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Diario del principe Agostino Chigi Albani/Anno 1830

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Diario del principe Agostino Chigi Albani Anno 1831

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DIARIO DEL PRINCIPE CHIGI



Anno 1830


GENNAIO


Giovedì 7. — Ha fatto strepito nei giorni scorsi l’accaduto al Colonnello Villacampa Spagnolo, il quale avendo ritrovata la moglie, che è francese piuttosto bella, in compagnia del figlio del Duca di S. Leu, dopo una scena piuttosto strepitosa, aveva fatto istanza che la moglie fosse immediatamente rinchiusa in un Monastero. Intanto il Governo, inteso del fatto, ha intimato l’arresto in casa ad ambe le parti sino che abbiano data la loro parola d’onore di non offendersi: dopo di che il colonnello è partito colla moglie, ma coll’intenzione di ricondurla in Francia alla sua madre1.


MARZO


Martedì 23. — Oggi si è aperto al Campidoglio nell’appartamento del Senatore, da lui concesso a questo effetto, una esposizione di quadri e opere di scultura di artisti esistenti in Roma, quale esposizione è stata promossa da una società, che si è formata da poco per facilitare con questo mezzo agli artisti stessi l’esito delle loro produzioni.

[p. 72 modifica]Lunedi 29. — In questi giorni ha fatto molto rumore l’arresto seguito piuttosto strepitosamente del Guardaportone della Villa Borghese per avere cagionata la ferita in testa di un ragazzo, a cui giorni sono diede una spinta per avergli resistito insolentemente; in seguito della quale battè fortemente la testa al cancello. Dopo l’arresto il Sig. Gozzani agente generale del Principe Borghese ha fatto chiudere la villa al pubblico, e così tuttora continua.

Martedì 30. — Oggi la Villa Borghese è stata di nuovo aperta, e in luogo del Guardaportone stava alla porta il Guardiano ordinario della medesima.

APRILE


Martedì 7. — Questa mattina di buon’ora è stata innalzata una delle due colonne al principio della salita del Pincio superiormente alla fontana ov’è la statua di Roma.

Sabato Santo 10. — Oggi è stata data l’acqua alla fontana di Piazza Colonna intorno alla quale si è lavorato per circa sei mesi per ripulirla e risarcirla, e fare qualche cambiamento al gettito dell’acqua.

Martedì 30. — È uscito editto di Segreteria di Stato, che proroga per un altr’anno (dicendosi che questa sarà sicuramente l’ultima proroga) la disposizione che proibisce di aumentare le pigioni delle case etc.


MAGGIO


Mercoledì 19. — In questi giorni è stata scoperta alla pubblica vista una delle due colonne rostrate all’ingresso della passeggiata del Pincio dalla parte del Popolo.

È voce comune che per mezzo di circolari sia stato mandato a tutte le Dogane l’ordine di sospensione della nuova Tariffa, contro la quale si sono suscitati moltissimi reclami.2

Venerdì 11. — Domenica e lunedì scorso è stata osservata sulle foglie degli alberi e piante, in Roma e nei contorni, una [p. 73 modifica]polvere cenerina, non si sa donde venuta. Si era detto che potesse provenire da una eruzione del Vesuvio; ma si è verificato che non vi è stata alcuna eruzione.

Oggi sono stati scoperti alla fontana di piazza Colonna due delfini per parte, addossati a due conchiglie, che gettano acqua.

Lunedi 24. — Questa sera a Valle si è recitata una nuova tragedia del Sig. Sterbini intitolata Filippo Visconti, che per tre atti si è bastantemente sostenuta; ma negli ultimi due è caduta intieramente.


GIUGNO


Venerdì 11. — Questa mattina di buon’ora è stata innalzata all’ingresso della passeggiata del Pincio l’altra colonna rostrata, che è in due pezzi.

LUGLIO


Sabato 17. — Oggi si è ricevuta per la via di Genova la notizia dell’ingresso dell’armata francese in Algeri, seguito il dì 5 corrente.

