Studi storici sul centro di Firenze/Il centro di Firenze nel 1427/XIX

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Il centro di Firenze nel 1427 - XVIII Il centro di Firenze nel 1427 - XX
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XIX.

Tre celebri ed illustri famiglie antichissime, signore di logge e di torri, occupavano quasi interamente colle loro fabbriche questo gruppo compreso fra Calimara, Via de’ Calzaioli, allora chiamato Corso o Via de’ Pittori, Piazza di Or San Michele e Via degli Speziali grossi.

Più antichi, e d’una nobiltà che aveva origini remote, scomparsi dalle memorie della nostra storia da sei secoli, erano gli Elisei che si voglion consorti degli Alighieri e che si afferma venissero a Firenze coi coloni romani mandati a popolare la città che sorgeva a’ piedi del colle fiesolano. Erano molto forti le loro case che secondo le antiche memorie si estendevano dal canto di Mercato Vecchio al canto di faccia alla chiesa di S. Maria Nipotecosa.

Degli Elisei era rimasto un ricordo ancora nel XV secolo col nome di chiasso degli Elisei che si dava ancora alla stradella che più tardi da una osteria che vi esisteva si chiamò della Coroncina1. Le loro case però erano già passate in altre mani e le troviamo parte in possesso di un Daniello speziale e parte in quello di altre famiglie e di religiosi.

Quanto alla Via degli Speziali il di lei nome era giustificato dal numero considerevole di botteghe di speziale che fino da tempo immemorabile vi si trovavano. Di queste le più importanti erano quelle della Pina d’Oro2 sul Canto di Mercato e quella del Giglio sull’angolo del Corso dei Pittori.

I Macci, altra celebre famiglia, aveva le case fra quelle degli Elisei e Or S. Michele e in mezzo alle loro fabbriche trovavasi come racchiusa una casa che fu la prima residenza dei Capitani del Bigallo ed il grazioso palazzetto stato per tanti anni sede dei consoli e degli uffici dell’arte dei Beccai, la prima e più ricca tra quelle minori.

I Macci ebbero torri, dipoi incorporate nelle successive fabbriche, una loggia assai vasta, una corte o piazza che da loro s’intitolava ed una casa che affittavano ad uso d’albergo e che prima si chiamò del [p. 71 modifica]Re, poi dei Tre Re nomi che comunicò anche alla piazza sostituendo quello dell’antica e celebre famiglia.3 Il vicolo dell’Onestà che passava tra le case dei Macci, cominciò ad avere un tal nome, quando nello stabile appartenente all’arte dei Beccai4 fu istituito un magistrato di cittadini preposti alla tutela dei costumi.

Il chiasso oggi del Ferro, ed in antico di Ferro prese nome da Ferro della famiglia dei Romaldelli che ebbe qui le sue case e le sue torri corrispondenti in Calimala di fronte alla piazza di S. Andrea. 5

Oggi la torre è stata disfatta e nel luogo dove furono le case degli Elisei, quelle dei Romaldelli e la loggia dei Macci sorgono ampj fabbricati di carattere moderno.


Note

  1. [p. 77 modifica]Vedi decima 1427 Vajo.
  2. [p. 77 modifica]La spezieria della Pina d’Oro fu anche dei Bonaccorsi Perini che si dissero dipoi Bonaccorsi Pinadori. Fu di loro e, giovinetto esercitò qui l’arte dello speziale, il celebre pittore detto Perino del Vaga.
  3. Nell’anno 1254 il Podestà di Firenze, risiede nella curia di Porta del Duomo e sta di casa a piè della torre de’ Macci da Or S. Michele. Ciò si rileva da una cartapecora proveniente dall’archivio dei Cistercensi.
  4. La casa che fu in antico residenza dell’arte dei Beccai, poi dell’arte dei Fabbricanti, è oggi della R. Congregazione di Carità di S. Gio. Battista. Nella sala che fu già l’udienza dei Consoli dell’arte è un affresco attribuito a Cimabue. Sull’angolo del Chiasso del Ferro è uno scudo collo stemma dell’arte squisitamente scolpito in pietra.
  5. Sulla torre dei Romaldelli, oggi distrutta, era lo stemma dei Benedetti famiglia che possedette cotesta torre nel XVI secolo. In antico, dal lato di mezzogiorno della torre vedevasi una testa mitrata. Vuolsi raffigurasse Giorgio Romaldelli che fu Vescovo di Faenza