CLXXXVII (1787). Misera madre, che di pianto in pianto
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11 giugno 2022
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<dc:title> Rime varie </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator>
<dc:date>1776-1799</dc:date>
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Rime varie - CLXXXVII (1787). Misera madre, che di pianto in pianto Vittorio AlfieriAlfieri - Rime varie (1903).djvu
CLXXXVII (1787). Misera madre, che di pianto in pianto
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Misera madre, che di pianto in pianto
Vai strascinando la trista tua sera;
E ad uno ad uno i figli amati tanto
Vedi acerbi ingojar da morte fera:
Ad alte prove il tuo coraggio santo
Ponendo or va quei che a natura impera.
Deh, che non ha mio inutil stame infranto,
Pria ch’orbarti di qual più d’uopo t’era!
Io sol per tutti, io primo, ed io che il bramo,
Morir dovea; che gli altri avrianti almeno
Di nepoti accresciuto al tronco un ramo;
E per me mai non stringerai tu al seno
Un pargoletto, che a te sia richiamo,
A sperar quaggiù ancora un dì sereno.
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