Rime varie (Alfieri, 1903)/CXCII. Ciò che agl'Itali spesso a torto ascritto

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CXCII (1787). Ciò che agl'Itali spesso a torto ascritto

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CXCII (1787). Ciò che agl'Itali spesso a torto ascritto
CXCI. Dubbio per me più crudo assai che morte CXCIII. Morte già già mi avea l'adunco artiglio

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CXCII (1787).

Ciò che agl’Itali spesso a torto ascritto
Vien da infallibil gallica censura,
Che con falsi concetti abbiam natura
Tradita, e il vero poetar proscritto;

Voglio ch’or mi si apponga, e a giusto dritto,
In questa breve mia strana mistura,
Ove il genio francese almo si appura;
Se il tant’alto mirar non m’è interditto.

Leggerezza che pesa; ingegno stolto;
Franco servaggio; misera ricchezza;
Freddo bollore; acchiuder poco in molto;

Scortese civiltà; scarsa grandezza;
In migliaja di corpi un solo volto...
Parmi, che qui sia il concettar, bellezza.