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Rime varie (Alfieri, 1903)/CCLXVII. All'ab. Tommaso di Caluso

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CCLXVII (1797). All'abate Tommaso di Caluso su la morte della Principessa di Carignano

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CCLXVII (1797).

ALL’AB. TOMMASO DI CALUSO

su la morte della Principessa di Carignano.

Dunque fia ver, Tommaso mio, soggiacque
A morte acerba irta d’atroci affanni
Quella, il cui Spirto alteramente nacque
Per scorrer l’etra co’ suoi proprii vanni?

Or, poichè all’empie Parche invide piacque
Negarle il tempo, almen per te s’inganni
E la modestia sua che di sè tacque,
E la possente tenebría degli anni.

Quando alle molte lagrime concesso
Avrai tu sfogo, i pregj allor di lei
Tutti cantando, eterna in un te stesso.

Tu, sovra ogni altro fido suo, tu il dei;
Tu, che l’alto valor visto hai da presso:
Farann’eco al tuo canto i pianti miei.