Scaldò col guardo angelico e celeste

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Giovan Battista Marino

XVII secolo Indice:Marino Poesie varie (1913).djvu Letteratura XVI. In morte di peccatrice convertita Intestazione 10 settembre 2023 100% Da definire

Con qual amor la Sapienza eterna Verme immortal, che con secreto dente
Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Versi morali e sacri


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in morte di peccatrice convertita

     Scaldò col guardo angelico e celeste
costei gran tempo i piú gelati amanti;
indi il petto ammollí de’ piú costanti
con le parole accortamente oneste.
     E quanti cori, pria miseri, in queste
sommerse di lascivia onde spumanti,
tante poi trasse in porto anime erranti
da le piú fiere e torbide tempeste.
     Ed ecco alfin tra ’l sempiterno riso
scossa si sta de la terrena salma,
giá donna in terra, or diva in paradiso.
     Lá, cinta il crin di gloriosa palma,
calca quel Sol, che somigliò col viso;
gode quel Dio, che sospirò con l’alma.