Giovedì 21. — Questa mattina a S. Luigi de’ Francesi si è cantata solenne messa e Te Deum per la presa di Algeri con invito dei Cardinali Palatini e Borbonici, corpo diplomatico e Prelatura pure aderenti nei rispettivi coretti. Per questa circostanza questa sera si è fatta illuminazione alla Chiesa di S. Luigi, al palazzo dell’ambasciatore etc.

Lunedì 26. — Questa sera circa le due di notte dalla cima del palazzo di villa Medici si è incendiato un fuoco d’artifizio per festeggiare la presa di Algeri.


AGOSTO


Venerdì 6. — Grande ansietà delle nuove di Parigi, ove si sa che il giorno 28 è seguito gran rumore in seguito delle ordinanze reali pubblicate il 27 sullo scioglimento della camera dei Deputati, sulla sospensione della libertà della stampa periodica, e sulla nuova forma delle elezioni; tutte cose ben poco piacevoli per noi.

Lunedì 9. — Oggi (come sabato) siamo stati privi di [p. 74 modifica]lettere di Francia in corrente, essendo solo venuto qualche giornale, da cui si può rilevare la rivoluzione accaduta con mortalità grandissima ecc. ecc. Il Signore ci aiuti.

Martedì 10. — Non si parla che dei disgrazìatissimi affari di Francia. Tutti si strappano dalle mani i pochi giornali che sono venuti.

Mercoledì 11. — Nella notte è passato un corriere di commercio di Rothscild, diretto a Napoli con un passaporto, sul quale erasi cancellato lo stemma reale dei Gigli, ed era intestato Liberté, Honneur, Constance. Egli era partito da Parigi il giorno 4, ma se e quali notizie possa aver recato nessuno lo sa. Corrono mille voci di abdicazione del Re, di nomina del Duca di Orleans a luogotenente del Regno, e cose simili.

Giovedì 12. — Questa mattina si sono ricevuti tutti i giornali di Francia che ci hanno dato i dettagli delle terribili giornate del 28 e 29 Luglio, la conferma dell’elezione del duca di Orleans in Luogotenente del Regno e della partenza del Re da S. Cloud con qualche corpo di truppa, si dice, verso Chartres.

Sabato 14. — Coi fogli di oggi si è saputa positivamente l’abdicazione del Re di Francia e del Delfino a favore del Duca di Bordeaux, e l’apertura delle Camere fatta dal duca di Orleans il giorno 3 del corrente.

Domenica 15. — Un corriere di commercio passato oggi ha dato verbalmente la nuova della proclamazione del duca di Orleans in Re di Francia col nome di Filippo VII seguita il giorno 7 corrente.

Sabato 21. — Si è avuta notizia della istallazione seguita il dì 9 a Parigi del nuovo Re col nome di Luigi Filippo I.°

Il bando di tutta la famiglia e parentela Bonaparte è stato revocato, almeno secondo le voci più comuni.


SETTEMBRE


Mercoledì 8. — Fino da ieri sera è giunto in Roma M. de Montesquieu, che pare sia latore di lettera autografa del nuovo Re di Francia per il Papa; commissione che pare abbia anche per gli altri Sovrani d’Italia. Ieri stesso ebbe, per [p. 75 modifica]quanto si assicura, una conferenza col Cardinale Segretario di Stato, e questa mattina si è visto per Roma con cocchiere e servitore in livrea del Conte della Ferronais e colla coccarda tricolore; verso sera è ripartito per Napoli.

Lunedì 27. — Questa mattina M. de Montesquieu è stato all’udienza del Papa il quale gli ha rimesso di propria mano il Breve responsivo alla lettera del nuovo Re dei Francesi.


NOVEMBRE


Lunedì 15. — In seguito di un corriere giunto ieri sera da Modena si è sparsa voce generale che le truppe austriache entreranno a guarnire Fort’Urbano, Bologna e Ravenna per prevenire dei movimenti rivoluzionari, che si suppone minacciassero di scoppiare in quelle provincie.

