Diario del principe Agostino Chigi Albani/Anno 1846
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1846
MARZO
Martedì 31. — Si parla molto dell’arresto seguito dì 5 o 6 persone, che abitavano in una casa vicino a S. Antonino de’ Portoghesi sotto abito da prete. Non si sa bene se siano in sospetto di ladri, o di rei di altro genere.
MAGGIO
Domenica 17. — Oggi alle 6,45 pomeridiane M. Arbau ha eseguito dalla passeggiata del Pincio l’ascensione areostatica, che doveva e non potè eseguire domenica scorsa. Nell’elevarsi, il cestino, in cui egli era, si è, a causa del vento, imbarazzato negli alberi, da’ quali però ha potuto sbrigarsi, rompendone qualche ramo, che ha portato seco, e quindi ha proseguito felicemente il suo volo apparentemente nella stessa direzione presso a poco dell’altra volta. Un povero Dragone a cui il cavallo aveva preso la mano ed è andato ad urtare nel muro del recinto, che è anche parte delle mura della città, è precipitato dal muro stesso nel giuoco liscio, che gli sta sotto per andare a Muro torto, ed è morto appena trasportato all’ospedale dì S. Giovanni. Il cavallo è rimasto di sopra al muro.
Martedì 19. — Oggi si è saputo che M. Arbau domenica alle 9, 30 della sera discese in un villaggio del Regno di Napoli denominato Castel S. Pietro, vicino al confine, di dove ieri era passato a Rieti ricevuto in casa da questo stesso Sig. Olivetti, che lo accolse in occasione dell’altro volo.
Mercoledì 20. — Oggi è tornato a Roma M. Arbau. Il villaggio di Castel S. Pietro, o Borgo S. Pietro, è distante 24 miglia da Rieti verso l’Aquila, lo spazio da lui percorso in tre ore si può calcolare a circa 75 miglia. L’introito lordo è stato di scudi 1533 e rotti.
Giovedì 28. — Concordano tutti le voci in assicurare che il Papa da ieri è senza febbre.
Venerdì 29. — Il Papa ieri sera soffrì un ritorno della febbre, e gli è comparita una risipola alla gamba, ove ha la piaga. Benchè sin ora il male non abbia aspetto allarmante, la circostanza della gravissima età dell’infermo fa stare in apprensione.
Sabato 30. — Lo stato di salute del Papa continua ad essere piuttosto minaccioso, giacchè la febbre non lo abbandona mai (e qualcuno dice che sulla sera, ora nella quale suol far risalto, si osserva qualche difficoltà di respiro) e la risipola si astende molto sulla gamba, ed anche sino alle parti superiori della coscia, ove già esistono dei gonfiori abituali.
Domenica 31. — Il Papa nella notte scorsa ha avuto un risalto di febbre, per cui è stato più inquieto, ed ha voluto 1 comunicarsi. Nel corso della giornata non pare vi sia stato aggravio nè della febbre, nè della risipola, quale sin qui fa il suo corso regolare.
GIUGNO
Lunedì 1. — Il Papa ieri sera cominciò a peggiorare fortissimamente, essendosegli caricato il petto, ed il tracollo è andato precipitosamente sempre crescendo nella notte, talmente che questa mattina alle 13,15 italiane (ossia 9,15 di Francia) è passato all’altra vita, assistito dal Card. Lambruschini, in assenza del Card. Castracani Penitenziere, e dal P. Proia Sotto - Sagrista. Il Card. Patrizi Vicario è arrivato pochi minuti prima che spirasse. L’ordine di recitare la colletta Pro Pontifice infirmo in molte chiese non è giunto in tempo. Alle 22 ore il Cardinale Riario Carmelengo è andato coi chierici di Camera a far la ricognizione del cadavere nelle solite forme, ed alle 23,15 è cominciato il suono delle campane a morto per un’ora. Questa sera si è tenuta la prima Congregazione dei Cardinali Capi d’Ordine, che sono, oltre Riario, che riunisce in sé anche la qualità di primo Diacono, Micara Decano, e Franzoni primo Prete presente, oltre Monsig. Corboli Segretario del S. Collegio.
