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Rime varie (Alfieri, 1903)/CLXXV. Non fu sì santo nè benigno Augusto

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CLXXV. Non fu sì santo, nè benigno Augusto

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CLXXV. Non fu sì santo, nè benigno Augusto
CLXXIV. S'io men mia donna amassi o men le Muse CLXXVI. Crudel comando e per pietà l'ho dato

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CLXXV.

«Non fu sì santo, nè benigno Augusto,
«Come la tromba di Virgilio il suona»:
Nè fu Virgilio un pensator robusto,
Da fare il vero nascer d’Elicona.

Il non avere in libertà buon gusto,
Dagli alti cuori a lui non si perdona:
Che l’adular chi l’ha di doni onusto,
Fa che il vate in viltà col sir consuona.

E stolta ell’è non men che ria menzogna,
Il dir, che possa un vate in fama porre
Il rio signor, se in fama porlo agogna.

Creda al contrario, chi lo allor vuol corre,
Che in laudar gli empj ei merca a sè vergogna,
Nè dell’infamia a lor può dramma torre.