Sabato 20. — Il Papa nè ieri nè oggi ha dato udienza e si sente che oggi si è fatta una sanguigna emorroidale. Quale sia la natura della sua indisposizione non si sa precisamente. Si assicura però che non ha febbre, e che non ha chiamato alcun medico, facendosi assistere dal solo chirurgo Antonio Trasmondi.

Domenica 21. — L’incomodo del Papa pare che sia un qualche impegno al petto cagionato dall’umore podagrico, per il che, oltre la sanguigna emorroidale va facendo dei bagni di senapa ai piedi; si vuole che l’altro giorno avesse un poco di febbre, ma che ora non l’abbia più.

Lunedì 22. — Il Papa ha passato la notte inquieta per l’affanno, e gli sono stati applicati i vessicanti. Avendo il chirurgo Trasmondi protestato non voler essere assolutamente più solo ad assisterlo, ha consentito a far venire il Dott. Monchini, che cura attualmente il suo Aiutante di camera malato. Questa sera si diceva che stava un’ombra meglio; ma la cosa si fa seria.

Martedì 23. — Il Papa ha passata una notte migliore ed anche nella giornata sì assicura sia stato meglio, e si assicura altresì che abbia veduto il Segretario di Stato. Nonostante è andato l’ordine alle chiese di recitare la Colletta pro Pontifice infirmo, ed in quella dell’Apollinare si è ordinato dal Cardinal Vicario un triduo coll’intervento del Seminario e della Scolaresca.

[p. 76 modifica]Giovedì 25. — Il biglietto delle nuove del Papa di questa mattina portava che aveva riposato a intervalli più lunghi, e che l’affanno o asma nel parlare e nel muoversi era minore.

Sabato 27. — Il Papa da dopo pranzo a ieri sera sino circa la mezzanotte fu molestato talmente dall’affanno, che si temè assai, e si parlò di dargli il Viatico, che però il medico non giudicò necessario. In seguito si andò calmando, e la notte è stata piuttosto quieta; nella giornata si dice abbia avuti nuovi insulti, ma questa sera pareva che stesse di nuovo meglio, e gli erano stati applicati due altri vessicanti.

Domenica 28. — Il Papa ha avuta una pessima notte per le strette sempre più forti, e questa mattina ha voluto essere comunicato per viatico (benchè lo avesse fatto venire altre volte per devozione nei giorni scorsi) per mezzo di Monsignor Barbolani Cameriere segreto, da cui si è riconciliato benchè non abbia confessato mai. Tutti i Cardinali dopo la Cappella di S. Pietro per la prima domenica dell’Avvento sono andati a Monte Cavallo secondo il solito. Alle 21,30 italiane crescendo sempre il pericolo gli è stata amministrata l’estrema unzione dal Card. De Gregorio Penitenziere, che è stato mandato a chiamare in fretta a casa, ove era tornato poco prima da Palazzo, e stava per mettessi a pranzo. Questa sera al tardi viveva ancora conservando però sempre piena cognizione ed ammirabile presenza di spirito. L’ordine di recitare la Colletta pro Pontifice morti proximo è andato vesso sera, e probabilmente pur troppo non vi sarà tempo di eseguirlo. L’esposizione alle Patriarcali è stata fatta oggi dopo pranzo.

Lunedì 29. — Contro l’aspettazione comune il Papa è arrivato a questa mattina, e nella giornata è stato un poco meno tormentato dall’affanno, quale però si assicura sia tornato molto violento questa sera e che si sia in molto timore per la nottata.

Martedì 30. — Il Papa dalle 23 ore di ieri si aggravò sommamente, e tutta la notte e nella giornata è andato sempre tracollando per le convulsioni frequenti e mortali, da cui era assalito, e finalmente questa sera alle ore 4 italiane, ossia alle ore 9,15 di Francia ha reso l’anima al Creatore in età di [p. 77 modifica]69 anni, compiti ai 20 di questo mese, dopo venti mesi in punto di Pontificato generalmente compianto da tutti i ceti dì persone.


