Solea giá dileggiar Endimione
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Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime
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[Potenza infinita d’Amore.]
Solea giá dileggiar Endimione,
la stultizia accusar del bel Narciso,
prender ammirazion, che tanto fiso
mirò l’immagin sua Pigmalione.
Lasso! è il mio vaneggiar con men ragione,
condotto ad amar tanto un pinto viso,
che non può con parole o con un riso
quetar quel gran disio che nel cor pone.
Almen dar mi poteano qualche aita
gli occhi ch’io fuggo e le leggiadre chiome:
questo non può la vana simiglianza.
Amor, la tua potenzia è infinita:
folle è chi ’l niega: ché ho veduto or come
amar può il tristo cor senza speranza.