CXCVI. Oh stolta in ver mia giovenil baldanza
../CXCV. Chi 'l crederia pur mai che un uom non vile
../CXCVII. Madre diletta mia deh non ti piaccia
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12 giugno 2022
100%
Da definire
<dc:title> Rime varie </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator>
<dc:date>1776-1799</dc:date>
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20220612161724
Rime varie - CXCVI. Oh stolta in ver mia giovenil baldanza Vittorio AlfieriAlfieri - Rime varie (1903).djvu
CXCVI. Oh stolta in ver mia giovenil baldanza
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Oh stolta in ver mia giovenil baldanza,
Che acciecata la mente un tempo m’ebbe!
Error, che a molti innanzi a me già increbbe;
Credersi in Pindo aver secura stanza.
Deh, quanto ancor dell’aspra via m’avanza
Che a corre il vero alloro guidar debbe!
Aspra più all’uom, quanto in più fama ei crebbe,
Caldo il cor di tenace alta costanza.
Ben non so s’io di Cirra ebro, o d’orgoglio,
Fossi il dì che stampai tragici carmi,
Di cui più ch’altri io stesso, e invan, mi doglio:
Ma immaturi eran certo: onde a scolparmi,
Sudo or sovr’essi; e o dargli il fuoco io voglio,
O trargli a tal d’esser scolpiti in marmi.
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