DICEMBRE


Mercoledì 1. — Questa mattina circa le 10 di Francia il Card. Galeffi Camerlengo è andato col solito accompagnamento e cogli svizzeri a Monte Cavallo a far la ricognizione del cadavere del defunto Papa, ed al suo ritorno che è seguito circa le 11,15, è cominciato il suono funebre delle campane, che è durato per un’ora.

Questa sera si è tenuto presso il Card. Pacca decano la prima Congregazione dei Capi dell’ordine coll’intervento del medesimo e del Card. Dandini in luogo di primo prete (essendosi scusato per motivi di salute il Card. Fesch, e i Cardinali Naro, Doria e Pallotta, che seguivano per ordine di anzianità) e del Card. Albani primo Diacono, oltre il Camerlengo.

Malgrado voci sparse che per disposizioni date dal Papa defunto per riguardi economici si sarebbe scelto un altro locale per il Conclave, oggi si è saputo che si farà a Monte Cavallo.

Giovedì 2. — Nella sezione del Cadavere del Pontefice che seguì ieri sera per quanto si dice, furono trovate le viscere sanissime, e solo si è rinvenuta qualche debolezza nel polmone, altri dicono qualche sfiancamento nel cuore; resterebbe perciò a sapersi di qual male sia morto. Benchè i Capi d’Ordine nella loro Congregazione avessero risoluto di fare il Conclave a Monte Cavallo, pure hanno creduto bene di esplorare oggi individualmente il sentimento di tutti i Cardinali, tanto più che nella passata sede vacante vi furono delle lagnanze, per parte del Collegio, che questa risoluzione fosse presa senza consultare la Congregazione generale.

Il corpo del Papa è stato esposto nella Cappella di Monte Cavallo, cosa non in regola, dovendosi esporre in una camera del palazzo.

Venerdì 3. — Questa sera è seguito il trasporto del cadavere del Papa a S. Pietro. L’ora indicata era l’un’ora di notte circa; ma contro l’aspettazione comune è stata anticipata all’Ave Maria; in modo che la maggior parte della gente non [p. 78 modifica]è stata a tempo a vederlo. Si crede che il timore di qualche tumulto nel tempo del trasporto (fondato non si sa dove) abbia fatto prendere questa risoluzione. Una buona pioggia ha accompagnato il convoglio per un buon tratto di strada.

Sabato 4. — Questa mattina è seguito il trasporto del Papa defunto dalla Sistina del Vaticano in S. Pietro, ove è rimasto esposto, secondo il solito, nella Cappella del Sagramento.

Nella Congregazione generale tenuta prima del trasporto sono stati nominati in qualità di pro-Legati, nell’assenza dei rispettivi Legati per il Conclave, a Forlì Monsignor Gazzoli, a Ravenna Monsignor Zacchia, ed a Ferrara Monsig. Mangelli. È stato destinato a far l’orazione funebre pel defunto Pontefice Monsignor Di Pietro, e quella de eligendo Pontifice Monsignor Mai. Sono stati pure destinati a sopraintendere alla costruzione del Conclave i Cardinali Rivarola e Odescalchi unitamente al Camerlengo. Il Conclave è definitivamente stabilito a Monte Cavallo, di dove già sloggiano gli abitanti.

Domenica 5. — Questa mattina sono cominciati i Novendiali a S. Pietro e si è tenuta la Congregazione del S. Collegio, a cui sono andati a rassegnarsi, secondo il solito, i Conservatori.

Si lavora al catafalco, che si dice dovrà essere di molto minore dispendio di quello fatto per Leone XII che andò molto avanti.

Lunedi 6. — Nella Congregazione di questa mattina è stato eletto per Confessore del Conclave il P. Togni Crocifero, che lo fu nel penultimo Conclave, ed è andato a presentarsi l’Ambasciatore di Spagna.

