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Rime varie (Alfieri, 1903)/CXLV. Oltre all'ottavo lustro un anno appena

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CXLV. Oltre all'ottavo lustro un anno appena

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CXLV. Oltre all'ottavo lustro un anno appena
CXLIV. Oh più assai che Fenice amico raro CXLVI. Era l'amico che il destin mi fura

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CXLV.

Oltre all’ottavo lustro un anno appena
Varcando iva lo amico del mio cuore,
Quando il fratello suo morendo il mena
Seco in tomba, sì grave ei n’ha dolore.

Eppur l’infermo, che duo dì premuore,
Doppio aver lascia e libertade piena
Al mio, che esemplo di fraterno amore,
Perde a sì fera vista e polso e lena.

Nè già gli è tolto nel german l’amico;
Ancor ch’ottimi entrambi, eran dispari
D’alma, d’ingegno, d’indole, e di brama.

Pietà fu sola (e in ver, del tempo antico)
Che orbato ha Siena, e me, d’uno dei rari,
Ch’ebber alte virtudi, ed umil fama.