Storia della letteratura italiana (Tiraboschi, 1822-1826)/Tomo IV/Indice e sommario

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Indice e sommario

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Tomo IV - Prefazione Tomo IV - Presentazione

[p. vii modifica]indice e sommario DEL TOMO QUARTO Storia della Letteratura Italiana dall’anno mclxxxiii fino all anno stccc. I. Xja pace di Costanza in vece di render felici le città italiane è origine di nuovi sconvolgimenti. II. Molte città vengon presto a guerra le une contro le altre. III. Guerre in Sicilia per la successione a quel trono: morte di Arrigo re di Sicilia e imperadore. IV. Fazioni de’ Guelfi e de’ Gibellini quanto funeste all’ Italia. V. Principii di Federigo Secondo: sua assunzione all’impero. VI. Carattere di questo principe. VII. Principio de’ diversi dominii d’Italia: vicende della Sicilia dopo la morte di Federigo. VIII. Carlo d’Angiò occupa quel regno: Rodolfo eletto imperadore. IX. Vespri siciliani: serie dei’ re angiovini e aragonesi. X. Potenza de’ marchesi di Monferrato, dei’ Visconti e degli Estensi. XI. Prospetto generale della letteratura italiana in quest’ epoca. LIBRO PRIMO Pag. i Mezzi adoperati a promuover gli studi. Capo I. Pag. 3 Idea generale dello stato dell’ Italia in quest’ epura. [p. viii modifica]Vili Capo II. Pag. ai Favore e munificenza de’ principi nel fomentare gli studi. I. Divisione dell’Italia in diversi dominii. II. Federigo Secondo si può non senza ragione dire italiano. III. Quanto ei fosse versato in ogni genere di letteratura. IV. Protezione da lui accordata alle scienze. V. Notizie di Pier delle Vigne, suo cancelliere, quanto incerte. VI. Favola che ne narra il Tritemio. VII. Notizie di esso; suo gran favore presso Federigo Secondo. VIII. Onorevoli ambasciate a lui affidate. IX. Trovasi al Concilio di Lione. X. Diverse opinioni intorno alla disgrazia e alla morte di Pietro. XI. Si esamina qual sia la più verisimile. XII. Riflessioni sul racconto che ne fa Matteo Paris. XIII. Lettere di Pier delle Vigne. XIV. Altre sue opere: se egli, o Federigo Secondo, fossero autori del libro De tribus Impostoribus. XV. Impegno di Manfredo e di Corrado re di Sicilia nel promuover gli studi. XVI. Lo stesso fanno Carlo Primo e Carlo Secondo. XVII. Profondo sapere di Innocenzo III papa. XVIII. Leggi da lui promulgate in favor delle lettere. XIX. Onorio III ne segue gli esempii. XX. E così pure Gregorio IX. XXI. E dopo lui Innocenzo Quarto, Alessandro Quarto e Urbano Quarto. XXII. Diverse università erette da Niccolò Quarto. XXIII. Azzo Settimo d’Este favorisce i poeti provenzali. XXIV. Forse altre notizie di questo genere giaccion tuttora nelle biblioteche. Capo III. Pag. Gl Università ed altre pubbliche scuole. I. Prospetto generale delle scuole italiane di questo secolo. II. Gelosia dell’università di Bologna di non perdere i suoi professori. III. Smembramento di essa per la fondazione dell’ università di Vicenza, che presto cessa. IV. Turbolenze nell’università di Bologna: scuole pubbliche in Arezzo. V. Nuovo smembramento [p. ix modifica],,x dell’uni versila di Bologna per la fondazione di quella di Padova. VI. Fondazione della’università di Napoli l'atta da.Federigo Secondo. VII. Questi sopprime la’università di Bologna; ma il suo editto non ha esecuzione. VIII. Fiore in cui ella era nel corso di questo secolo. IX. Stato dell’università di Padova ne’primi anni di questo secolo. X. Nuova università in Vercelli, a cui forse fu per qualche anno trasportata quella di Padova. XI. Si ripiglia la serie delle vicende dell’università di