Cenno istorico del Comune di Cassano/Seconda Parte/Capitolo V

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Capitolo V - Edificazione della nuova Chiesa, abbandono dell'antica Cappella e della Grotta, indulgenza plenaria pel terzo Venerdì di Marzo

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Capitolo V - Edificazione della nuova Chiesa, abbandono dell'antica Cappella e della Grotta, indulgenza plenaria pel terzo Venerdì di Marzo
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capìtolo V

Edificazione della nuova Chiesa ,abbandono dell’antica Cappella e della Grotta, indul- senza plenaria pel terzo Venerdì dì Marzo.

L’antica Cappella oltre di essere molto augu-

già, malagevole per la discesa di alquanti gra- dini, umida, perchè metà incavata nel sasso al pari delle antiche celle, e non capace al gran concorso dei fedeli che di continuo venivano da ogni parte; perciò i Padri ricolmi di santo zelo e di santa religione pensano costruire su di un piano inclinato, che vi era innanzi al Convento, una nuova Chiesa, la quale fosse idonea a rice- vere i fedeli, che venivano a visitare la Gran Madre di Dio in tutt’i giorni dell’anno, special- mente nel dì due agosto, onde lucrare le sante indulgenze plenarie, dette della Porziuncula, si- mili a quelle della Chiesa di Assisi, donde pro- gredì l ’Ordine Serafico, madre e capo del nume- roso gregge dei Frali Minori. Per potere edificare questa nuova Chiesa si cominciarono le fondamenta dal basso della collina, e con molte spesa, con stentata fatica e con in­dustria indicibile si portarono al livello del piano del Convento. E dopo tante fatiche, e tanta spesa ei diè principio al nuovo sacro Tempio a due na[p. 56 modifica] -56-

vi, il quale, mercè le oblazioni moltiplici dei fedeli, in pochi anni fu menato alla sua com­ pleta perfezione. Quindi la sacra Immagine della Vergine SS. degli Angeli dall’antica Cappella oon molta religiosa pompa e sincera divozione fu trasportata nella nuova Chiesa, ove qual Madre di Dio, e Regina dell’universo si venera fin dà tre se­ coli, sempre crescente la pietà e la divozione de’ fedeli per i suoi continui miracoli. Al lato esterno dell’Evangelio dell’altare mag­- giore vi erano tanti grossi macigni, ed una rupe di vastissima mole: i nostri Padri a colpi di mar­- telli incavarono in questa rupe una piccola Cappella dirimpetto alla navata piccola,e vi formarono den­ tro un magnifico presepe, il quale richiama l’am­ mirazione e lo stupore di tutti nell’osservarlo Costruito con tanta maestria ed eleganza nel vivo sasso della rupe. In questo piccolo, ma divoto edificio, si conosce fin dove giunge Parte umana, poiché non solo la grotta è incavata nel sasso, ma ancora le pecore, i cani, i Pastori, i Re Magi, coi loro reali ornamenti, i cavalli e tutti gli abbigliamenti sono di viva pietra, ma fatti con tanta delicatezza, che incantano chiunque li osserva. Come pure di pietre sono le statue di Maria SS., di S. Giuseppe, la culla ed il pic­ colo Bambino. Quello però che forma la mag­ giore ammirazione è vedere il bue e l’asino [p. 57 modifica] -57-

poggiati su di una medesima base, lavorati con tanta magnificenza, e oon tanta raffinata scultura, che sembrano divisi, mentre l’asino, il bue e la base sono un medesimo pezzo. In una parola chiunque osserva questo presepe, non può non conchiudere di essere questo monumento un ca­ polavoro, e forse l’unico nel suo genere. Onde i nostri antichi religiosi colla semplice guida dello spirito di Dio, pare, che abbiano imitato i Fi­ dia, i Prassiteli, i Michelangeli ec. nel genere sublime della scultura. Oh quanto è vero, che il reale incivilimento e l’amore per le belle arti, è il miglior frutto della Religione cristiana, la quale ai figli suoi inspira nobili pensieri, e li mena ad opere grandiose! Finalmente nel 1736 il Principe di Cassano discendente della reale stirpe di Aragona, per sua speciale divozione al santissimo Crocifisso, accanto alla navata piccola, fece costruire un magnifico Cappellone, il quale molto lustro e molto decoro arreca alla Chiesa di S. Maria de-, gli Angeli. Dopo la costruzione del saddetto Cappellone, il quale in verità può dirsi una seconda chiesa, i nostri Padri sempre animati di santo zelo e di sacra divozione, cercarono dalla Santa Sede le Indulgenze plenarie in uno de’ venerdì di mar­ zo in perpetuo, e già ottennero dal Sommo Pon-

Da Noci [p. 58 modifica]tefice Benedetto XIV il Diploma, ohe qui parola per parola si trascrive in italiano.

