ragion si sface:
Donna, teco piangendo, assai più dico.
Il pianto, è un dolce favellar che tace.

Troppo sarei, se a te di lui parlassi,
Nelle tue piaghe, nol volendo, acerbo;
Che in laudarlo convien ch’io ’l cor ti passi.

Ma non è tronco a tutte spemi il nerbo;
Ch’ei negli Elisj aspettaci, ove stassi
Col mio Gori, ch’Eterno in cor mi serbo.