Padova: carattere degli storici di essa. XII. Essa ancora dopo la metà del XIII secolo era in gran fama. XIII. Se ad essa fosse trasportata da Gregorio Decimo quella di Bologna. XIV. Interdetto per breve tempo posto sopra quella di Padova. XV. Premure di Federigo Secondo per l’ università di Napoli. XVI. Corrado figlio di Federigo Secondo rinnova lo Studio in Salerno per contrapporlo a quello di Napoli. XVII. Il re Manfredi rende poscia 1’università a Napoli. XVIII. Privilegi ad essa accordati da Carlo Primo. XIX. E poscia da Carlo Secondo. XX. Se Federigo Secondo fondasse l’università di Ferrara. XXI. Ivi però erano fin dal secolo XIII pubbliche scuole. XXII. Scuole pubbliche di giurisprudenza in Roma. XXIII. Università aperta in Piacenza. XXIV. Se fosse allora fondata quella di Macerata. XXV. Quanto fossero celebri le scuole legali di Modena. XXVI. Concorso numeroso di forestieri alle medesime. XXVII. Scuole reggiane, e loro celebrità. XXVIII. Scuole pubbliche in Parma. XXIX. Stato delle scuole milanesi, e delle pavesi. XXX. Scuole pubbliche in Trevigi. XXXI. Se l’università di Pisa fosse allora fondata: altre pubbliche scuole. Capo IV. Pag. 120 Biblioteche. I. Per qual ragione fossero anche in questo secolo poche e scarse le biblioteche. II. Copisti de’ libri in diverse città. 111. Prezzo de’codici: lusso in essi introdotto. IV. Notizie di alcune biblioteche. V. Biblioteche Tiraboschi, Voi. IV. [p. x modifica]X monastiche. VI. Vantaggi di queste benché scarse biblioteche. Capo V. Pag. i3o Piaggi. I. Utilità de’ viaggi riguardo alle lettere. II. Viaggi di Marco Polo: in qual lingua fossero da lui scritti. III. Loro edizioni e versioni, e diversità che passa fra esse. IV. \ iaggi in Tartaria e in Persia di Niccolò e Matteo, padre e zio di Marco. V. Passano alla corte del gran Kan de’ Tartari, da cui spediti a Roma, tornan poscia a quella corte con Marco. VI. Lor soggiorno di più anni a quella corte. VII. Lor viaggio all Indie, e ritorno a Venezia. VIII. Confronto delle Relazioni di Marco colla storia di que’ paesi. IX. Vicende de’ viaggiatori dopo il loro ritorno: prigionia di Marco. X. Qual fede debbasi alle descrizioni fatte da Marco Polo. XI. Risposta alle accuse che da alcuni si danno alle Relazioni dei Polo. XII. Altre accuse, e risposte alle medesime. XIII. Elogi fatti alle Relazioni di Marco. XIV'. Viaggi di Ricoldo da Montecroce. XV. Tentativo de’ Genovesi per trovar la via per mare all’Indie orientali: scoperta delle Canarie. LIBRO SECONDO Pag. i6a Scienze. Capo I. Studi sacri. I. Nuove eresie: fondazione de’ Predicatori e de' Minori. lI. Lettore di teologia introdotto nella metropolitana di Milano. III. Se in Bologna fossero scuole pubbliche di teologia. IV. Probabilmente vi erano, ma solo ne’monasteri. V. Anche in altre città erano somiglianti scuole. VI. Notizie del celebre ab. Gioachimo: diversità [p. xi modifica]di opinioni intorno ad esso. VII. Epoche della sua vita: sue rare virtù. VIII. Sue opere, e apologia di esse. IX. Varii pareri intorno alle sue profezie. X. Anche mentr’ei viveva, se ne spargevano alcune false. XI. Che debba credersi di quelle che sono inserite nelle sue opere. XII. Giudizio datone dal Papebrochio. XIII. Quelle intorno a’ romani pontefici son certamente supposte. XIV. Professori italiani di teologia in Parigi. XV. Epoche della vita di S. Tommaso d’Aquino. XVI. Esame di alcune circostanza di essa. XVII. Sue opere e loro carattere. XVIII. Elogi che ne han fatto alcuni illustri moderni scrii tori. XIX. Epoche della vita di S. Bonaventura. XX. Sue opere, e loro pregi. XXL. Prepositivo e