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Rime varie (Alfieri, 1903)/CLXXX. Quattro gran vati ed i maggior son questi

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CLXXX. Quattro gran vati, ed i maggior son questi

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CLXXX. Quattro gran vati, ed i maggior son questi
CLXXIX. Gran pittrice è Natura Oh amabil vaga CLXXXI. Il gran Prusso tiranno al qual dan fama

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CLXXX.

Quattro gran vati, ed i maggior son questi,
Ch’abbia avuti od avrà la lingua nostra,
Nei lor volti gl’ingegni alti celesti,
Benchè breve, il dipinto assai ben mostra.

Primo è quei che scolpia la infernal chiostra:
Tu, gran padre d’amor, secondo resti:
Terzo è il vivo pittor, che Orlando inostra:
Poi tu, ch’epico carme a noi sol desti.

Dalla gelida Neva al Beti adusto,
Dal Sebéto al Tamigi, eran mie fide
Scorte essi soli, e il genio lor robusto.

Dell’allor, che dal volgo l’uom divide,
Riman fra loro un quinto serto augusto:
Per chi? — Forse havvi ardir, cui Febo arride.