Martedì 2. — Questa mattina è seguita la sezione del cadavere del Papa e l’imbalsamatura, e questa sera verso le 23 è stato trasportato alla Cappella Sistina. Dalla relazione dell’autopsia risulta che tutte le parti erano perfettamente sane, e solo si è rimarcato dell’umore nei polmoni, che sembra vi esistesse da qualche tempo. Questa mattina sì è tenuta sul palazzo Quirinale una Congregazione generale straordinaria di tutto il S. Collegio, e questa sera una particolare dei Cardinali Lambruschini, Mattei, Gizzi, Spinola e Bernetti, oltre il Camerlengo (nominato pare dalla Congregazione generale), per risolvere specialmente, a quel che si dice, sulla destinazione dei pro-Legati delle provincie, in assenza dei Cardinali Legati. I corrieri straordinari latori della notizia della morte del Papa alle corti estere, non sono partiti che oggi tra le 22 e le 23 ore, mentre ieri e questa mattina erano partiti tutti gli ordinari.
Mercoledì 3. — Questa mattina si è tenuta a monte Cavallo un’altra Congregazione generale straordinaria del S. Collegio. Correva voce che non si spediranno che due pro-Legati uno dei quali (che si dice possa essere Monsig. Grassellìni) per la Legazione di Urbino e Pesaro, e l’altro a Bologna per le altre 4 Legazioni; e si dice sarà Monsig. Savelli.
Venerdì 5. — Questa mattina sono cominciati i Novendiali a S. Pietro, e si è tenuta la Congregazione del S. Collegio nella Sagrestia al solito. Per fare l’Orazione funebre del defunto Pontefice è stato destinato Monsig. Rossani Presidente dell’Accademia Ecclesiastica, e per l’altra de eligendo Pontifice Monsig. Pacifici segretario delle Lettere Latine.
Lunedì 8. — Il farmacista Corsi a S. Tustacchio è stato scelto per speziale del Conclave. La scelta dei barbieri è stata rimessa all’arbitrio del Cardinal Mattei.
Martedì 9. — Nella Congregazione di questa mattina si è fatta l’estrazione delle celle dei Cardinali in Conclave, e si sono presentati al S. Collegio i Ministri di Francia, di Russia e di Napoli.
Mercoledì 10. — Questa mattina si è presentato al S. Collegio il ministro di Hannover.
Giovedì 11 (Corpus Domini). — Attesa la solennità del giorno, oggi non si sono fatte le esequie Novendiali per il Papa defunto, e si è tenuto solo a S. Pietro la Congregazione Generale del S. Collegio. Alle 2 pomeridiane sono andato con Checco a S. Pietro a vedere il Catafalco, che non è ancora terminato. Ieri cadde dalla cima del medesimo una statua della Religione, che vi si stava collocando.
Venerdì 12. — Questa mattina a S. Pietro è stata fatta la prima assoluzione (essendosi saltata quella che doveva cadere ieri) intorno al Catafalco, disegno dell’architetto Vespignani, che non ha molto incontrato. Nel tempo che era illuminato ha preso fuoco il cornicione del medesimo, ma è stato prontamente estinto.
Sabato 13. — Questa mattina è stato l’ultimo giorno dei Novendiali e Mons. Rossani ha fatto l’orazione funebre, che è stata piuttosto applaudita.
Domenica 14. — Oggi è seguito l’ingresso dei Cardinali in Conclave ed il S. Collegio è venuto processionalmente nelle consuete forme da S. Silvestro al palazzo Quirinale, ma colla pioggia. Il Conclave non si è chiuso questa sera per non essere assicurata in qualche parte la clausura, e quest’atto è stato differito a domattina.
Lunedì 15. — Nello scrutinio del dopo pranzo è stato inaspettatissimamente creato il Papa, ma l’elezione non è stata pubblicata. Tutti, senza eccezione, hanno creduto che l’elezione fosse caduta in persona del Cardinal Gizi, e l’applauso è stato grandissimo; ma in realtà il Papa eletto è il Card. Mastai Ferretti Vescovo d’Imola, ed io non l’ho saputo che al mio ritorno a Monte Cavallo. La pubblicazione è fissata per domani alle 9.
Mercoledì 17. — Questa mattina verso le 9 di Francia è seguita la pubblicazione del Papa, che ha preso il nome di Pio IX, dopo un Conclave di appena 48 ore. L’applauso vi è stato ma forse non quanto sarebbe stato senza l’equivoco di ieri sera sulla persona, che non si sa come nascesse. La voce comune si è che l’elezione sia seguita all’accesso con 36 voti, cioè con 2 di più dei 34, necessari per formare i due terzi più uno dei 50 Cardinali presenti in Conclave. Il nuovo Papa oggi è andato a S. Pietro, ove ha ricevuto le altre 2 adorazioni ed è ritornato a Monte Cavallo, con discreti applausi, ma con gran concorso. Ha confermato il Maestro di Camera Monsignor Medici, e pare i 2 più antichi camerieri segreti, Piccolomini e della Porta che oggi sono andati con lui. Monsig. Corboli Segretario del S. Collegio ha avuto ordine di continuare come pro-Segretario di Stato.