Desiderio professori nella stessa università di Parigi. XXII. Rolando cremonese domenicano. XXIII. Altri Domenicani italiani professori in Parigi. XXIV. Notizia del Beato Giovanni da Parma francescano; s’ei sia l’autore dell’ Evangelio eterno. XXV. Si continua 1 esame della stessa quistione. XXVI. Teologi agostiniani in Parigi: Egidio da Roma. XXVII. Agostino Trionfo d’Ancona. XXVllI. Jacopo da Viterbo. XXIX. Quanto sia gloriosa all’ Italia questa serie de’ suoi professori in Parigi. XXX. Chi fosse il primo autore delle Concordanze bibliche. XXXI. Scrittori contro le eresie: moneta cremonese. XXXII. F. Rainero Sacconi. XXXIII. Buonaccorso. XXXIV. Scrittori contro gli orrori de’ Greci: Buonaccorso bolognese. XXXV. Niccolò da Otranto sostenitore de’ medesimi errori. XXXVI. Alcuni scrittori sacri. XXXVII. Cronache monastiche. XXXVIII. Scrittori delle Vite de’ SS. F. Jacopo da Voragine. CAPO II. Pag. 236 Filosofìa e Matematica. I. Stato infelice della filosofia innanzi al secolo XIII. II. Jacopo cherico veneziano è il primo nel tradurre in latino le opere d’Aristotele. III. Altre traduzioni di esse: vicende della dottrina d’Aristotele in Francia. IV. Nuove traduzioni di Aristotele e di altri autori greci ordinate da Federigo Secondo o da Manfredi. V. Erbario Quarto [p. xii modifica]XII promuove molto gli studi filosofici. VI. Ordina a S. Tommaso di tradurre e di comentare le opere di Aristotele. VII. Altre opere filosofiche di S. Tommaso. VIII. Opere matematiche di Campano novarese. IX.. Opere astronomiche del medesimo e di altri. X. Leonardo Fibonacci porta in Italia i numeri arabici. XI. Giordano Nemorario, ossia del Bosco, fu di patria tedesco. XII. Astrologia giudiciaria fomentata da Federigo Secondo. XIII. E da Ezzelino da Romano. XIV. Notizie di Guido Bonatti; sua patria e suoi principii XV. Predizioni delle quali egli si vanta. XVI. Altre cose ammirabili, ma favolose, che di lui si raccontano. XXII. Notizie che si ricavano dalle opere del Bonatti. XVIII. Se Guido sul fin de’ suoi giorni entrasse nell Ordine de: Minori XIX. Sua morte e sue opere. XX. Gherardo cremonese da Sabbioneta dee distinguersi dall'altro Gherardo cremonese più antico. XXI. Opere del primo XXII. L‘astrologia giudiciaria insegnata in Padova e in Bologna. XXIII. Vitellione tedesco scrittor’ di ottica, ma vissuto molto in Italia. XXIV. Epoca dell’ invenz.ion degli occhiali sconosciuti agli antichi. XXV. Essa appartiene agli ultimi anni del secolo XIII. XXVI. L’inventore ne fu Salvino degli Armati. XXVII. La bussola nautica fu sconosciuta agli antichi. XXVIII. L’invenzion di essa non si dee a Cinesi. XXIX. Diversità di opinioni tra gli scrittori francesi nell'indicarne la più antica menzione. XXX. Testimonianze di alcuni scrittori del secolo XIII, che ne ragionano. XXXI. Tassodi Brunetto Latini. XXXII. Non si pruova ch’essa fosse invenzione di Flavio Gioja d’Amalfi. XXXIII. Risposta ad alcuni argomenti in favor degli Amalfitani. XXXIV. Nè i Francesi, nè i Tedeschi, né gl’ Inglesi se ne possono dire inventori. XXXV. Non è improbabile che questa scoperta si debba agli Arabi. XXXVI. Scrittori di filosofia morale. XXXVII. Notizie di Albertano giudice e delle sue òpere. XXXVIII. Scarso numero de’ professori di filosofia in Bologna. XXXIX. Anche in Padova se ne trovano assai pochi. [p. xiii modifica]Capo III, Pag. B09 XIII Medicina. I. Sollecitudine de’ principi nel promuover lo studio della medicina. II. Leggi perciò promulgate in Sicilia da Federigo Secondo e da Carlo Primo. III. Celebrità in cui continuava ad essere la scuola salernitana. IV. Professori di