CLXXX. Quattro gran vati, ed i maggior son questi
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10 giugno 2022
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<dc:title> Rime varie </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator>
<dc:date>1776-1799</dc:date>
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Rime varie - CLXXX. Quattro gran vati, ed i maggior son questi Vittorio AlfieriAlfieri - Rime varie (1903).djvu
CLXXX. Quattro gran vati, ed i maggior son questi
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Quattro gran vati, ed i maggior son questi,
Ch’abbia avuti od avrà la lingua nostra,
Nei lor volti gl’ingegni alti celesti,
Benchè breve, il dipinto assai ben mostra.
Primo è quei che scolpia la infernal chiostra:
Tu, gran padre d’amor, secondo resti:
Terzo è il vivo pittor, che Orlando inostra:
Poi tu, ch’epico carme a noi sol desti.
Dalla gelida Neva al Beti adusto,
Dal Sebéto al Tamigi, eran mie fide
Scorte essi soli, e il genio lor robusto.
Dell’allor, che dal volgo l’uom divide,
Riman fra loro un quinto serto augusto:
Per chi? — Forse havvi ardir, cui Febo arride.
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