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Rime varie (Alfieri, 1903)/CLXXIV. S'io men mia donna amassi o men le Muse

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CLXXIV. S'io men mia donna amassi, o men le Muse

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CLXXIV. S'io men mia donna amassi, o men le Muse
CLXXIII. Duro error che non mai poscia si ammenda CLXXV. Non fu sì santo nè benigno Augusto

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CLXXIV.

S’io men mia donna amassi, o men le Muse,
Mal nel rigor del verno i dì trarrei,
Quasi sul fiore ancor degli anni miei,
Qui donde son tutte allegrezze escluse.

Solo men vivo in ermo loco, ed use
Mie rime al pianto, ognor sospiran lei;
Che, se a me riede ai dì men brevi e rei,
Farà ch’io men sua lontananza accuse.

Ma ben so, ch’ove, donna di te stessa,
Tu di tua stanza appieno arbitra fossi,
Mai non saria fra noi distanzia messa.

Quindi or con quanto buon voler più puossi,
Mia solitudin porto; e vivo d’essa;
E prego Amor, che più martír mi addossi.