Ecco, i destrieri a la perpetua mèta
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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Versi di occasione
lvi
al duca di savoia
nel giorno di venerdí santo, dalle carceri.
(1612)
Ecco, i destrieri a la perpetua mèta
per l’obliquo sentier sferzando intorno,
de l’ecclisse divina il flebil giorno
riconduce a’ mortali il gran pianeta.
Ed io la luce sua serena e lieta
pur qui sospiro in misero soggiorno;
e ’l ciel mirar di chiari lumi adorno,
quel ch’è publico a tutti, a me si vieta.
Deh! se pur oggi, espugnator di Morte
per liberarne altrui, l’Amore eterno
ruppe d’abisso le ferrate porte,
perché di Cristo imitator non scerno
te, Carlo, ancor, con man pietosa e forte,
i serragli spezzar di questo inferno?