BENEDETTO PAPA XIV.

A tutti i fedeli ché leggeranno questo nostro Rescritto, salute ed apostolica benedizione.

Ad Accrescere la Religione de’ Fedeli e la salute delle anime coi celesti Tesori della Chiesa,noi intenti con divota carità, a tutt’i fedeli dell’uno e dell’altro sesso veramente pentiti, confessati, e cibati delle carni preziose dell’Agnello divino, i quali divotamente visiteranno la Chiesa dell’Ordine di S. Francesco degli Osservanti Riformati esistente nella Terra di Cassano Diocesi di Bari, in una delle seste Ferie del mese di Marzo in ciascun anno, dall’uscita del Sole sino al suo tramonto, ed ivi porgeranno fervorose preghiere all’Altissimo per la concordia de’ Principi cristiani, per l’estirpazione dell’eresia e per l’esalta­zione della S. Madre Chiesa, noi misericordiosamente nel Signore concediamo l’Indulgenza plenaria e la remissione de’ loro peccati. Dippiù agli stessi fedeli veramente pentiti, confessati e communicati che visiteranno l’anzidetta Chiesa negli altri vener­dì di Marzo, come sopra, ed ivi pregheranno, in ciascun venerdì accordiamo setto anni e sette [p. 59 modifica]quarantene d’indulgenze, ossia di rilassàzione della pena temporale ingiunta nella sacramentale pe nitenza dopo il perdono della colpa.... Dato in Roma presso S. Maria Maggiore sotto l’anello deb Pescatore nel dì 15 giugno 1757, l’anno XVII del nostro Pontificato: Pel Rino Cardinale Pas sioneo Giovanni Florio Sostituto.

Il presente Rescritto Pontificio, giusta il De creto del Sacro Concilio di Trento, (a) fu man dato alla Cùria Arcivescovile di Bari per es sere designato il giorno delle Sante Indulgenze, e questa, uniformandosi alla volontà del Sommo Pontefice, rilasciò il seguente decreto:»Letto il Breve Pontificio per la concessione delle sante Indulgenze plenarie in uno dei venerdì di marzo, noi designamo in perpetuo il terzo venerdì del l’istesso mese. Bari li 4 novembre 1757. M. Menafra, Vicario Generale».. Qual era, e qual è il concorso dei fedeli nel terzo venerdì di marzo per lucrare le sante In dulgenze, come pure nel giorno 2 di agosto per le Indulgenze della Porziuncola, a chiare nota si discerne da ciò che ha lasciato scritto il più volte menzionato Carruba: «La Chiesa, egli dice «fin dai tempi antichi fu tenuta in conto di «uno dei Santuarii della provincia, cosicché è


(a) Sess. 21. C. 9. [p. 60 modifica]«frequentata dai fedeli dei paesi circostanti, specialmente nel terzo venerdì di marzo per venerare un antico miracoloso Crocifisso,che vi si conserva, e nella festa della Regina degli Angeli, detta Porziuncula, affin di lucrare le sante Indulgenze concesse da diversi Sommi Pontefici» (a).

Nel giorno 2 agosto è oosì immenso il con­corso dei fedeli, che per ascoltare le sagramen­tali confessioni col consenso dell’Ordinario, s’in­vitano molti confessori dai luoghi viciniori. Oltre le precitate indulgenze vi sono delle al­tre anche plenarie, concesse dai Sommi Ponte­fici, a chi visita la chiesa di S. Maria degli An­geli presso Cassano nel giorno dell’Assunzione della Gran Madre di Dio. Queste le attesta il Vadingo, negli animali dell’Ordine Francescano; ecco le sue precise parole: Mentionem invenio in registro vaticano concessae indulgentiae visitantibus ecclesiam sanctae Mariae de Angelis oppidi Cassani in Apulia Fratrum regularis Observantiae in die Assumptioms eiusdem (b). Ritornando alla sacra Effigie e grotta, donde di dipartimmo, diciamo, che trasportata la sa­cra Immagine di Maria SS. nella nuova chiesa, (a) Garruba, pag. 788. (b) Vol. 15. Pag. 142. [p. 61 modifica]l’antica Cappella, perchè sita sotto le stanze del nuovo Convento, fu invertita per uso di officina; le due stanze sotterranee contigue alla Grotta furono stagnate ed invertite a pozzi, de’ quali uno corrisponde nel Chiostro, e l’altro nel giardino. La Grotta poi, ove era dipinta la Vergine SS., per imperscrutabili giudizii di Dio, fu abbandonata in modo, che se ne perdè finanche la memoria: solo per tradizione si dicea, che la Madonna degli Angeli fu rinvenuta in una grotta.