Rime varie (Alfieri, 1903)/CCXVII. Bianco-piumata vaga tortorella

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CCXVII (1790). Bianco-piumata vaga tortorella

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CCXVII (1790). Bianco-piumata vaga tortorella
CCXVI. Quanto più immensa tanto men fia audace CCXVIII. Poeta è nome che diverso suona

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CCXVII (1790).

Bianco-piumata vaga tortorella,
Ch’or, su la mia fenestra il vol raccolto,
Ti stai dolce-gemente in tua favella,
Fisa i raggianti occhietti entro il mio volto;

Che vorresti pur dirmi, o tu sì bella?
Mira, a mia posta anch’io ti guardo e ascolto;
Che messaggera d’amorosa stella,
Certo ver me le rapid’ali hai sciolto. —

A te, che amor per lunga prova intendi,
Nè per prospera sorte il cor ti smalti,
A te vengh’io narrar miei lutti orrendi. —

Deh! basta; intesi: ah, sola sei! già gli alti
Strali mi passan del pianto che imprendi:
Già piango, e tremo che il tuo duol mi assalti.