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Rime varie (Alfieri, 1903)/CCXXXVIII. In cor mi avrei tarda e risibil voglia

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CCXXXVIII (1795). In cor mi avrei tarda e risibil voglia

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CCXXXVIII (1795). In cor mi avrei tarda e risibil voglia
CCXXXVII. Del mio decimo lustro ecco già s'erge CCXXXIX. Ed io pure ancorchè dei fervidi anni

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CCXXXVIII (1795).

In cor mi avrei tarda e risibil voglia
(Poichè il carro degli anni al fuggir prono
Più mi atterga ogni giorno il lustro nono)
Di adorar pure Oméro in Greca spoglia.

L’Alfa, e l’Oméga, in Apollinea soglia
Di chi le ignora ampia vergogna sono;
A chi le intende, inesauribil dono;
A chi non giunge in tempo, inutil doglia.

L’un di questi preposteri or son io,
Mercè la crassa istituzion primiera,
Che mi educava a vergognoso oblío.

Dunque al Tosco bel dir mia mente intera
Volta, gli avanzi del valor natío
Non seppellisca in compitante schiera.