Domenica 21. — Questa mattina è seguita la coronazione del Papa a S. Pietro.
Martedì 28. — Si assicura che sia stata nominata una Congregazione, composta dei Cardinali Macchi, Lambruschini, Mattei, Amat, Gizzi e Bernetti, per decidere vari punti di massima del governo, e si dice che si adunerà avanti il Papa.
Martedì 30. — Oggi si è veduta annunziata sul nostro foglio la nomina dei sei Cardinali componenti la Congregazione per alcuni affari riguardanti lo Stato e di Monsig. Corboli per Segretario della medesima. Contemporaneamente esso Monsignore viene esonerato dalle incombenze di pro - Segretario di Stato (che in realtà per la sua gracilissima salute non poteva più sostenere), e gli affari saranno disimpegnati provvisoriamente dai 2 prelati sostituti, cioè per la Segretaria propriamente detta di Stato da Monsignor Santucci, e per quella degli affari di Stato da Monsignor Cannella.
LUGLIO
Sabato 11. — Secondo la pubblica voce, oggi doveva spedirsi alle provincie la tanto aspettata amnistia per i delitti politici, ma non si sa se ciò siasi verificato.
Martedì 14. — Si parla molto di un’orazione funebre recitata da Mons. De Luca Vescovo di Aversa in occasione del funerale di Gregorio XVI fatta celebrare in Napoli da quel Nunzio Mons. Garibaldi, nella quale si vuole abbia designato l’Imperatore di Russia per l’Attila ed il Tamerlano dei nostri giorni. Il Ministro di Russia, che con tutto il corpo diplomatico era stato invitato alla funzione, si dice ne abbia fatto ministerialmente delle fortissime doglianze.
Venerdì 17. — Verso sera è stata pubblicata ed affissa la tanta aspettata amnistia per i prevenuti di delitti politici, tanto arrestati che fuggitivi, eccettuati i pochissimi (cosi si esprime il Papa, che direttamente in suo nome la concede) ecclesiastici, militari ed impiegati governativi, sui quali il S. Padre si riserba di prendere ulteriori disposizioni. Quelli che vorranno approfittare dell’amnistia, dovranno emettere una dichiarazione, in cui promettono sul loro onore di condursi in avvenire come sudditi fedeli ecct. Appena seguita l’affissione si è adunata molta gente sulla piazza di Monte Cavallo prorompendo in applausi ed evviva; ed il Papa si è affacciato alla loggia del palazzo, dando la benedizione. Queste strepitose dimostrazioni si sono protratte a notte avanzata da truppe di gente procedute da torcie, che incitavano gli abitanti a porre i lumi alle finestre.
Sabato 18. — Ieri sera il Papa usci tre volte a dare la benedizione dalla loggia; e l’ultima volta fu circa verso le 11 di Francia, ora in cui l’affollamento della gente sulla piazza di Monte Cavallo fu grandissimo, avendo condotto seco la banda, che suonava sulla piazza della Maddalena per la festa di S. Camillo. Tutta la folla poi con gran numero di torcie si diresse per il Corso a piazza del Popolo ove si disciolse. Questa sera si sono fatte illuminazioni per tutta la città, A Monte Cavallo si è di nuovo affollata la gente con musica e moltissime torcie. Il Papa questa sera non sì è mostrato che una volta alle 11 di Francia. Truppe dì gente hanno in seguito percorso le strade con torcie, gridando viva Pio IX, e portando la bandiera pontificia.
Domenica 19. — Questa mattina il Papa, in mezzo alla folla ed agli applausi, è andato alla Missione a Monte Citorio per la festa di S. Vincenzo di Paoli, e vi ha sentito la messa. Al ritorno tra Monte Citorio e piazza Colonna una truppa di gente (malgrado la ripugnanza, che aveva formalmente esternato il S. Padre) ha voluto staccare i cavalli dalla sua carrozza che hanno così tirata sino a Monte Cavallo. Verso sera è stata affissa una notificazione sottoscritta da Monsig. Santucci sostituto della Segreteria di Stato, in cui si annunzia che il S. Padre, sensibilissimo e gratissimo a tutte queste dimostrazioni, vedrà con piacere che si metta ad esse un limite. Questa sera infatti nessun raduno di gente si è formato nè sulla piazza di Monte Cavallo, nè altrove e solo si sono replicate in parte le illuminazioni per la città.