essa celebri: Pietro Musandino e Mauro. V. Altri professori ivi rinomati. VI. Collegi de’ medici istituiti in alcune città. VII. Quanto fiorisse lo studio della medicina in Bologna. VIII. Alcuni dei’ più celebri professori ivi: Ugo da Lucca. IX. Rolando cremonese, Niccolò di Fernham, Sinigardo d’Arezzo. X. Taddeo d’Alderotto; notizie della sua vita. XI. Di quanta stima ei godesse. XII. Ricchezze insigni da lui raccolte colla sua arte. XIII. Suo testamento, sua morte e sue opere. XIV. Guglielmo da Brescia. XV. Bartolommeo da Varignana. XVI. Simone da Genova: risposta a un’ accusa del Marchaud. XVII. Progressi della chirurgia; Ruggiero da Parma. XVIII. Rolando pure da Parma. XIX. Bruno da Longoburgo. XX. Teodorico da Lucca domenicano, e poi vescovo. XXI Guglielmo da Saliceto. XXII. Lanfranco milanese. XXIII. Giovanni Passavanti. Capo IV. Pag. 354 Giurisprudenza civile. I. Onore in cui era in Italia la giurisprudenza. II. Statuti formati da molte città d’Italia a loro regolamento. III. Riforma di molti tra essi fatta da F. Giovanni da Vicenza: carattere di quest’ uom singolare. IV. Prodigi da alcuni attribuitigli, negati da altri. V. Grande stima da lui ottenuta singolarmente in Bologna. VI. Solenne pace fra le città di Lombardia, da lui stabilita in Verona. VII. Suo arringo in quell’occasione. VIII. S’intromette nel temporal governo delle città, e perciò perde il frutto del suo ministero. IX. Sue diverse vicende dopo questo fatto. X. Se fosse altre volte adoperato [p. xiv modifica]XIV in somiglianti affari. XI. Esame degli scrittori che han di lui ragionato. XII. Altri religiosi in questo secolo occupati nel pacificar le città. XIII. Celebri giureconsulti di questi tempi. Notizie di Pillio. XIV. Lottario cremonese, ed altri giureconsulti. XV. Grande fama di Azzo: epoche della sua vita. XVI. Ugolino e Bagarotto. XVII. Balduino da Reggio. XVII. Altri giureconsulti, e singolarmente Roffredo da Benevento. XIX. Martino da Fano. XX. Accorso: sua Chiosa quanto stimata. XXI. Tre figli di Accorso tutti giureconsulti. XXII. Odofredo, e carattere de’ suoi libri. XXIII. Guido da Suzzara. XXIV. Più altri giureconsulti accennati. XXV. Dino da Mugello. XXVI. Due donne senza alcun fondamento annoverate tra’ professori di Bologna. XXVII. Professori di giurisprudenza in Padova. XXVIII. Jacopo d’Arena e Geremia da Montagnone. XXIX. Professori della stessa scienza in Napoli. XXX. Professori in Modena, in Reggio, in Pisa e altrove. XXXI. Celebre collegio de’ giureconsulti in Brescia. XXXII. Conclusione. Capo V. Pag. 417 Giurisprudenza ecclesiastica. I. Diverse compilazioni delle Decretali pontificie fatte in questo secolo. II. Prima raccolta fattane da Bernardo pavese. III. Altre posteriori Raccolte. IV. Altre Raccolte innanzi a’ tempi di Gregorio ix. V. Nuova Collezione fattane da Gregorio ix. VI. Difetti in essa osservati. VII. Sesto libro delle Decretali aggiunto da Bonifacio viii. VIII. La giurisprudenza ecclesiastica coltivasi con gran fervore. IX. Somme di Canoni scritte da Sicardo e da altri. X. Altra Somma compostane da Uguccione pisano vescovo di Ferrara. XI. Nomi di più altri canonisti men celebri. XII. Notizia della vita e delle opere di Grazia d! Arezzo. XIII. E dell’arcidiacono Tancredi. XIV. Altri più brevemente accennati. XV. Chiosa di Bartolommeo da Brescia, ed altre sue opere. XVI. Innocenzo Quarto coltiva e fomenta questo studio. XVII. Elogio del cardinale Arrigo d’ Ostia. XVIIL. Di Egidio Foscarari e di Pietro Capretto Lambertini. [p. xv modifica]XV 1 XIX. E di Guglielmo Durante. XX. Studio de’ Canoni in Modena, in Reggio e