Questa sera è seguita la tumulazione del Corpo del Papa nel solito sito da cui ieri sera fu rimosso quello di Leone XII, e tumulato (come egli aveva disposto) avanti l’altare di S. Leone, ove si è fatto espressamente il cavo.

Sabato 11. — Questa mattina si sono fatte le prime esequie al defunto Papa col catafalco. Il catafalco è più ristretto assai di quello di Leone XII, e rappresenta un tempietto rotondo coll’urna in mezzo collocato in alto sopra un basamento, e quattro statue delle virtù cardinali agli angoli.

Da ieri sera in qua si son dovute prendere delle precauzioni straordinarie essendosi distribuite le cariche alla truppa. [p. 79 modifica]chiusi i cancelli, alzato il ponte e caricati i cannoni a Castel S. Angelo. Pare che ieri vi fosse qualche attruppamento di persone sospette dietro a S. Pietro, le quali si proponessero di assalire il Castello stesso, e perciò al Vaticano è stata mandata della forza. Questa sera poi per mezzo di un ufficiale sì è mandato l’ordine della partenza al figlio del Conte di S.t Leu e al figlio del Principe di Montfort;3 il primo è partito; quanto al secondo, essendo ricorso il Padre al Principe Gagarin Ministro di Russia, e avendo questi fatte personalmente delle fortissime rimostranze al Governatore ed ai Cardinali Capi d’ordine, l’ordine è stato revocato.

Domenica 12. - Nella notte sono seguiti diversi arresti. Fra gli arrestati si contano il Conte Troili Guardia nobile, ed uno dei Gozzani fratelli dell’agente generale del Principe Borghese in Roma. Si parla anche, ma in confuso, dell’arresto di qualche ufficiale di artiglieria; gli altri sono persone piuttosto oscure, e per lo più Romagnoli.

Lunedì 13, — E stato arrestato anche un altro dei fratelli Gozzani, e pare che si stia ancora in qualche sospetto.

Martedì 14, — Oggi è cominciato il Conclave4. I Cardinali hanno fatta la consueta processione da S. Silvestro, della quale si stava in dubbio per i cattivi tempi, e anche un poco per i sospetti dei scorsi giorni.

Non si è verificato l’arresto dell’altro fratello Gozzani.

Sabato 18. — Oggi si è sparsa (non si sa con qual fondamento) per Roma la voce dell’elezione del Cardinale Opizzoni in Papa.

Mariedì 28. — Oggi si è risvegliata un’aspettativa [p. 80 modifica]generale di imminente elezione del Papa. In genere pare che realmente il Card. Pacca abbia guadagnato molto terreno. Molti si riserbano per cardinale Donnini.

Mercoledì 29. — Continua l’aspettativa di vicina elezione del Papa, che molti aspettavano sicuramente; oggi si parla molto anche di Giustiniani.

Giovedì 30. — Le voci del Conclave sono sempre divise tra Pacca e Giustiniani.


Note

  1. In tutto il Diario ho fatto pochissimo uso di note illustrative; le notizie biografiche de’ vari personaggi ricordati si troveranno in fine, nell’elenco analitico.
  2. La nuova tariffa di cui si fa qui parola era andata in vigore il 1° Maggio, ma in questo poco tempo aveva già fatto aumentare il prezzo di molti articoli esteri: da questo le ire,
  3. Il conte di S.t Leu ed il principe di Montfort non sono altro che Luigi Buonaparte, ex re d’Olanda e Girolamo Buonaparte, ex re di Vestfalia erano da tempo stabiliti in Roma; il figlio di Girolamo non aveva che 11 anni, ma questo per la polizia pontificia non significava nulla, poichè in quei giorni il nome dei Buonaparte era bandiera di rivoluzione in tutto lo Stato Romano.
  4. Non si dimentichi che il nostro Diarista è Maresciallo del Conclave; egli ha lasciato varie minutissime relazioni di Conclavi (da quello dì Pio VII a quello di Pio IX) ma non ho creduto opportuno servirsene.