CXXVIII. Due Gori, un Bianchi, e mezzo un arciprete
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21 febbraio 2021
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<dc:title> Rime varie </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator>
<dc:date>1776-1799</dc:date>
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Rime varie - CXXVIII. Due Gori, un Bianchi, e mezzo un arciprete Vittorio AlfieriAlfieri - Rime varie (1903).djvu
CXXVIII. Due Gori, un Bianchi, e mezzo un arciprete
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Due Gori, un Bianchi, e mezzo un arciprete;
Una Carlotta bella, e cocciutina;
Una gentil Teresa, e un po’ di Nina,
Fan sì ch’io trovo in Siena almen quiete.
Fonte-branda mi trae meglio la sete,
Parmi, che ogni acqua di città latina;
Fama mi dà la stamperia Pazzina,
Le cui bindolerie già poste ha in Lete.
A Camollìa mi godo il polverone;
E in su la Lizza il fresco ventolino:
Al male il ben così compenso pone.
Ma il campo di mie glorie è il saloncino
Dove si fan le belle recitone,
Quasi cantar si udisse il Perellino.
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