altrove. XXI. Professori di esso in Padova. XXII. In Napoli. XXIII. E in Vercelli. XXIV. Elogio del cardin 'a Guala. XXV. Errori dell’Argelati emendati. Capo VI. Pag. 467 Storia. I. Carattere generale degli storici di questo secolo. II. Questione sulla patria di Goffredo da Viterbo: sue Cronache. III. Notizie di Sicardo vescovo di Cremona, e delle sue opere. IV. Di Giovanni Colonna arcivescovo di Messina. V. Di Riccobaldo ferrarese. VI. Riflessioni sui falli in cui sono caduti. VII. Scrittori di storia antica: Guido dalle Colonne. VIII. Scrittori della Storia siciliana: Riccardo da S. Germano. IX. Matteo Spinello. X. Niccolò di Jamsilla e Saba Malaspina. XI. Bartolommeo da Castelnuovo. XII. Storie fiorentine: Ricordano Malespini. XIIL. Cronache pisane. XIV..Storici dello Stato veneto. XV. Storie genovesi scritte per pubblico ordine. XVI. Storici milanesi. XVII. Cronaca astigiana. LIBRO TERZO Pag. 5o3 Belle lettere ed Arti. Capo I. Lingue straniere. I. Pruove del fervore con cui studiavasi in Italia la lingua arabica. II. Somigliante impegno nello studio della lingua greca. III. Giovanni da Capova versato nella lingua ebraica. IV. S’introduce in Italia lo studio della lingua francese; qual ne fosse l origine. V. Lodi esagerate da alcuni Italiani date a questa lingua. VI. Esame di un’opinione di monsignor Pontanini. [p. xvi modifica]XVI Capo II. Pag. 514 Poesia provenzale. I. Necessità di rischiarare questo punto di storia finora intralciato. II. Favore da’ poeti provenzali incontrato alla corte de’ principi Estensi. III. Carattere di questi poeti. IV. Altri principi italiani lor protettori. V. Notizie de’ poeti provenzali italiani: Niccoletto da Torino e Pietro dalla Caravana. VI. Bartolommeo Giorgi e Bonifacio Calvi. VII. Alberto Quaglia ed altri. VIII. Percivalle Doria. IX. Alberto marchese Malaspina ed altri. X. Racconti intorno alla vita di Sordello fatti dal Nostradamus, dal Crescimbeni e dal Quadrio. XI. Prodezze di Sordello in Italia, secondo la narrazione del Platina. XII. Altre prodezze ch’ei narra da lui operate in Francia e in Italia. XIII. Contraddizioni e incoerenze di questi racconti. XIV. Il Platina ricavò il racconto da Buonamente Aliprando. XV. Non si pruova ch’ ei fosse signore di Mantova. XVI. Azioni di Sordello narrate da Rolandino storico contemporaneo. XVII. Si esamina il passo in cui Dante ne ragiona. XVIII. E il comento sopra esso di Benvenuto da Imola. XIX. Si distingue nelle cose che si narrano di Sordello, il vero dal falso, o dubbioso. XX. Opere da lui composte. XXI. Altri poeti provenzali. XXII. Quando e perchè cessasse in Italia la poesia provenzale. Capo III. Pag. 56o * Poesia italiana. I. Idea delle Storie della Poesia italiana, che abbiamo finora. II. Dubbii sull’ esistenza di un Lucio Drusi poeta del secolo xii. III. Ciullo d’ Alcamo siciliano poetò verso il fine di questo secolo. IV. Sembra ch’ ei sia più antico tra tutti i poeti italiani. V. Poesia italiana fomentata e coltivata da Federigo Secondo, e da altri della sua corte. VI. Se debba ammettersi tra’ poeti di questa età Lodovico della Vernaccia. VII. E Mico da Siena. [p. xvii modifica]XVIt Vili. S. Francesco e F. Elia annoverati da alcuni tra" poeti; notizie di F. Pacifico. IX. Notizie ed elogio di (Guido Guinicelli. X. Guido Ghisilieri, Fabrizio ed Onesto poeti bolognesi. XI. Buonaggiunta da Lucca, Gallo pisano ed altri. XII. Altri poeti rammentati da Dante. XIII. Notizie della vita e della opere di Guittone d’Arezzo. XIV. Notizie della vita di Guido Cavalcanti. XV. Vicende di esso e sua morte. XVI. Sue poesie e loro carattere. XVII. Gran