Supplemento alla Storia d'Italia/CXXI

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CXXI - Bonaparte fa conoscere al Direttorio gli articoli di pace proposti all’Austria, e li giustifica: conchiude domandando la sua dimissione dal servizio militare

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CXXI - Bonaparte fa conoscere al Direttorio gli articoli di pace proposti all’Austria, e li giustifica: conchiude domandando la sua dimissione dal servizio militare
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Passeriano, 19 vendemmiale anno 6 (10 Ottobre 1797)


CXXI - Al Direttorio esecutivo.


Finalmente le negozziazioni di pace sono sul punto di avere un termine. La pace definitiva sarà firmata questa notte, o la negozziazione rotta. Eccone le condizioni principali.

1. Noi avremo nel Reno il confine tracciato su la carta qui unita, cioè a dire la Nethe sino a Kerpen, e passando di là a Jullers, Venlvo.

2. Magonza, e tutte le sue fortificazioni nello stato in cui si trovano.

3. Le isole di Corfù, Zante, Cefalonia ec. e l’Albania veneziana.

4. La Cisalpina sarà composta della Lombardia, del Bergamasco, del Cremasco, del Bresciano, di Mantova, di Peschiera, con le fortificazioni, sino alla sponda destra dell’Adige e del Po, del Modanese, del Ferrarese, del Bolognese, e della Romagna.

Tutti questi paesi contengono presso a poco tre milioni, e cinque a seicento mila abitanti.

5. Genova avrà i Feudi imperiali.

6. L’Imperatore avrà la Dalmazia e l’Istria, gli Stati di Venezia sino all’Adige e il Po colla città di Venezia.

7. Il Principe d’Orange, conformemente al trattato segreto con la Prussia otterrà un’indennità. Il Duca di Modena sarà indennizzato con la Brisgovia, ed in vece l’Austria prenderà Saltsburg, e una porzione della Baviera compresa tra il fiume Inn, il fiume di Salza, il Vescovato di Saltsburgo, facendo cinquanta mila abitanti.

8. Noi non cederemo i paesi che deve occupare l’Imperatore che tre settimane dopo aver cambiate le [p. 248 modifica]ratifiche, e quando egli avrà evacuato Manheim, Ingelstad, Ulma, Ehrenbeistein e tutto l’Impero.

9. La Francia avrà ciò che la Repubblica di Venezia ha di meglio ec. e i confini del Reno non mancheranno, che di duecento mila abitanti, i quali si potranno avere alla pace dell’Impero. Essa guadagnerà da quella parte quattro milioni di popolazione.

10. La Repubblica Cisalpina avrà bellissimi confini militari, poichè avrà Mantova, Peschiera, e Ferrara.

11. La libertà dunque guadagna: Repubblica Cisalpina tre milioni cinquecento mila abitanti; nuovi confini della Francia quattro milioni; in tutto sette milioni cinquecento mila abitanti.

12. La Casa d’Austria guadagnerà un milione novecento mila abitanti.

Essa ne perderà in Lombardia un milione e cinquecento mila; a Modena trecento mila; nel Belgio due milioni, cinquecento mila: in tutto quattro milioni, trecento mila abitanti.

La sua perdita sarà dunque molto più sensibile.

Ho profittato de’ poteri che mi avete dati, e della confidenza della quale mi avete rivestito per conchiudere la suddetta pace; io vi sono stato indotto:

1. Per la stagione avanzata contraria alla guerra offensiva, sopra tutto da queste parti dove bisogna ripassar le Alpi, ed entrare in paesi freddissimi.

2. La debolezza della mia armata, la quale ha contro di essa tutte le forze dell’Imperatore.

3. La morte di Hoche, e il cattivo piano di operazioni adottato.

4. La lontananza delle armate del Reno dagli stati ereditarj della Casa d’Austria.

5. La nullità degl’Italiani. Io non ho meco che 1500 Italiani al più, i quali sono l’ammasso dei bricconi delle grandi città.

6. La rottura ch’è già scoppiata con l’Inghilterra.

7. L’impossibilità nella quale mi trovo, per non essersi ratificato il trattato d’alleanza col Re di Sardegna, di servirmi delle truppe sarde, e la necessità di [p. 249 modifica]accrescere di 6,000 uomini di truppe francesi le guarnigioni del Piemonte, e della Lombardia.

8. Il desiderio della pace, che ha tutta la Repubblica, desiderio che si manifesta anche nei soldati, i quali si batterebbero, ma che vedrebbero con maggior piacere i loro focolari, da cui sono assenti da molti anni, e l’allontanamento dei quali non sarebbe buono che per istabilire un governo militare.

9. L’inconvenienza di porre in pericolo vantaggi che son certi, ed il sangue francese, per popoli poco degni, poco amanti della libertà, i quali per carattere, per abitudine, e per relazione ci odiano profondamente.

La città di Venezia racchiude, egli è vero 300 patriotti; ma i loro interessi saranno stipulati nel trattato, ed essi saranno eccellenti nella Cisalpina. Il desiderio di alcune centinaja d’uomini non vale la morte di 20,000 Francesi.

10. Infine la guerra con l’Inghilterra ci aprirà un campo di attività più vasto, più essenziale, e più bello. Il Popolo inglese val più del Popolo veneziano, e la sua liberazione consoliderà per sempre la libertà, e la felicità della Francia, o se noi obbligheremo questo governo alla pace, il nostro commercio, i vantaggi che le procureremo ne’ due mondi, saranno un gran passo verso la consolidazione della libertà, e della felicità pubblica.

Se in tutti questi calcoli io mi sono ingannato, il mio cuore è puro, le mie intenzioni son rette; ho fatto tacere l’interesse della mia gloria, della mia vanità, della mia ambizione; non ho avuto innanzi gli occhi che la patria, ed il governo; ho corrisposto di una maniera degna di me alla fiducia illimitata, che il Direttorio si è compiaciuto accordarmi da due anni. Io credo di aver fatto lo stesso che ciascun membro del Direttorio avrebbe fatto trovandosi nel mio luogo.

Ho meritato co’ miei servigj l’approvazione del governo, e della nazione; ho ricevuta i segni reiterati della sua stima. Non mi resta altro che a rientrar nella folla, a ripigliare il vomero di Cincinnato, e dar l’esempio del rispetto dovuto a’ magistrati, e dell’avversione al regime [p. 250 modifica]militare, che ha distrutte tante Repubbliche, ed ha rovinati tanti stati.

Credete al mio ossequio, ed al desiderio che ho di far tutto per la libertà, e per la patria.