LXXV. Alta è la fiamma che il mio cuor consuma
../LXXIV. Malinconia perchè un tuo solo seggio
../LXXVI. Là dove solo un monticel si estolle
IncludiIntestazione
31 maggio 2022
100%
Da definire
<dc:title> Rime varie </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator>
<dc:date>1776-1799</dc:date>
<dc:subject></dc:subject>
<dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights>
<dc:rights>GFDL</dc:rights>
<dc:relation>Indice:Alfieri - Rime varie (1903).djvu</dc:relation>
<dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Rime_varie_(Alfieri,_1903)/LXXV._Alta_%C3%A8_la_fiamma_che_il_mio_cuor_consuma&oldid=-</dc:identifier>
<dc:revisiondatestamp>20220531165037</dc:revisiondatestamp>
//it.wikisource.org/w/index.php?title=Rime_varie_(Alfieri,_1903)/LXXV._Alta_%C3%A8_la_fiamma_che_il_mio_cuor_consuma&oldid=-
20220531165037
Rime varie - LXXV. Alta è la fiamma che il mio cuor consuma Vittorio AlfieriAlfieri - Rime varie (1903).djvu
LXXV. Alta è la fiamma che il mio cuor consuma
[p. 61 modifica]
Alta è la fiamma che il mio cuor consuma;
Ma chiarità di sangue non è sola
Cagion, per cui con sì robusta piuma
Donna su l’altre come aquila vola.
Di propria luce in suo chiaror si alluma
Questa mia stella, e non d’altrui l’invola:
E par quanto più splende e men presuma,
Tale a beltà fa di modestia stola.
Semplice e piana, d’onestà s’infiora;
Suo dolce dir, senz’arte è lusinghiero;
Fra il labro e il cor piena concordia ognora:
E quel suo, di lei sola, umile-altero
Atto, che alletta, affrena ed innamora....
E ne son io diviso?.... Ed io non pero?
|