copia di altri poeti. XVIII Poeti siciliani. XIX. Poeti toscani. XX. Poeti di altre città d’Italia. XXI Esame di un passo di Dante, in cui nega a quattro città la gloria di avere avuti poeti. XXII. Due poeti milanesi assai rozzi. XXIII. Ricerche sulla rinnovazione della poesia teatrale: stato della questione. XXIV. Quali siano i più antichi saggi di poesie drammatiche. XXV. Antiche rappresentazioni, se fossero azioni drammatiche. XXVI. Se fosse tale uno spettacolo descritto da Giovanni Villani. XXVII. Esame di un passo di Albertino Mussato. XXVIII. Non pare che azioni drammatiche fossero ancora introdotte in Italia nel corso di questo secolo. Capo IV. Pag. 631 Poesia latina. I. Perchè fosse scarso in questo secolo il numero de’ poeti latini. II. Notizie della vita di Arrigo da Settimello. III. Sue infelici vicende. IV. Quando scrivesse il suo poema. V. Stima in cui esso già aveasi: edizioni fattene. VI. Errori del P. Negri. VII. Altri autori di poesie latine. VIII. Altri poeti latini. IX. Epigrammi su’ bagni di Pozzuoli: chi siane autore. X. Gaufrido inglese, ma vissuto in Italia: suoi trattati rettorici. XI. Altre opere di Gaufrido. XII. Si pruova ch’ ei non è 1’autore del poema sugli Ufficiali della Corte romana. XIII. L’autore di esso visse lungo tempo in Italia. [p. xviii modifica]XV1IJ Cato V. Pag. 65y Gramatira ed Eloquenza. I. Si rigetta l’opinione di alcuni, che Bologna non avesse professori di belle lettere. II. Notizie di Buoncompagno professore di belle lettere in quella città. III. Circostanze della sua vita narrate da F. Salimbene. IV. Opere da lui composte. V. Carattere singolare di esso. VI. In quanta stima egli fosse. VII’., Altri professori di gramatica in Bologna. VIII. Notizie di Bonaccio da Bergamo celebre professore nella stessa città. IX. Elogio di Bene, famoso professore esso pure. X. Galeotto o Guidotto traduttore della Rettorica di Cicerone. XI. Professori di gramatica in Padova. XII. Gualtero professore in Napoli. XIII. Altri in altre città. XIV. Opere grammaticali di Uguccione vescovo di Ferrara. XV. Notizie di Giovanni Balbi e del suo Catholicon. XVI. Scrittori della Vita di Brunetto Latini. XVII. Sue vicende e sua morte. XVIII. Elogi di esso fatti dagli scrittori di que’ tempi. XIX. Esame del passo in cui Dante di lui ragiona. XX. Descrizione dell’opera intitolata il Tesoro. XXI. Altre opere di Brunetto indicate dal Villani. XXII. Altre opere a lui attribuite. XXIII. Qual frutto si traesse da’ precetti di questi professori. XXIV. Carattere de’ sacri oratori di questo secolo. XXV. Alcuni lodati per eloquenza. XXVI. In qual lingua allora si predicasse. Capo VI. Pag. 71 o Arti liberali. I. Confronto dello stato delle scienze con quello delle arti nel secolo xiii. II. Opere magnifiche d’architettura fatte in Italia a questa età. III. Notizie di Marchionne aretino e di altri architetti. IV. Jacopo architetto del tempio di S. Francesco d’Assisi chi fosse. V. Arnolfo ed altri. VI. Niccola e Giovani pisani architetti e scultori, ed altri. VII. Scultura esercitata in altre parti d’Italia. VIII. Questione, a chi si debba il primato nel [p. xix modifica]risorgimento della pittura. IX. È certo che in Italia furon sempre pittori anche italiani. X. Pitture più antiche di Cimabue in Siena, in Bologna e altrove. XI. Altre pitture del tempo medesimo ora perite. XII. Se debban dirsi opere di Greci, o fatte alla maniera de’ Greci. XIII. Notizie di Cimabue: esame di alcuni passi del Vasari e del Baldinucci. XIV. Lodi ad esso date. XV. Oderigi da Gubbio celebre miniatore. XVI. Altri pittori e lavoratori di musaici.