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Diario del principe Agostino Chigi Albani/Anno 1854

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Anno 1854

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Anno 1853 Anno 1855

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1854


GENNAIO


Domenica 1. — Questa sera è stata illuminata definitivamente a gaz (restando però per cautela accesi i lampioni a olio) tutta la strada del Corso e la strada Papale sino circa la mezzanotte; sembra che riesca bene.

Mercoledì 18. — Questa mattina sono andato a S. Pietro per vedere il Deposito dì Gregorio XVI, che era scoperto. Le due statue laterali sembra che siano riuscite troppo grandi.

Sabato 21. — Una Notificazione della Segreteria di Stato annunzia il ritiro dei Boni del Tesoro di scudi 50, di 20, di 10 e di 5 dentro il corrente anno coll’intervallo di tre mesi per ciascuna classe e colle stesse norme che furono prescritte nel decorso Settembre 1853 per il ritiro di quelli di scudi 100 e di scudo 1.

Martedì 24. — Questa mattina alla piazza dei Cerchi sono stati decapitati tre già soldati di Finanza rei di omicidi, commessi nel tempo della Repubblica, sotto il comando del ben noto Zambianchi dentro il Monastero di S. Calisto; uno dei quali di Ravenna, uno di Forlì, ed uno di Ascoli. Tutti e tre sono morti nella più ostinata impenitenza, unita ad una insolente sfrontatezza. A minorare lo scandalo l’esecuzione si è fatta dì buonissim’ora.


FEBBRAIO


Mercoledì 22. — Una Notificazione de! Card. Vicario pubblicata ieri invita i Romani a soccorrere gli abitanti dei paesi dell’Umbria, danneggiati dai terremoti, e destina i componenti a raccogliere le offerte1.


[p. 130 modifica]Mercoledì 29. — Oggi è giunta la triste notizia che il Duca di Parma è stato ucciso con più d’un colpo di pugnale nel basso ventre, per cui non è sopravissuto, per quanto si dice, che sino all’indomani. S’ignorano i dettagli dell’atroce fatto.


LUGLIO


Sabato 1. — Il noto Grandoni, condannato (per quanto si dice) alla pena capitale come uno dei principali correi dell’omicidio di Rossi, benchè il tenore della sentenza sottomessa al Papa ancora non si conosca, si è data la morte in carcere strangolandosi con una cravatta.

Sabato 22. — Questa mattina alla Bocca della Verità è stato giustiziato col taglio della testa un tal Santo Costantini, condannato (come Grandoni suicidato) come uno dei rei principali dell’omicidio Rossi e disgraziatamente è morto impenitente. L’esecuzione è stata alle 6, ma, non ostante, il concorso degli spettatori è stato grande2.

Lunedì 24. — Ier l’altro fu denunziato un caso di colera nell’ospedale di S. Spirito, per quanto i medici non siano concordi nel loro parere sul medesimo. Oggi poi colla posta si è avuta la notizia di alcuni casi accaduti a Napoli in seguito di che è stata ordinata la quarantena al confine tanto di terra che di mare3.


OTTOBRE


Giovedì 12. — (Ariccia) Alle ore 9,30 antimeridiane è giunto da Roma il Papa, ed è smontato al principio del ponte verso Albano, ove sotto una tenda erano ad attenderlo il Card. Altieri, Presidente di Roma e Comarca col Consiglio amministrativo e le Magistrature di Albano, Ariccia e Genzano [p. 131 modifica]e corteggiato da tutti questi e dal Card. Patrizi è venuto a piedi sino all’ Ariccia e quindi in Chiesa a ricevere la benedizione del SS.mo. Oggi è stato aperto per tutti i legni a rote il passaggio del ponte; domani s’incomincerà ad esigere il pedaggio.

Mercoledì 25, — In questi giorni si è rinnovato il concorso di gente alla Chiesa di S. Maria in Monticelli, ove col superiore permesso si è tornato a collocare l’imagine di Gesù Nazareno, che nello scorso Giugno fu trasportata, per ordine del Vicariato, nell’interno della Casa di quei Padri Dottrinari. Molti attestano che il prodigio dell’apertura degli occhi di quell’imagine, annunziata allora, continui ad osservarsi anche adesso.

Giovedì 26. — Cominciano ad arrivare i Vescovi esteri per trovarsi all’adunanza, convocata dal Papa.


NOVEMBRE


Domenica 19. — Si sente che a Rimini è accaduto un gran tumulto popolare, che ha avuto, si dice, per motivo il gravoso prezzo dei grani, in conseguenza del quale sono rimasti uccisi due creduti incettatori dei medesimi ed un sensale. Se si ha da credere ad alcune voci, parrebbe che la truppa pontificia non avesse fatto troppo il suo dovere.

Lunedì 20. — Questa mattina nella Sala Ducale al Vaticano si è tenuta una adunanza di tutti i vescovi, che si trovano convocati in Roma.

Mercoledì 28. — Questa sera è giunto in Roma da Napoli per la via dì mare il corpo della Principessa di Canino, ed è stato trasportato in carrozza, con grande accompagnamento, alla Chiesa di S. Maria in Via lata, secondo la sua disposizione.


DICEMBRE


Venerdì 1. Il Il Giornale di oggi ha annunziato che, attesa la dimissione emessa dal Sig. Angelo Galli, sin qui pro-Ministro delle Finanze, il S. Padre ha nominato Ministro delle Finanze Mons. Ferrari.

Martedì 5. — Il Giornale di Roma ha dato oggi l’elenco [p. 132 modifica]di tutti i Vescovi esistenti attualmente in Roma, che ascendono (non compresi i Vescovi Cardinali) al numero di 146.

Venerdì 8. — Questa mattina il Papa ha fatto il Pontificale a S. Pietro, a cui sono intervenuti 50 Cardinali e più di 150 Vescovi ed Arcivescovi. Inter Missarum solemnia ha pronunziato il decreto con cui vien deciso che la Concezione Immacolata della B. Vergine deve tenersi come Dogma della Chiesa Cattolica. Subito seguita la pubblicazione si è fatta la salva di Artiglieria dal Castel S. Angelo, ed han suonato per un’ora tutte le Campane. — Questa sera si è fatta anche l’illuminazione della Cupola.

Domenica 10. — Il Papa questa mattina è andato a consacrare la riedificata Basilica di S. Paolo, benché non ancora compita. Il concorso è stato grande malgrado il tempo sia stato sempre minaccioso.

Mercoledì 27. — In questi giorni è principiato il trasporto della colonna, che giaceva da tanti anni nel cortile del Palazzo di Monte Citorio e che ora si deve innalzare in Piazza di Spagna, in Faccia al Collegio di Propaganda, in memoria della dichiarazione del Dogma dell’Immacolata Concezione della B. Vergine.

Sabato 30. — La colonna, giunta al suo destino, è stata collocata nella così detta piazza Mignanelli, ove subirà gli opportuni restauri.



Note

  1. Le scosse di terremoto suddette s’erano dello stesso mese ed avevano cagionato in Perugia, danni considerevoli.
  2. Dopo le ultime rivelazioni a proposito dell’uccisione di Pellegrino Rossi, non è più il caso di parlare del Grandoni e del Costantini, quali autori dell’efferato assassinio; confr. E. Del Cerro - Cospirazioni romane - Voghera 1899 pag. 155-217
  3. Il morbo imperversò per vari mesi, mietendo un gran numero di vittime.