CCXXXVI (1794). Candido toro, in suo nitor pomposo
../CCXXXV. Sagacemente e con lepor dicea
../CCXXXVII. Del mio decimo lustro ecco già s'erge
IncludiIntestazione
17 giugno 2022
100%
Da definire
<dc:title> Rime varie </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator>
<dc:date>1776-1799</dc:date>
<dc:subject></dc:subject>
<dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights>
<dc:rights>GFDL</dc:rights>
<dc:relation>Indice:Alfieri - Rime varie (1903).djvu</dc:relation>
<dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Rime_varie_(Alfieri,_1903)/CCXXXVI._Candido_toro_in_suo_nitor_pomposo&oldid=-</dc:identifier>
<dc:revisiondatestamp>20220617170509</dc:revisiondatestamp>
//it.wikisource.org/w/index.php?title=Rime_varie_(Alfieri,_1903)/CCXXXVI._Candido_toro_in_suo_nitor_pomposo&oldid=-
20220617170509
Rime varie - CCXXXVI (1794). Candido toro, in suo nitor pomposo Vittorio AlfieriAlfieri - Rime varie (1903).djvu
CCXXXVI (1794). Candido toro, in suo nitor pomposo
[p. 154 modifica]
Candido toro, in suo nitor pomposo,
Re dell’armento, in suon sì amabil mugge,
Mite pur tanto e umano ed amoroso,
Che di Ninfe almo stuol da lui non fugge.
Anzi, Europa infra quelle ha il cor tant’oso,
Che di sua man gli porge erbe, ch’ei sugge,
La bianca man lambendo ossequioso
Sì, ch’ella il dorso premergli si strugge.
Già se n’avvede il simulato, e piega
Semplice in atto le ginocchia al suolo,
E del salirvi tacito la prega.
A passo a passo pria, ma tosto a volo
Ei se la porta, e d’arrestarsi niega,
Finchè dal tauro esce il Rettor del Polo.
|