Lunedì 20. — Questa sera non si è fatta illuminazione nè alcun’altra dimostrazione. Ieri sera le abitazioni del corpo diplomatico, che sabato sera non furono illuminate, lo furono quasi tutte.
Mercoledì 22. — Con staffetta giunta ieri sera si è ricevuta la notizia che a Forlì è stato mortalmente ferito (senza speranza) con un colpo di pistola alle reni un Tenente Colonnello Svizzero chiamato Matter o Malter.
Giovedì 23. — Questa mattina il Papa ha cominciato a tenere udienza pubblica sino ad un certo numero di persone, che si danno precedentemente in nota; e questa mattina sono state 38. Questa udienza pubblica è fissata per i Giovedì ogni 15 giorni.
AGOSTO
Sabato 8. — Oggi finalmente si è veduta annunziata su Diario la nomina del Card. Gizzi alla carica di Segretario di Stato, estesa anche agli affari intemi, ed oggi ne è entrato la servizio.
Lunedì 17. — Ieri sera una certa Accademia intitolata della Immacolata Concezione avendo tenuto una solenne adunanza per celebrare l’esaltazione di Pio IX, il Signor Paolo Mazio vi recitò delle ottave ridondanti di spirito italico-liberale, al segno che i due cardinali Ferretti e Gazzoli, il conte Broglio ministro di Sardegna e moltissime altre persone intervenute partirono, e l’udienza si ridusse ad un ristrettissimo numero. Si assicura che in seguito di ciò il Mazio sia stato espulso dall’Accademia.
SETTEMBRE
Martedì 8. — Questa sera tutto il Corso è stato illuminato con fiaccole lungo i marciapiedi, oltre le illuminazioni dì diverse specie a tutte le finestre delle case. Una notificazione del Governatore pubblicata ieri permetteva alle carrozze di percorrere il Corso sino alla piazza del Popolo sopra una sola fila; ma il popolo, ciò non ostante, a forza di urli e fischi, ed anche di qualche via di fatto contro i cocchieri, le ha obbligate a sortire dal Corso; il che ha cagionato qualche confusione, che è cessata subito ottenuto l’intento. Hanno girato per il Corso e per altre strade delle truppe di gente, portando torcic al solito e gridando viva Pio IX.
NOVEMBRE
Mercoledì 4. — Oggi è stato affisso in istampa un programma di una Società nazionale per la costruzione delle strade ferrate dello stato pontificio.
Sabato 7. — Questa mattina sono andato con Checco in carrozza a S. Giovanni per vedere i preparativi del Possesso del Papa, che è fissato per domani. Una quantità grandissima di persone è venuta ieri ed oggi, specialmente dai paesi e procincie circonvicine, per terra e per il fiume coi vapori. Questa sera si è portata in giro una bandiera, che si è detta della provincia di Sabini, seguita da una truppa di gente, terminando al solito sulla piazza di Monte Cavallo, essendosi, per quanto si è detto, affacciato il Papa più d’una volta a dare benedizione.
Domenica 8. — Oggi è seguita la funzione del Possesso del Papa. Egli è partito dal Quirinale circa mezz’ora dopo il il mezzogiorno, ed è ritornato al Palazzo verso le 23; ossia alle 4,30 pomeridiane. In carrozza con lui sono andati il Cardinal Machi in luogo del Card. Micara Decano, ed il Cardinal Ostini, in luogo del Card. Lambruschini, cui sarebbe toccato per anzianità, e che si è pure scusato. Tutta la corte ecclesiastica del Papa e tutti i collegi della Prelatura sono andati a cavallo in Cappa e col cappello tondo prelatizio, e tutta la corte secolare, cioè i camerieri segreti e di onore, con un nuovo costume alla spagnola, e in testa una tocca colla piuma. I Principi Romani sono stati intimati per biglietto del Prefetto delle Cerimonie a trovarsi all’ingresso della Basilica all’arrivo di S. Santità, e ve ne sono andati sei cioè Borghese, Doria Corsini (giunti ieri) Massimi, Santacroce e Lancellotti. Io non ci sono andato. Oggi è stata affissa Notificazione della Segreteria di Stato relativa alle disposizioni da osservarsi nelle intraprese delle strade ferrate.
