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Stabat Mater (Marchetti)

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latino

Jacopone da Todi XIII secolo 1857 Giovanni Marchetti Poesie duecento Stabat Mater Intestazione 3 settembre 2014 75% Poesie

 
   Stava immersa in doglia e in pianto
La pia Madre al Legno accanto
Mentre il Figlio agonizzò.

   Di Maria l’anima afflitta,
5Gemebonda, derelitta,
Una spada trapassò.

   Come trista ed infelice
Fu la santa Genitrice
De l’unìgeno Figliuol!

   10Oh quai gemiti traea
Quando aggiunta in Lui vedea
Pena a pena, e duolo a duol!

   Qual crudel mirar potria
Tanta ambascia di Maria
15Senza lagrime e sospir?

   Chi potria con fermo ciglio
Contemplar la Madre e il Figlio
A un medesimo martir?

   Per gli error di noi rubelli
20Star Gesù sotto i flagelli,
Fra’ tormenti vide star;

   Vide il Figlio suo diletto,
Lacerato il molle petto,
L’egro spirito esalar.

   25O Maria, fonte d’amore,
Provar fammi il tuo dolore,
Fammi piangere con te.

   Fa che accendasi il cor mio,
Ch’arda tutto de l’Uom Dio,
30Tal che pago Ei sia di me.

   De le man, del sen, de’ piedi
Tu le piaghe a me concedi,
Tu le stampa in questo cor.

   Del tuo Figlio, che il mio bene
35Ricomprò per tante pene,
Fammi parte nel dolor.

   Io sia teco, o Madre, afflitto;
Io con Cristo sia trafitto
Sino a l’ultimo mio dì.

   40Starmi sempre io con te voglio,
Tuo compagno nel cordoglio,
Presso al tronco ov’Ei morì.

   Fra le Vergini o preclara,
Non mostrarti al prego avara,
45Fammi teco lacrimar.

   Di Gesù fa mia la sorte,
Fa ch’io senta in me sua morte,
Di sua morte al rimembrar.

   Dona a me lo strazio atroce
50M’innamora de la Croce
E del sangue di Gesù.

   Come a noi verrà l’Eterno
Giudicante, de l’inferno
Scampo al foco mi sii Tu.

   55E tu, Cristo, per mercede
Di Colei che invan non chiede,
Volgi pio lo sguardo a me.

   Quando il corpo egro si muoja,
Ne la gloria, ne la gioja
60Venga l’anima con Te.


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