Lunedì 9. — Corre voce che la Notificazione di ieri sulle strade ferrate abbia prodotto tal disgusto nei componenti la Commissione deputata ad hoc, perchè alcune disposizioni della medesima non sono conformi alle proposizioni della Commissione suddetta; e si dice che si minaccino delle dimissioni.
Martedì 10. — Si sono poi verificate le rinunzie del Duca di Rignano e di D. Michele Gaetani, due dei componenti la Commissione nelle strade di ferro; e si confermano che abbiano dato ad esse motivo varie disposizioni della Notificazione di ieri, diverse da quelle da loro combinate.
Mercoledì 11. — Nel teatro di Alibert questa sera si è fatto in onore del Papa un pranzo di circa 600 persone di medio ceto, che hanno pagato scudi 1,50 a testa, essendovi Stato collocato il ritratto del Papa medesimo. Si è recitata una Allocuzione allusiva alla circonstanza come pure dei versi ecc. ecc. Il tutto sembrava fosse passato con buon ordine, e molta gente l’andata come spettatrice nei palchi; ma al tardi verso le 11 di Francia una truppa di gente si è recata avanti al palazzo Borghese, esigendo che si mettessero lumi alle finestre anche replicatamente con vociferazioni e fischi, coi quali si accoglievano le carrozze, che uscivano dal palazzo, trattamento che ha avuto anche la mia. I lumi però non sono stati messi alle finestre e si crede che ciò abbia accresciuto e prolungato il rumore.
Venerdì 13. — Corre voce che i 2 dimissionari della Commissione delle strade ferrate in seguito di una chiamata dal S. Padre, e di un colloquio col medesimo, abbiano consentito di rimanere nella Commissione.
DECEMBRE
Martedì 8. — Il Fiume è fuori a Ripetta ed in altri luoghi della città.
Mercoledì 9. — L’inondazione del fiume è andata crescendo tutto il giorno, e l’acqua è anche per il Corso avanti il palazzo Fiano.
Giovedì 10. — Nella notte scorsa l’inondazione è fortemente cresciuta, talmente che questa mattina l’acqua è arrivata oltre il vicoletto attiguo alla casa nostra, ed una lingua dell’acqua stessa è arrivata molto vicino alla colonnetta del nostro portone. Le tavole per trasportare il pane ed anche le persone sono venute sin quasi al vicolo di S. Claudio. Per quanto si è potuto osservare questa inondazione è stata di poche oncie inferiore a quella del 1805. Questa sera l’acqua ha cominciato a ritirarsi lentamente.
Venerdì 11. — L’inondazione è andata gradatamente decrescendo nella notte e nella giornata; ma l’acqua non è ancora intieramente ritirata da tutti i siti inondati. Il Corso è quasi del tutto libero.
Sabato 12. — Il fiume è del tutto ritirato; il Diario di Roma di oggi riporta la misura presa all’idrometro di Ripetta di quest’ultima inondazione che è salita a metri 16 e 25 centimetri, onde paragonata a quella del 1805, che giunse a metri 16,42 centimetri, risulta minore di quella di 17 centimetri.
Domenica 13. — Alla Rotonda e all’Orso vi è ancora acqua.
Martedì 22. — Questa sera ha pure ricevuto il Cardinale Marini, e nel cortile del palazzo del Governo si è intesa l’esplosione di uno dei così detti petardi.
Mercoledì 23. — Il fiume è di nuovo fuori nel Ghetto, e fa temere di altra inondazione.
Sabato 26. — Questa sera si sono aperti i teatri per la stagione di Carnevale. Il nuovo Governatore nel comparire a palco è stato molto applaudito. In prima sera una gran quantità di persone si è adunata al Popolo, e di là preceduta da una banda e disposta in ordinanza, portando ciascuno una torcia a vento, sì è recata sulla piazza di Monte Cavallo a far degli evviva e delle acclamazioni al Papa per la ricorrenza della festa di S. Giovanni (che è il suo nome di battesimo) che si celebra domani. Il S. Padre si è mostrato alla loggia, ed ha compartito la benedizione, dopo la quale ognuno si è ritirato tranquillamente, smorzando le torcie, ed il tutto è passato col più grande ordine.
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